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VIABILITÀ BOLOGNA. BIGNAMI (FI): NEL 2016 PICCO DI INCIDENTI SULLA MONTANARA, REGIONE CONVOCHI ENTI

Il consigliere cita dati sulla recrudescenza dei sinistri e sprona a nuovi interventi di messa in sicurezza dell’arteria che collega Imola a Firenze

Sono “preoccupanti” i dati forniti dalla Città metropolitana di Bologna sul numero degli incidenti avvenuti nel 2016 sulla Strada provinciale 610 ‘Montanara’ ed è pertanto “doveroso interrogarsi sui motivi per i quali ci troviamo nuovamente a fronteggiare delle criticità così evidenti” lungo questa importante via di collegamento tra Imola e Firenze.

È quanto segnala Galeazzo Bignami (Fi) in una interrogazione alla Giunta regionale dove fa notare che i dati sugli incidenti del 2016 “sembrano gravemente avvicinarsi al picco storico di pericolosità di questa arteria, toccato solo una volta tra il 2007 e il 2008 con cinque decessi lungo la Montanara”. In proposito il consigliere ricorda che “sono 19 gli incidenti registrati quest’anno, di cui tre mortali e questo- sottolinea- nonostante l’imponente investimento di 2 milioni di euro”, destinati a diversi interventi di messa in sicurezza, che si sono conclusi nel 2012. Inoltre– riferisce– tra il 2013 e il 2016 nei centri abitati attraversati dalla Montanara ci sarebbero stati “ben 44 incidenti a fronte dei 31 che si sono verificati fuori dai centri abitati”. Numeri che- sostiene Bignami- “rendono il 2016 l’anno più nero in assoluto dal 2013”.

Di qui la sollecitazione alla Giunta regionale “a riaprire un tavolo di confronto con gli enti preposti per cercare ulteriori soluzioni per ridurre al massimo il rischio di incidenti su questa importante arteria di collegamento”. Il consigliere di Forza Italia vuole poi sapere quale sia stato il contributo della Regione Emilia-Romagna per la messa in sicurezza della strada provinciale 610 e se la Città Metropolitana di Bologna (ex Provincia) abbia monitorato in questi anni il tasso di incidentalità, rilevato criticità al riguardo e, in caso affermativo, quali siano le considerazioni sull’esito del monitoraggio.

Infine Bignami, citando un convegno organizzato dalla Provincia di Bologna nel 2014 sugli esiti della messa in sicurezza della Montanara, chiede alla Regione se non siano da ritenere “troppo ottimistici” i risultati presentati allora, “ad appena un anno di distanza dalla fine dei lavori e senza che si potesse disporre di dati storici e maggiormente consolidati”.

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TENDE AL BARACCANO. BIGNAMI CHIEDE LE DIMISSIONI DELLA PRESIDENTE DI QUARTIERE

Spuntano tende sotto la chiesa del Baraccano, a Bologna, e il centrodestra evoca le dimissioni della neo-presidente del quartiere, Rosa Amorevole. "Magari se uno non e' in grado di governare, puo' anche prendere i suoi stracci e andare a casa", osserva infatti il capogruppo di Forza Italia in Regione, Galeazzo Bignami, che ha postato la foto dell'"accampamento" sul suo profilo Facebook. "Ed ecco a voi- e' il commento di Bignami - un altro ottimo risultato politico del nuovo presidente di Quartiere Santo Stefano", appunto Amorevole del Pd, subentrata alla ex presidente di centrodestra Ilaria Giorgetti, "un bel camping in piazza del Baraccano".

"Complimenti davvero- prosegue Bignami sarcastico- perche' quando governavamo noi non saremmo mai riusciti a ottenere questo risultato mirabile! Complimenti davvero". Non e' l'unica critica per il nuovo corso di centrosinistra. "Riassumiamo: piazza Verdi e' tornata ad essere la polveriera che e' sempre stata, piazza Aldrovandi la stanno massacrando, ora piazza del Baraccano che avevamo con fatica rimesso in ordine. E molto altro ancora".

fonte: DIRE

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FUSIONI COMUNI. BIGNAMI (FI): SALVAGUARDARE AUTONOMIA SALUDECIO

“I cittadini Si erano espressi contro la fusione con Mondaino e Montegridolfo”

Galeazzo Bignami (Fi) ha rivolto una interrogazione alla Giunta per sapere in che modo la Regione intenda procedere rispetto al percorso di fusione avviato tra i comuni di Mondaino, Montegridolfo e Saludecio, nel riminese, visto che i primi due Comuni si sono espressi per il sì alla fusione, mentre il Comune di Saludecio per il no. Il consigliere, in particolare, chiede alla Regione, alla luce del risultato referendario del Comune di Saludecio, “di salvaguardare l’autonomia di questo Comune ai sensi dell’articolo 5 della Costituzione”. 

Bignami chiede quindi alla Giunta “di rivedere la legge regionale sulle fusioni, prevedendo una chiara indicazione nel caso in cui nella minoranza dei Comuni coinvolti dal percorso di fusione prevalga il no al referendum consultivo, con tutele specifiche per quei Comuni che, pur in minoranza, devono vedersi riconosciuto il diritto all’autonomia”. L’interrogante, a questo proposito, ricorda che l’assessore regionale competente (Emma Petitti, ndr) ha di recente dichiarato sulla stampa, proprio in merito al caso, che “la Regione ha sempre detto che contano i territori e non vuole forzare sui processi di fusione. In ogni caso o sarà fusione a tre oppure non ci sarà fusione”.

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SICUREZZA. BIGNAMI (FI): TICKET AD AGENTE FERITO, GIUNTA INTERVENGA SU TOSCANA

L'azzurro riprende in un'interrogazione denuncia Siulp e chiede "deciso cambio di rotta normativo" per esentare da pagamenti poliziotti feriti

"Un deciso cambio di rotta sotto il profilo normativo, prevedendo espressamente che gli agenti di polizia, feriti nell'assolvimento del loro dovere, debbano essere automaticamente esentati dal pagamento del ticket". E se "la Regione Emilia-Romagna intenda intervenire presso la Regione Toscana affinché l'agente bolognese, rimasto ferito durate la manifestazione del 6 novembre scorso, sia esentato dal pagamento del ticket". Sono le due richieste salienti dal capogruppo di Forza Italia, Galeazzo Bignami, in un'interrogazione alla giunta che prende le mosse dal ticket di 10 euro preteso dalla Regione Toscana dall'agente, visitato a un braccio dopo scontri tra manifestanti e polizia a Firenze a margine della "Leopolda" del Partito Democratico. 

L'agente, "ferito nel tentativo di parare l'assalto dei manifestanti", racconta Bignami riprendendo fonti di stampa a loro volta informate dal sindacato di polizia Siulp, ha dovuto pagare la radiografia "in base a una delibera del 2012 della Regione Toscana che esonera il paziente solo nel caso in cui alla prestazione segua un ricovero in ospedale"; il capogruppo azzurro concorda col sindacato, quando denuncia il fatto non tanto per la cifra in sè, quanto per la "'ricaduta in termini di motivazione sugli agenti', i quali- sottolinea Bignami- trascorrono giornate intere in mezzo alla guerriglia urbana e, quando vengono feriti, non godono di nessuna forma di tutela sanitaria".

Bignami rammenta poi che in molti casi il ticket è stato rimborsato ma i sistemi informatici delle Ausl non prevedono un'apposita voce di esenzione. L'interrogazione conclude chiedendo alla giunta di "esprimere solidarietà all'agente ferito per quanto accaduto; e se tutte le Ausl della nostra Regione prevedano l'esenzione dal ticket per gli agenti di polizia in servizio".

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TRASPORTI BOLOGNA. BIGNAMI (FI): AEROPORTO MARCONI, RIDURRE IMPATTO AMBIENTALE

La Regione intervenga nei confronti di Aeroporto Marconi, di cui è socia, per mettere a punto azioni utili a mitigare gli impatti ambientali

03/11/2016 

“La capacità trasportistica dell'aeroporto bolognese ha consentito un significativo incremento di passeggeri, al contempo si è dovuto registrare un aumento del numero degli aerei che sorvolano la città, incrementando così un disagio già espresso nel tempo da comitati e cittadini impegnati nell'azione di sensibilizzazione e denuncia che riguardano, in particolare, sforamenti sugli orari dei voli, numero dei voli e le altre attività correlate alla presenza del Marconi in un territorio ormai così densamente abitato”. 


Lo scrive Galeazzo Bignami (Fi) in una interrogazione alla Giunta per sapere se “la Regione intenda portare ai tavoli tecnici nazionali le questioni sollevate dai cittadini al fine di pervenire ad una soluzione definitiva del problema”. 


Il consigliere chiede anche se “la Regione intenda agire presso Aeroporto Marconi, di cui è socia, al fine di pervenire ad azioni concrete utili a mitigare gli impatti ambientali correlati alla presenza dello stesso nel territorio urbano bolognese e se siano mai state condotte campagne di rilevamento utili a verificare l'effettiva ricaduta, sia sotto il profilo ambientale e di tutela della salute, della presenza dell'aeroporto in prossimità di aree densamente abitate”. 
Bignami, infine, chiede se “Arpae ha condotto rilievi utili a comprendere la registrazione di sforamenti o violazioni alle disposizioni vigenti correlate all'attività dell'aeroporto sotto il profilo sanitario e ambientale e se sono stati verificati i rilevamenti delle correnti e dei venti da cui Aeroporto Marconi trae legittimazione per derogare alle disposizioni normative vigenti sui corridoi di atterraggio e di decollo”.

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MIGRANTI. BIGNAMI (FI): QUANTE STRUTTURE PRIVATE REQUISITE PER ACCOGLIENZA PROFUGHI?

Bignami: operazioni che potrebbero "mettere in pericolo il diritto alla proprietà e creare preoccupanti precedenti in materia"

02/11/2016 

Sul tema dell’accoglienza “è intervenuto l’assessore al welfare del Comune di Bologna ribadendo che bisogna fare di più altrimenti ‘ci sarà l’intervento delle Prefetture’”.
Ne dà notizia Galeazzo Bignami (Fi) in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, dove evidenzia che “l’assessore ha poi tenuto a precisare che tale affermazione non vuole essere ‘una minaccia’, tuttavia, facendo questa dichiarazione a seguito a quanto accaduto a Goro, l’effetto non è stato certamente dei più felici, considerato anche il risalto mediatico dato nei medesimi giorni ai 15 Comuni della Città metropolitana di Bologna che non hanno ancora accolto profughi sul loro territorio”.

Bignami punta il dito, in particolare, sulla “requisizione di immobili di proprietà privata, anche a uso turistico”: “operazioni che- a suo avviso- appaiono lesive del diritto alla proprietà privata e potrebbero creare precedenti preoccupanti sotto il profilo del rispetto di tale diritto, visto che gli orientamenti in materia sarebbero spesso discordanti in particolare per quanto riguarda i motivi di somma urgenza”.

Il consigliere vuole quindi sapere quante e quali strutture private risultino attualmente requisite dalle Prefetture sul territorio regionale senza che ci sia stato un accordo con la proprietà, quante persone vi siano attualmente ospitate, a quanto ammonti l’indennità corrisposta ai proprietari, in caso di danni alle strutture requisite a chi sia da ascrivere la responsabilità e a carico di chi sia il relativo risarcimento.

Bignami invita infine la Giunta a prendere posizione, anche presso il Governo nazionale, in merito alle requisizione di immobili privati per ospitare profughi: si tratta infatti di operazioni che potrebbero mettere in pericolo il diritto alla proprietà e creare preoccupanti precedenti in materia.

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BIGNAMI (FI): CONDANNARE RISOLUZIONE UNESCO, GIUNTA SI ATTIVI PRESSO GOVERNO

I consiglieri chiedono alla Giunta di “sollecitare il Governo nazionale affinché operi per la tutela e per la salvaguardia del legame storico, culturale e religioso tra la religione ebraica e Gerusalemme”
 
31/10/2016 

La Giunta si attivi presso le sedi competenti affinché l’Italia prenda le distanze dai contenuti del documento “Palestina occupata” approvato dall’Unesco il 18 ottobre. A chiederlo, attraverso una risoluzione rivolta all’Assemblea legislativa, sono Galeazzo Bignami e Enrico Aimi di Forza Italia.

Il 18 ottobre, si legge nell’atto di indirizzo, “è stata approvata dal Comitato esecutivo dell’Unesco la risoluzione ‘Palestina occupata’ con 24 voti a favore, 6 contrari e 26 astensioni: il documento, presentato da un gruppo di paesi arabi, nello specifico Algeria, Egitto, Libano, Marocco, Oman, Qatar e Sudan, di fatto sembra negare qualsiasi legame tra l’ebraismo e luoghi sacri, quali il Monte del tempio e il Muro del pianto, di Gerusalemme”. Nel documento, inoltre, “viene espressamente condannato lo Stato di Israele, definito ‘potenza occupante’”.

L’atto dell’Unesco, sottolineano gli esponenti di Forza Italia, “appare pertanto come l’ennesimo tentativo di negare un legame storico evidente tra l’ebraismo e i suoi luoghi sacri, una sorta di pericolosa propaganda da utilizzare come ‘arma di logoramento’ nei confronti di Israele e ‘per la liberazione di Gerusalemme’ che starebbe prendendo piede anche tra i seguaci dell’Isis, con una campagna mediatica chiamata ‘reclutamento per al-Aqsa’, la moschea considerata ‘prigioniera’ degli ebrei”.

Il nostro Paese, aggiungono Bignami e Aimi, “figura tra i ventisei che si sono astenuti sulla risoluzione (contrari Estonia, Germania, Lituania, Paesi Bassi, Regno Unito e Stati Uniti). Astensione, evidenziano, che “ha suscitato numerose perplessità: una scelta che ha fatto emergere una sostanziale debolezza dell’Italia” e che “potrebbe avere risvolti negativi sotto il profilo delle alleanze e dei rapporti con Israele”.

I consiglieri di Forza Italia chiedono quindi alla Giunta di “sollecitare il Governo nazionale affinché operi per la tutela e per la salvaguardia del legame storico, culturale e religioso tra la religione ebraica e la città di Gerusalemme” e la invitano a “promuovere convegni, eventi e ogni altra iniziativa” sullo stesso tema.

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DISCARICA, STOP DELLA SOPRINTENDENZA. LA REGIONE ELIMINI L'IMPIANTO TRE MONTI DAL PIANO REGIONALE RIFIUTI

Come è stato possibile inserire nel piano regionale di gestione rifiuti l’ampliamento di un impianto (e relativa capacità futura di stoccaggio dei rifiuti pari a 1,5 milioni di tonnellate) il cui progetto va a interessare aree gravate da vincoli paesaggistici? Lo chiede Galeazzo Bignami (FI) con una nuova interrogazione alla Regione Emilia Romagna alla luce delle novità emerse negli ultimi giorni sullo “stop” della Soprintendenza al progetto di ampliamento.

“Nella relazione tecnica di Hera si parlava già di aree sottoposte a tutela – ricorda Bignami -  dunque già all’epoca sembrava sussistere la consapevolezza di andare a operare in aree su cui gravavano vincoli paesaggistici. La Regione è il soggetto che ha la piena responsabilità nel far proseguire un progetto di ampliamento che ha suscitato e ancora suscita numerose perplessità e dubbi nella popolazione, anche a seguito dei dati emersi relativamente alle contaminazioni da percolato nelle aree interne alla discarica stessa”.

Cosa intende fare dunque la Regione? “Chiediamo una risposta chiara – afferma Bignami -. Vogliamo sapere se la Regione intenda intervenire sul piano normativo per rimuovere l’incompatibilità in materia di vincoli paesaggistici o se, viceversa, intenda cassare definitivamente il sito di via Pediano dal piano regionale dei rifiuti. Da tempo noi sosteniamo che sia necessaria la bonifica del sito, adesso la partita è tutta nelle mani della Regione che da tempo sollecitiamo sulla chiusura di una discarica di oltre 40 anni di vita”.

Bignami raccoglie anche le perplessità del Comitato contro l’ampliamento che ha posto il dubbio legato allo scorporo del progetto in due sub-progetti (ampliamento e sopraelevazione). “Chiediamo che la Regione ci dica chiaramente se questo scorporo può essere realizzato in modo tale da consentire che si vada avanti per la sola parte relativa alla sopraelevazione. Operazione che lascia più di un interrogativo sotto il profilo normativo”.

“Infine – conclude Bignami -  la Soprintendenza estende analoga considerazione anche alla grave alterazione del paesaggio derivante dalla sopraelevazione, con un innalzamento della collina artificiale che andrebbe a nascondere le colline retrostanti: dunque il parere della Soprintendenza appare critico anche nei confronti di aree che non sono sottoposte a tutela, evidenziando una criticità complessiva che interessa il progetto nel suo insieme”.

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MIGRANTI. BIGNAMI (FI): SOLO SPOSTATO IL PROBLEMA DI GORO, ANDAVA SENTITO ALMENO IL SINDACO

“La giunta dia risposte, tenuta sociale a rischio"

26/10/2016 15:48

“In seguito alle proteste dei cittadini di Gorino e della limitrofa Goro (Ferrara), si è provveduto a sistemare i profughi destinati ad occupare l'Ostello bar Amore-Natura in altre strutture dislocate nella città di Ferrara e provincia e, quindi, di fatto si è solo spostato il problema”. Lo scrive Galeazzo Bignami (Fi) in una interrogazione alla Giunta per sapere se consideri legittima l'indignazione della popolazione locale di fronte ad un provvedimento così "perentorio e autoritario" assunto dalla Prefettura di Ferrara che, seppure nell'esercizio di funzioni legittime, non ha ritenuto doveroso interpellare quantomeno il sindaco di Goro. 

Il consigliere chiede anche di sapere se “la Regione ritiene opportuno che tutte le decisioni relative ai provvedimenti legati alle modalità di accoglienza profughi e all'individuazione e alla gestione delle strutture siano concertate non solo con le Amministrazioni comunali di riferimento ma anche con i cittadini, affinché possano avere voce in capitolo su questioni così estremamente rilevanti”. Bignami, inoltre, vuole sapere se “la Regione ritenga che quanto successo a Gorino sia rappresentativo di quanto le enormi problematiche legate al tema dell'accoglienza, non ancora risolte e anzi troppo spesso sottovalutate e opportunisticamente minimizzate da parte della sinistra italiana, siano causa di una grandissima tensione sociale, certamente destinata a manifestarsi in tante altre realtà italiane che si troveranno ad affrontare situazioni analoghe a quella creatasi in provincia di Ferrara”. 

Il consigliere, infine, chiede “quali iniziative intenda intraprendere la Regione affinché vengano date ai cittadini risposte concrete e rassicurazioni in merito al tema dell'accoglienza e gestione profughi, anche alla luce degli ultimi episodi accaduti, che manifestano quanto sia ormai in pericolo la tenuta sociale”.

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BIGNAMI (FI): COMUNI VALLE DEL RENO SENZA BANDA LARGA

Per il consigliere "l'assenza di tale accesso disincentiverebbe le aziende a investire in queste zone"

Nei comuni della Valle del Reno mancherebbero le infrastrutture per usufruire della banda larga e l’assenza di tale accesso disincentiverebbe le aziende a investire nel territorio. Inoltre, nella frazione di Marano, nel Comune di Gaggio Montano (BO), da anni aziende e cittadini non potrebbero godere della connessione internet veloce e ciò avrebbe ripercussioni negative sulle loro attività quotidiane, lavorative e di studio. Lo scrive Galeazzo Bignami (Fi) in una interrogazione per chiedere alla Regione di "intervenire con gli operatori delle telecomunicazioni per sollecitare l'attuazione di interventi finalizzati alla risoluzione del problema e per conoscere la tempistiche per il raggiungimento di questi obiettivi". 

Il consigliere, infine, chiede alla Giunta regionale "quali frazioni siano prive di accesso alla banda larga nel territorio della Città Metropolitana, quali convenzioni siano state stipulate tra Lepida spa e i gestori telefonici nei comuni della Valle del Reno e quale sia il livello di copertura mediante banda larga del territorio".

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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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