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ECCO LA SANITA’ DI ECCELLENZA: 13.000 BOLOGNESI IN ATTESA DI UN INTERVENTO

Pubblicata sul “Carlino” la nostra inchiesta sulla qualità della Sanità a Bologna e in Regione che dimostra come il PD altro non faccia che tagliare i costi sulla pelle dei cittadini. Sono quasi 13.000 i bolognesi in attesa di un intervento chirurgico. E dopo la nostra denuncia arrivano dati allarmanti, con persone che si sono visti fissare gli interventi anche ad un anno e mezzo di distanza. 

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FIRMA ANCHE TU PER LA LEGITTIMA DIFESA

Sabato 29 aprile dalle 16 alle 18.30 in via Piazza Maggiore (angolo via D’Azeglio) sarà possibile firmare per la proposta di legge per la legittima difesa.

Ai link sottostanti è possibile scaricare il modulo della petizione da firmare e far firmare e il disegno di legge al Senato.

 

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Quel Centro Destra che si ostina a non sparire

di Galeazzo Bignami

Il peggiore degli incubi di osservatori, politologi, editorialisti, commentatori e intellighenzia varia si sta realizzando.

Il Centro Destra, contro cui tutti si sono mossi e contro cui tutti hanno operato (e che, a onor del vero si è anche prodigato in atti di vero e proprio autolesionismo) è in testa nei sondaggi. E se i sondaggi, che spesso penalizzano proprio il Centro Destra, lo danno in testa, significa che per PD, M5S e compagni vari tira una brutta aria.

Lo dimostrano i repentini cambi di direzione del Corrierone, fino a qualche mese fa fustigatore di Grillo, Raggi e grillini vari e che ora si preoccupa di conferire un’aurea di politically correct (quanti danni ha fatto il politically correct in Italia…) ai pentastellati. Come pure lo dimostrano gli scrivani di Repubblica, ultimi detentori della presunta superiorità morale di gramsciana memoria, un tempo censori di Renzi e oggi assai più indulgenti verso il nostro fiorentino.

Perché? Perché alla fin dei conti il Centro Destra sta beneficiando di quella strategia ostinatamente perorata da Berlusconi il quale, come già in altre occasioni, si immerge nei periodi non elettorali per poi riemergere quando conta. Come non ricordare la spazzolata alla sede di Travaglio o il D’Alema vestito da marinaretto.

Però…

Però questa volta c’è qualche cosa in più. C’è un PD che litiga, che subisce diaspore e scissioni. C’è un Grillo che denota tutte le sue difficoltà quando dalla protesta si deve passare al governo. E quindi gli Italiani, che da sempre sono più di Centro Destra che altro, nonostante i mille errori e le mille occasioni mancate pare tornino a premiare quello che in molti considerano un “usato sicuro”.

E chissà che questa volta l’usato sicuro non sia una bella novità. Perché, ferma restando la necessità di un’alleanza tra tutti i movimenti che animano e compongono il Centro Destra, forse per una volta se l’ex Casa della Libertà dovesse uscire vincitrice dalla competizione elettorale potrebbe governare senza i condizionamenti dei Cesa, dei Follini, degli Alfano vari, pronti ad allearsi con la sinistra pur di salvare se stessi.

Forse, per una volta, si potrebbe vedere la vera azione del Centro Destra. Tagli alle tasse, rinegoziazione dei Trattati con la UE, investimenti sulla sicurezza, sulle infrastrutture, un drastico stop all’invasione che l’Italia sta subendo, abbattimento delle burocrazie e soprattutto tanto, tanto buon senso.

Quello che è mancato sinora alla politica di questo Governo Gentiloni, mai eletto da nessuno. Come quello precedente, di Renzi, neppure eletto. Come quello di Letta prima. E quello di Monti prima ancora. Perché l’ultimo Governo eletto dagli Italiani è stato quello di Berlusconi nel 2008.

E a ben pensarci il problema è in fin dei conti proprio questo.

Si pretende che chiunque vinca essere organico ai poteri costituiti. Alle burocrazie, alla nomenclatura, al sistema verso cui il Centro Destra ha sempre manifestato una certa insofferenza. Perché è bene ricordare come questo assetto istituzionale si fondi su quel compromesso storico varato da Moro e Berlinguer che oggi costituisce il core business del PD. E che contemplava come minimo comune denominatore l’esclusione di quell’area politica che oggi viene etichettata come “populista”, ma che fin dal passato rappresentava la maggioranza degli Italiani, preoccupati di avere tranquillità per se e le proprie famiglie, lavoro e uno Stato equo, se non giusto. Una vera rivoluzione, visto i signori che ci governano oggi. 

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Sanità, Bignami: "Al S.Orsola no a spostamento nei weekend della consulenza ortopedica verso l’area Ps"

“La Giunta si opponga alla proposta avanzata della Direzione sanitaria del policlinico Sant’Orsola-Malpighi in merito all’ipotesi di suddividere, durante il fine settimana, l’attività di consulenza ortopedica presso l’Unità operativa di ortopedia fra l’Unità operativa di medicina interna e la geriatria”. A chiederlo, in un’interrogazione alla Giunta, è Galeazzo Bignami (Fi).

L’attività di consulenza ortopedica, spiega il consigliere, “si innesta in un quadro sanitario di guardia attiva, infatti risulta operante nell’ambito del pronto soccorso generale, nel quale i carichi di pazienti sono costantemente gravosi”. La Direzione sanitaria, evidenzia, “non tiene conto dei carichi di lavoro che si realizzerebbero nei giorni prefestivi e festivi, nei quali il numero degli ingressi da pronto soccorso e medicina d’urgenza subirebbero inevitabilmente un incremento rispetto al flusso nei giorni feriali”, quindi “si verificherebbe un grave disservizio per gli utenti bisognosi di assistenza e consulenza ortopedica”. Inoltre, aggiunge, “i tempi di assistenza si dilaterebbero e sarebbe più complessa la gestione delle criticità”.

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Festival “Uscire dal guscio”, Bignami (Fi): “ennesimo tentativo di introdurre teoria gender nelle scuole”?

Il consigliere invita la Giunta a chiarire, con atti e linee guida, che questa “teoria non rientra tra le attività formative o le conoscenze da trasmettere dall’istituzione scolastica”

Potrebbe essere l’”ennesimo tentativo di introdurre nelle scuole la teoria del gender”. Lo afferma Galeazzo Bignami (Fi) riferendosi al festival di letteratura per l’infanzia “Uscire dal Guscio” che si svolgerà a Castel Maggiore, Pieve di Cento e San Pietro in Casale, nel bolognese, all’inizio di maggio, “promosso dalle associazioni ‘Genitori rilassati’ e Falling book”.

Il festival – a parere del consigliere – potrebbe assumere “un taglio ‘ideologico’ nettamente spostato a favore della cultura ‘gender’ intendendo incidere sui principali ‘attori’ della società, ossia i bambini e le famiglie oltre che gli insegnanti e la scuola. Sono previsti infatti anche corsi di formazione per insegnanti e educatori”.

Il festival sarebbe alla sua prima edizione e il tema individuato “uscire dal guscio” intenderebbe ricomprendere – come si legge dal sito web – “tutti quei percorsi, viaggi e avventure per andare fuori e dentro di sé, per sognare, immaginare nuovi eroi ed eroine, scoprire sentieri fantastici che conducano le bambine e i bambini verso mondi nuovi, luoghi distanti e vicini inosservati o inesplorati, regioni del sé ancora inespresse o censurate dalla uni-direzionalità di certe immagini e di certi schemi narrativi consolidati". 

La manifestazione – spiega Bignami – si svolgerà il 6 maggio nella piazza della Rocca di Pieve di Cento con letture animate e laboratori per bambini e bambine dai 6 ai 10 anni. "La caratteristica di questi eventi - scrive Bignami nella sua interrogazione - sembra essere quella di accostare ad argomenti condivisibili (come la lotta all’omofobia e alla violenza e il superamento di stereotipi negativi che trova indubbiamente sempre tutti d’accordo), altri argomenti di carattere molto più “ideologico” come per esempio la “fluidità di genere” che vorrebbe mettere in discussione l’identità sessuale maschile e femminile". 

Ancora una volta – commenta il consigliere – devo ribadire che la circolare ministeriale 1972/2015, riferendosi alla teoria del gender, chiarisce che “tra i diritti e i doveri e tra le conoscenze da trasmettere non rientrano in nessun modo né ideologie gender né l’insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo”.

Di qui, una serie di quesiti alla Giunta. In primo luogo se il festival goda di finanziamenti pubblici, in particolare regionali, e, in caso di risposta positiva, di quale importo, e, in secondo luogo, se, valutandone i contenuti, le modalità e il target di riferimento, non lo si interpreti come l’ennesimo tentativo di introdurre, per vie indirette, la teoria gender nelle scuole.

Bignami invita quindi l’esecutivo regionale a chiarire con atti e linee guida che la “teoria del gender non è ricompresa tra le attività formative o le conoscenze da trasmettere direttamente o indirettamente dall’istituzione scolastica”.

Il consigliere vuol sapere infine se le letture in piazza che si svolgeranno sabato 6 maggio dalle 10.30 alle 11.30 siano ricomprese nelle attività scolastiche o in quelle extracurricolari, se ci sia stato il coinvolgimento delle scuole e se siano stati acquisiti preventivamente i pareri favorevoli dei consigli d’istituto, in particolare dei genitori, per la partecipazione degli scolari agli spettacoli.

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LEGITTIMA DIFESA, FORZA ITALIA ANNUNCIA BANCHETTI IN TUTTA BOLOGNA E PROVINCIA

"Vogliamo il diritto assoluto per un cittadino di potersi difendere sempre e anche con le armi, se possedute legalmente, in caso di aggressione, intrusione o atti lesivi della sua persona e delle sue proprieta'. L'unica cosa da escludere, ovviamente, e' inseguire il ladro che scappa e sparargli: questo e' omicidio volontario. Tutto il resto e' legittima difesa". Forza Italia, tramite il suo deputato Massimo Palmizio, rilancia e chiarisce cosi' la battaglia in Parlamento e la propria mobilitazione nei territori sul delicato tema della legittima difesa. Al fianco di Palmizio, in conferenza stampa in Regione nella sede del gruppo Fi ne parlano oggi il consigliere regionale Galeazzo Bignamioltre ai consiglieri comunali di Bologna Marco Lisei e Francesco Sassone.

A Bologna e provincia, cosi', spunteranno fino a fine maggio diversi banchetti Fi per sensibilizzare sul potenziamento dello strumento in questione e illustrare lo stato dell'arte: si comincia martedi' prossimo (ore 10-13) al mercato delle Erbe di Bologna, per poi proseguire fuori citta', Budrio compresa, anche se in questo caso l'appuntamento non e' ancora definito (c'e' la campagna elettorale). In ogni caso, "e' necessario dotare di strumenti di tutela i cittadini, che purtroppo spesso si sentono abbandonati dallo Stato", osserva Bignami. Proprio il caso del Comune della provincia, teatro dell'omicidio recente del barista Davide Fabbri, viene citato da Palmizio e dai suoi come "l'ultimo di vari episodi" che, appunto, Forza Italia ritiene in sostanza scongiurabili con la sua legge. Il punto e' che il testo Fi, che si trasformera' in emendamenti, non passera': avanzera' invece il disegno di legge Ermini, della maggioranza, che secondo gli azzurri "introduce un concetto di vaghezza, per la quale sara' il giudice a decidere se applicare o meno la legittima difesa".

Fonte articolo e foto: AGENZIA DIRE

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CASE DELLA SALUTE, NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO METTE IN CRISI IL RUOLO DEL MEDICO DI FAMIGLIA?

In una interrogazione il consigliere denuncia mancato confronto su atto di indirizzo e sollecita precisazioni e dettagli sull’impostazione delle strutture e relative attività

 
L’organizzazione delle Case della salute torna al centro di un’interrogazione di Galeazzo Bignami (Fi). Ad avviso del consigliere la sua precedente richiesta di chiarimenti sull’atto di indirizzo regionale contenente le “indicazioni per il coordinamento e lo sviluppo delle comunità di professionisti e della medicina d’iniziativa”, non ha chiarito le sostanziali questioni sollevate e peraltro non sarebbe stato oggetto di “un percorso di condivisione e confronto partecipato e costante sul territorio per approfondire ogni elemento organizzativo e di integrazione con altre tipologie di strutture sanitarie”.

Fra i punti ancora poco chiari, Bignami segnala, ad esempio, quello che riguarda il ruolo degli infermieri ai quali – sostiene – ci sarebbe l’intenzione di affidare determinate competenze che spetterebbero al personale medico, oppure incarichi di tipo manageriale separando la gestione clinica del malato da quella organizzativa. “Le Case della salute- osserva il consigliere- potrebbero divenire un ambito in cui i medici operano in regime di consulenza, in stato di libera professione e senza permanenza nella struttura, la cui gestione verrebbe incentrata sulla figura dell’infermiere”. Da ciò – avverte – “potrebbe emergere il rischio di autoreferenzialità nei medici che transitano in queste strutture e una promiscuità multiprofessionale senza un adeguato percorso di valorizzazione delle figure sanitarie”. Una tale organizzazione “liquida”, senza la presenza continuativa di un responsabile sanitario – accusa Bignami – “porrebbe le basi per il progressivo sgretolamento della figura del medico di base, da sempre punto cardine nel sistema sanitario, e ciò farebbe venir meno quel rapporto di personale empatia e conoscenza del paziente e delle rispettive problematiche cliniche. Da qui la richiesta alla Giunta regionale per sapere se non ritenga che l’impostazione organizzativa delle Case della Salute generi un modello sanitario “destabilizzante” per il sistema ospedaliero e la medicina di base e se non veda in questa organizzazione qualcosa di “analogo a quanto starebbe già accadendo nella gestione delle emergenze in alcuni nosocomi di Bologna, nei quali gli infermieri si troverebbero ad operare in contesti clinici di competenza del personale medico”.

Il consigliere chiede quindi alla Regione di articolare in modo più dettagliato l’impostazione organizzativa, strutturale e le competenze medico-sanitarie spettanti a coloro che dovrebbero operare nelle Case della salute, specificando anche quali attività sanitarie possano effettivamente essere svolte all’interno di queste strutture. “A chi dovrebbero riferire e rendere conto del proprio operato i medici in libera professione che transitano in queste strutture e a chi spetterebbe la valutazione del loro operato?”, chiede ancora Bignami, invitando infine la Giunta a fornire chiarimenti anche sul ruolo della telemedicina all’interno della Case della salute come strumento di collaborazione fra i medici, specificando in quali ambiti possa essere utilizzata.

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PARCHEGGI RISERVATI AI DIRIGENTI DEL SANT'ORSOLA? BIGNAMI: "BENEFIT DA LIMITARE"

Il consigliere segnala disparità di trattamento e chiede se “non sia più in linea con le politiche di sostenibilità ambientale” un abbonamento bus Tper per il personale, invece che “far dilazionare in due comode rate annuali la sosta dei direttori”

Permessi bianchi per il posteggio dell’auto in tutte le aree del Policlinico S.Orsola-Malpighi a 400 euro l’anno (rateizzabili) e permessi arancioni per tutta l’area del Padiglione Albertoni a 200 euro (sempre rateizzabili) riservati ai Direttori e ai redditi più elevati del Policlinico, quando la sosta a pagamento per il personale dipendente nel parcheggio Sipa di via Albertoni costerebbe annualmente 1.053 euro. Galeazzo Bignami (Forza Italia) interroga la Giunta per chiedere se non sia “professionalmente discriminatorio offrire un tale vantaggio sia economico che di comodo” ai direttori e dirigenti pubblici e come questo “benefit possa essere regolamentato, limitato e rendicontato”.

Il consigliere ricorda che l’area di sosta del Policlinico, privata ma aperta al pubblico, è gestita dalla stessa azienda ospedaliera, e i proventi derivanti dal pagamento dovrebbero essere utilizzati, così come comunicato dall’azienda, per “incentivare maggiormente il personale all’uso del mezzo pubblico condiviso e/o l’uso di mezzi a emissioni zero”. Il personale dipendente e convenzionato con l’Università di Bologna può invece sostare gratuitamente nelle aree dedicate con un permesso grigio/argento, ma questo non viene rilasciato a chi ha un contratto atipico (co.co.co, prestazione d’opera intellettuale…), e nemmeno a borsisti e ai liberi professionisti. Inoltre da settembre 2016 il parcheggio sotterraneo del Polo cardio-toraco- vascolare costa a tutti i dipendenti almeno 1 euro al giorno, e 1,5 euro al giorno al personale medico e non medico.

Il consigliere domanda anche “se sia coerente con il regolamento aziendale” il fatto che l’ex e l’attuale direttore sanitario abbiano avuto in dotazione il permesso grigio del personale dipendente convenzionato, nonostante i liberi professionisti e contratti atipici non lo abbiano.

Bignami chiede infine se “non sia più in linea con le politiche di sostenibilità ambientale e di promozione del mezzo pubblico” offrire agli operatori e dipendenti la possibilità di sottoscrivere con l’azienda un abbonamento autobus Tper, invece che “far dilazionare in due comode rate i pagamenti annuali dei permessi sosta dei direttori”.

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RICORSO AL TAR CONTRO LA SOPRAELEVAZIONE DELLA DISCARICA DI IMOLA: BIGNAMI INTERROGA LA REGIONE

Il ricorso al Tar di associazioni e cittadini contro la sopraelevazione della discarica di Imola è al centro di una interrogazione presentata dal consigliere di FI Galeazzo Bignami. Nel suo atto ispettivo, dopo aver richiamato le motivazioni alla base del ricorso, il consigliere interroga la giunta per sapere"se non ritenga che tutta la vicenda legata all’ampliamento della discarica di Imola, comprese le proteste fuori della sede regionale e, non ultimo, il ricorso al TAR di cui sopra, abbia evidenziato una poco elevata propensione dell’ente regionale nel rapportarsi con la società civile e con la cittadinanza rispetto a un tema ambientale altamente sentito", "se la Regione Emilia-Romagna, prima di procedere ad assumere le decisioni relative alla sopraelevazione, abbia effettuato i dovuti e preventivi accertamenti rispetto alle criticità evidenziate dai soggetti proponenti il ricorso" e infine "come eventualmente intenda agire la Regione Emilia-Romagna in relazione al ricorso al TAR di cui sopra e quali effetti potrebbe produrre un eventuale accoglimento del ricorso in oggetto in particolare rispetto alla sopraelevazione della discarica".

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PASSANTE DI MEZZO: ESPOSTO ALL’ANAC DA PARTE DI FORZA ITALIA

Sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa i contenuti dell’esposto indirizzato all’ANAC e firmato da Galeazzo Bignami (Capogruppo FI in Regione), Marco Lisei (capogruppo FI in comune a Bologna) e Francesco Sassone (consigliere comunale di FI a Bologna).

L’esposto entra nel merito delle procedure di affidamento dei lavori, in particolare quelli che, secondo l’Accordo siglato il15 aprile 2016 tra Autostrade per l'Italia S.p.A., Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regione Emilia Romagna, Città Metropolitana di Bologna e Comune di Bologna, potrebbero essere appaltati a una società collegata ad Autostrade per l’Italia poiché particolarmente complessi dal punto di vista tecnico-organizzativo. Il codice degli appalti prevede che solo il 20% dei lavori possa essere affidato in maniera diretta. Secondo i tre firmatari, dunque, “serve un controllo da parte dell’ANAC che è l’Autorità deputata al controllo e alla vigilanza sui contratti pubblici”.

"Le motivazioni portate da Autostrade per appaltare in modo diretto i lavori in sede - sottolinea Sassone -  fanno riferimento alla complessità dei lavori, visto che vengono svolti senza bloccare il traffico. Ma questo avviene in tutta Italia e con qualunque tipologia di cantiere: per questo chiediamo ad Anac se questa procedura sia coerente con il codice degli appalti”.

La presentazione di un esposto mirato sulle procedure di affidamento dei lavori non impedisce ai consiglieri di evidenziare i loro dubbi, tra l'altro sempre espressi, rispetto al progetto nel suo complesso. “Certo, questo esposto non punta a bloccare il Passante di Mezzo – dice Bignami – ma vuole avviare una riflessione doverosa anche sulle procedure, coinvolgendo in tal senso l’ANAC. Il sentore infatti è che si voglia procedere con l’opera a tutti i costi e dunque ben venga interpellare l’ANAC nel suo ruolo di controllo”.

“Continuiamo ad avere forti perplessità sull’operazione Passante di Mezzo che a nostro avviso non risolverà i problemi di traffico di Bologna in quanto aumenterà la congestione dei flussi di traffico già esistenti – conclude Bignami -. L'allargamento in sede della tangenziale-autostrada al massimo può consentire di tamponare i problemi nel presente ma non può risolvere quelli del futuro. Per noi la soluzione migliore continua a restare quella del Passante Sud”.

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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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