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677MILA EURO PER 30 PROFUGHI: DUE PESI E DUE MISURE

La facilità con cui questo Governo continua a sbloccare “tesoretti”, per giunta di provenienza europea, per l’accoglienza dei profughi non fa che alimentare una guerra tra poveri dove a essere penalizzati, purtroppo, sono ancora una volta gli italiani. Adesso che anche il Circondario Imolese è riuscito ad agguantare ben 643mila euro di contributi per questi progetti di integrazione (sul progetto complessivo 34mila euro li stanzierà direttamente il Circondario), spalmati su un periodo temporale inferiore a due anni, ci chiediamo se tante e tali sono state le risorse profuse e investite dal Governo in questi anni per salvare aziende, posti di lavoro, famiglie che ancora adesso sono senza stipendio. Senza contare che questo fantomatico Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) si rivolge a tutti i presunti profughi, indistintamente, anche a coloro ancora in attesa di vedersi riconoscere uno status di rifugiato a cui forse nemmeno hanno diritto.

Ora si vorrebbe far passare l’idea che, per integrare le decine di migliaia di persone accolte su suolo nazionale, “si deve puntare sui piccoli numeri” ergo, per appena 30 persone si investono 677mila euro, qualcosa come 22mila 500 euro a persona che è pari o forse addirittura superiore alla cifra con la quale, mediamente, campa una famiglia italiana nella quale lavora solo il marito operaio. Questo accade a Imola e accadrà in chissà quante altre città d’Italia. Dunque deduciamo che, per formare e integrare un profugo, servono 22mila 500 euro a testa: chissà perché, poi, quando si tratta di varare programmi come Garanzia giovani, per formare i nostri ragazzi in cerca di lavoro, al massimo si concedono loro 600 euro al mese per lavorare otto ore al giorno.

Non si tratta di razzismo o di discriminazione, ma a questo punto vorremmo che un po' di buon senso fosse applicato in questa gestione scellerata dell'accoglienza a tutti i costi che, probabilmente, fa bene solo ai soggetti, per lo più cooperative, che questa accoglienza la gestiscono. 

Galeazzo Bignami - capogruppo FI Regione Emilia-Romagna

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SANITÀ, BIGNAMI (FI): NO A CHIUSURE ESTIVE PER ACCORPARE REPARTI

“Gli accorpamenti e le chiusure estive di molti reparti ospedalieri non devono essere, come temuto da molti operatori del settore, il preludio a chiusure definitive nell’ambito della riorganizzazione programmata della rete ospedaliera”.

Lo scrive Galeazzo Bignami (Fi) in un'interrogazione rivolta alla Giunta. Il consigliere, nel rilevare che “il piano delle chiusure estive riguarda un lasso di tempo molto lungo, dal 1° giugno al 30 settembre, e ciò comporterà inevitabili ripercussioni su tutto il sistema sanitario anche nei restanti periodi dell’anno, chiede di sapere se questa riduzione di posti letto e servizi erogati “non mini seriamente il diritto alla salute dei cittadini”.

A questo proposito, l’interrogante chiede di intervenire affinché, in futuro, il piano delle chiusure estive dell’Emilia-Romagna venga concepito ed elaborato nell’ottica di “minimizzare il più possibile l'impatto negativo che inevitabilmente la riduzione di servizi essenziali ha sulla cittadinanza”.

Bignami, infine, domanda se “non ritenga contraddittorio” quanto dichiarato dal Presidente Bonaccini nella presentazione del programma d’investimenti straordinari per l’Emilia-Romagna, nel quale si prevedono “investimenti per 87 milioni di euro nella Sanità, rispetto ai continui e considerevoli tagli effettuati soprattutto ai danni dei comuni montani”.

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FUSIONE COMUNI VALLE DEL SANTERNO: I CITTADINI ESPRIMANO UN VOTO CONSAPEVOLE

Un voto di astensione sul referendum per la fusione dei Comuni di Casalfiumanese, Borgo Tossignano e Fontanelice, quello da parte del consigliere e capogruppo di Forza Italia in Regione, Galeazzo Bignami, per via dei dubbi che questo progetto di fusione solleva, soprattutto per l'assenza del Comune di Castel del Rio defilatosi ormai da alcuni anni dal progetto.
"La Regione Emilia-Romagna continua a prospettare innumerevoli benefici in caso di fusione di Comuni ma per la Vallata del Santerno non si ha ancora notizia della effettiva 'rimodulazione' dei servizi e nemmeno della sede municipale. Le risorse economiche, poi, non ci sembrano tante e tali da poter far dire che questo sia un elemento portante per sostenere il SI alla fusione. I contributi regionali saranno di 176mila euro all'anno per 15 anni e altri 150mila euro all'anno per tre anni, questi ultimi in conto capitale quale contributo straordinario.
Per capire l'incidenza, certamente di non grande rilievo, di 176mila euro l'anno in un bilancio di un Comune di 8mila abitanti, basti pensare che con questa cifra, a oggi, si copre a malapena il costo del servizio rifiuti del Comune più piccolo, quello di Fontanelice. 
Ci auguriamo dunque che i cittadini esprimano davvero un voto consapevole sulla fusione, dalla quale non sarebbe più possibile tornare indietro. Da parte nostra vigileremo affinché la volontà popolare venga rispettata soprattutto nel caso in cui in uno o in più Comuni dovesse vincere il NO alla fusione", afferma Bignami.
"Infine - conclude il capogruppo di FI - è singolare che questi processi di fusione conoscano una accelerazione quando in uno o più Comuni coinvolti il Pd rischia di perdere, come per esempio è accaduto nel 2014 a Borgo Tossignano. Una valutazione se vogliamo 'maliziosa' ma non è difficile immaginare anche una motivazione politica alla base della scelta di andare a fusione".
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SANITA’. TAGLI POSTI LETTO OSPEDALE DI VERGATO. BIGNAMI (FI):“NON SI AIUTA COSI’ LA MONTAGNA”

“Come intende rispondere la Regione alle richieste avanzate dai Sindaci dei Comuni del medio Reno rispetto ai tagli dei posti letto dell'Ospedale di Vergato, in provincia di Bologna, durante il periodo estivo?”.

Lo chiede Galeazzo Bignami (Fi) in una interrogazione rivolta alla Giunta. Il consigliere chiede di sapere “a cosa si deve questa riorganizzazione, visto che la popolazione anziana sul territorio, durante il periodo estivo, è destinata ad aumentare”. Per Bignami, inoltre, tale scelta “è in contrasto con gli intenti del nuovo programma regionale della montagna atto a salvaguardare i servizi dei territori montani e a incrementarne l'attrattività”.

Il consigliere ha poi evidenziato “le preoccupazioni espresse dai Sindaci dei Comuni di Grizzana Morandi, Vergato e Marzabotto, in una missiva inviata alla Regione, sulla riduzione a 22 posti letto complessivi, con dimezzamento da 24 a 12 posti nel reparto di Medicina e la conferma dei 10 posti nel reparto di Ortopedia". Inoltre, ai medici della Medicina interna di Vergato sarebbe stato chiesto di farsi carico di alcuni turni di guardia notturna presso il Pronto Soccorso di Porretta Terme, che vanno così ad aggiungersi agli impegni di guardia, di reperibilità notturna, pomeridiana e festiva a Vergato.

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COMMERCIO. BIGNAMI (FI): ESCLUDERE QUELLO AMBULANTE DALL’APPLICAZIONE DELLA DIRETTIVA BOLKESTEIN

Galeazzo Bignami, del gruppo di Forza Italia, ha presentato un progetto di proposta di legge alle Camere, finalizzato a correggere quanto disposto dal decreto legislativo che diede applicazione alla cosiddetta “Direttiva Bolkestein” relativa ai servizi nel mercato interno: il consigliere chiede di escludere dal decreto il commercio su aree pubbliche, vale a dire il commercio ambulante.

La proposta si sviluppa in due articoli. È la relazione di accompagnamento a esplicitarne le ragioni e le finalità. Scrive Bignami che l’inserimento del commercio su aree pubbliche tra i servizi soggetti all’applicazione della Bolkestein è stata una scelta tutta italiana, in quanto non seguita da nessun altro Stato membro dell’UE, “che espone i nostri mercati tradizionali, condotti da imprese familiari, alla speculazione delle multinazionali della grande distribuzione, con il rischio di gravi ripercussioni sulla natura, sulla tradizione e sulla qualità del commercio ambulante”.

Il consigliere ricapitola le dimensioni regionali di questo settore: in Emilia-Romagna i mercati tradizionali sono 733, con più di 32.500 posteggi, per un totale di 9.000 imprese attive. Bignami si fa portavoce delle preoccupazioni a suo dire diffuse tra gli operatori del settore “per gli effetti che produrrà a maggio 2017 l’applicazione della Bolkestein”. Con la sua proposta, si propone di salvaguardare il commercio ambulante emiliano-romagnolo e dell’intera nazione, parificando la nostra legislazione con quella degli altri Stati membri dell’UE. Fra i servizi esclusi dall’applicazione della normativa europea, verrebbero aggiunti l'attività di commercio al dettaglio sulle aree pubbliche, così come le altre attività artigianali, di somministrazione di alimenti e bevande e di rivendita esclusiva di quotidiani e periodici, svolte anch'esse sulle aree pubbliche.

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SERVIZI PUBBLICI AMBIENTALI. PROPOSTA DI BIGNAMI (FI): “BASTA SINDACI ALLA PRESIDENZA DI ATERSIR”

La carica di presidente di Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e i rifiuti) non può essere ricoperta da sindaci o da amministratori il cui Comune o ente amministrato sia azionista di riferimento o abbia un peso societario rilevante nelle società che gestiscono il servizio idrico e il servizio rifiuti, al fine di evitare condizionamenti, anche solo potenziali, in merito al controllo che Atersir deve esercitare sui costi del servizio applicati e trasmessi dai gestori”. È la novità più importante contenuta nel progetto di legge regionale, composto da tre articoli, presentato da Galeazzo Bignami (Fi).

Oggi, si legge nella relazione introduttiva alla proposta legislativa, “il presidente di Atersir è allo stesso tempo sindaco della Città Metropolitana nonché sindaco di Bologna, Comune che risulta essere primo azionista di maggioranza relativa della società che gestisce sia il servizio idrico che quello dei rifiuti in molti comuni della Città Metropolitana e della Regione”. Per il capogruppo di Fi, “si tratta di una situazione di potenziale conflitto di interessi che il progetto di legge intende rimuovere, riportando chiarezza e trasparenza sulle funzioni di Atersir relative ai servizi pubblici locali dell’ambiente”.

La proposta di legge, inoltre, affronta il problema del mancato equilibrio tra costi e ricavi relativamente alla gestione del servizio rifiuti evidenziatosi in alcuni bacini gestionali, dove alcuni Comuni avrebbero pagato molto di più rispetto al reale costo del servizio dichiarato dal gestore in sede di rendicontazione e altri Comuni, viceversa, avrebbero pagato molto di meno. “A favore dei Comuni- spiega Bignami- si introducono meccanismi di controllo in merito al raggiungimento dell’equilibrio tra costi e ricavi nei Piani economico finanziari (Pef), prevedendo un parere vincolante per il Consiglio d’ambito emesso da parte dei Comuni in caso di mancato raggiungimento del suddetto equilibrio”.

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LA RAGIONE DEI FATTI. E DEI NUMERI.

Ora è chiaro.
Accettando la proposta di candidarmi a Sindaco di Bologna, avrei spaccato il Centro Destra esattamente come accaduto a Roma.
Ed esattamente come a Roma si sarebbe determinato il ballottaggio PD-M5S.
Un disastro di cui non potevo essere responsabile.
I numeri infatti parlano chiaro.
Lucia Borgonzoni ha preso il 22,2%.
Il Movimento 5 Stelle il 16,6%.
Noi il 6,2%.
C'è poco da aggiungere: senza il nostro apporto, al ballottaggio ci sarebbe andato il Movimento 5 Stelle.
Per questo Vi ringrazio.


Perchè chi fa politica non deve guardare il proprio interesse e vantaggio personale, ma deve ascoltare la gente con tanta umiltà e attenzione; compiendo scelte anche difficili, ma sempre basate sui consigli che le persone, gli amici, i sostenitori danno.
Ed io parlando con Voi ho capito che se avessi presentato la mia candidatura a Sindaco avrei inevitabilmente spaccato il Centro Destra regalando il ballottaggio ai grillini e al PD: come a Roma, appunto.
Per questo ho deciso di ritirare la mia disponibilità, appoggiando Lucia con lealtà, come sempre i numeri dimostrano.
Lo so, in politica di solito si pensa più all' "Io" che al "Noi".
Ma grazie a Voi tutti, che mi avete aiutato e consigliato nel compiere questa scelta, ho preso la strada giusta e raggiunto assieme il ballottaggio contro Merola, come tutti noi speravamo.
Non è stato facile. Non tutti dentro il partito lo hanno accettato, mi sono preso i miei begli attacchi, le mie critiche, tanti rimbrotti. Ma sapevo di poter contare su di Voi e per questo di essere forte nella mia decisione.
Certo, ho dovuto fare un passo indietro.
Ma so anche che nella vita, prima ancora che in politica, a volte bisogna saper fare un passo indietro per farne due avanti.
E quei due passi avanti che ci siamo guadagnati il diritto di fare, li dobbiamo fare assieme, per Bologna, tra 15 giorni, completando l'opera.
Forza!
Dimissioniamo Merola, prepariamogli gli scatoloni e diamo un Futuro e una Speranza a Bologna.
Se lo merita la nostra Città, ce lo meritiamo noi tutti!!

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TRIBUTI. PROGETTO DI LEGGE FI: ESENZIONE PAGAMENTO IRAP PER NUOVE INIZIATIVE IMPRENDITORIALI

Un progetto di legge che si rivolge “a tutte le iniziative produttive intraprese in Emilia-Romagna tra il 1 gennaio 2017 e il 31 dicembre 2017, si tratti di nuove imprese o di nuovi insediamenti produttivi, anche di un’impresa già esistente sul territorio” e che vuole introdurre “l’esenzione dal pagamento dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap) per il periodo di imposta di inizio dell’attività e per i quattro anni successivi”.

A presentarlo in Assemblea legislativa sono i consiglieri di Forza Italia, Galeazzo Bignami ed Enrico Aimi, con il nome “Esenzione dal pagamento dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (IRAP), per le nuove iniziative imprenditoriali intraprese nell’anno 2017 per il periodo d’imposta di inizio dell’attività e per i quattro anni successivi”.

Il progetto di legge, si legge nella relazione, intende così favorire un ampliamento della base sia produttiva, sia occupazionale, sviluppando quindi nuove forme di imprenditorialità sul territorio della Regione Emilia-Romagna. Sono ammessi a beneficiare dell’esenzione fiscale i soggetti che svolgono attività nelle categorie economiche Turismo, Attività manifatturiere, Ricerca e Alta tecnologia, individuati dai Codici Divisione Ateco2007.

L’esenzione si applica limitatamente al valore della produzione netta: ai fini di evitare eventuali comportamenti elusivi, il beneficio non si applica qualora l’attività venga riavviata a seguito di cessazione, anche parziale, di un insediamento produttivo già esistente nei periodi di imposta.
La Giunta regionale, prosegue la norma, disciplinerà le modalità di attuazione della presente legge e definirà i programmi di accertamento delle violazioni alle norme in collaborazione con la Direzione regionale dell’Agenzia delle entrate nell’ambito di quanto previsto dalla Convenzione in essere in materia di gestione dell’lrap e dell’addizionale regionale all’lrpef.

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DEBITI FISCALI: SITUAZIONE VERSO IL COLLASSO. PRESENTATO PROGETTO DI PROPOSTA DI LEGGE ALLE CAMERE

Serve un intervento che prevenga ulteriori danni alle finanze pubbliche: - scrivono i consiglieri- questo l’obiettivo del progetto di legge che intende fornire al contribuente in crisi una conveniente soluzione per sanare il proprio debito fiscale nei confronti dello Stato, attraverso la previsione del pagamento straordinario a ‘saldo e stralcio’ delle somme iscritte nei ruoli, e, nel contempo, di consentire all’erario di incassare, almeno in parte, somme che rischiano concretamente di andare perdute

I consiglieri regionali di Forza Italia, Galeazzo Bignami e Enrico Aimi, hanno presentato un progetto di proposta di legge alle Camere che si prefigge di “fornire al contribuente, in condizioni di grave o momentanea difficoltà finanziaria, apposite modalità per la definizione agevolata del proprio debito iscritto a ruolo”.

A parere dei consiglieri, “sono in costante aumento gli italiani che versano in stato di difficoltà economica per la grave e perdurante crisi finanziaria, e che, di conseguenza, non riescono a onorare i propri tributi nei confronti dello Stato. In tale stato di disagio diffuso, molti operatori economici privilegiano il pagamento delle retribuzioni ai dipendenti e rinviano il pagamento delle imposte a momenti successivi. Accade purtroppo di sovente che questi tardino ad arrivare e sopraggiunge, per contro, il fallimento delle imprese”.

Sui contribuenti in crisi di liquidità, quindi, sono meccanicamente ammassati ruoli esattoriali tali da travolgerli senza alcuna possibilità di riscatto”.

“Lo Stato tuttavia,- evidenziano Bignami e Aimi- a fronte di una lacerante crisi dei mercati e dei cittadini, risponde limitandosi a raddoppiare il debito fiscale in capo al contribuente in difficoltà e somma legittimamente al tributo insoluto le sanzioni, gli interessi e l’aggio, moltiplicando così il proprio credito”.

“Avviene, quindi, che si profilano nuove iscrizioni a ruolo e la necessità di chiedere ulteriori rateazioni con relativo aggravio mensile. Lo status di debitore d’imposta del contribuente- aggiungono i consiglieri- si sovraccarica di periodo in periodo, dando vita a un circolo vizioso, talvolta fatale per l’impresa, talvolta fatale per l’imprenditore, ma nel lungo periodo rischia di essere fatale anche per lo Stato. La rateizzazione terminale dei debiti fiscali è il tratto distintivo del ‘fisco della crisi’”.

Gli esponenti di Forza Italia ricordano, a questo proposito, che ”le rate Equitalia si sono moltiplicate con la recessione e hanno segnato l’andamento della riscossione: dal 2008 ad oggi l’agente nazionale della riscossione ha dato il via libera a 1,8 milioni di dilazioni che interessano debiti erariali per circa 22 miliardi di euro. Poche di esse, tuttavia, giungeranno a regolare compimento e la maggior parte dei contribuenti è destinato a decadere dalle rateizzazioni in corso. L’ultimo intervento in materia di rateizzazione- riferiscono- risale all’estate 2013, quando il cosiddetto ‘Decreto del fare’ ha esteso da 72 a 120 mesi la durata massima dei piani di ammortamento per aiutare i contribuenti in gravi e comprovate difficoltà finanziarie. Ma- ribadiscono- a peggiorare notevolmente la situazione c’è lo schema di decreto legislativo sulla semplificazione e razionalizzazione delle norme in materia di riscossione, preliminarmente approvato dal Consiglio dei ministri nella seduta del 26 giugno 2015, che porterà la situazione al collasso”.

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SANITA’ IMOLA. ATTIVAZIONE LABORATORIO UNICO, RITARDI NEI PRELIEVI DI SANGUE, BIGNAMI (FI): “UNA SITUAZIONE DA SUPERARE CON URGENZA”

I problemi relativi all’attuazione del Laboratorio unico metropolitano- scrive il consigliere- sembrano “mettere in dubbio l’efficacia e l’efficienza dell’integrazione tra le Aziende di Imola e Bologna”

Il consigliere Galeazzo Bignami (Forza Italia) ha rivolto un’interrogazione alla Giunta regionale per denunciare “i disservizi registrati all’Ausl di Imola, nelle ultime settimane, per i lunghi tempi di attesa per i prelievi di sangue”, ricordando che era stata la stessa azienda, a fine febbraio, a scusarsi ufficialmente per le attese di 25-30 giorni, impegnandosi a risolvere la situazione entro breve.

A monte dei ritardi sembra esserci- a parere del consigliere- l’attivazione del Laboratorio unico metropolitano (Lum) integrato con Bologna: in primo luogo, come riportato anche dalla stampa locale, la gara per l’aggiudicazione delle attrezzature uguali per tutte le strutture coinvolte ha visto il ricorso al Tar da parte della ditta esclusa dall’aggiudicazione, ma ci sarebbero anche problemi legati a “situazioni di incompatibilità informatica” ancora da risolvere. Criticità queste che avrebbero determinato- secondo quanto afferma Bignami- “un pesante rallentamento in un servizio strategico, come quello che riguarda i prelievi di sangue”.

Il consigliere, inoltre, riferendosi sempre ad articoli di stampa, evidenzia che il Laboratorio unico entrerà a regime a fine maggio-inizio giugno, con “personale ridotto” a Imola, mentre “le tecnologie e parte del personale saranno trasferiti giuridicamente all’Ausl di Bologna.

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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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