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TERRITORIO. BIGNAMI (FI) INTERROGA LA GIUNTA SULLO STRUMENTO DEI GRUPPI DI AZIONE LOCALE (GAL)

“I Gruppi di azione locale (Gal), società miste tra soggetti privati ed enti pubblici, sarebbero in procinto di attuare programmi di promozione per lo sviluppo economico, per incrementare l’occupazione nelle zone rurali marginali del territorio regionale, in particolare la fascia appenninica da Piacenza alla Valconca e l’area del Delta del Po. Obiettivi che andrebbero raggiunti con il 5% delle risorse complessive assegnate dall’Ue alla Regione Emilia-Romagna, per l’attuazione del Programma di sviluppo rurale (Psr) nel periodo 2014-2020, ossia una cifra di circa 66,4 milioni di euro messa a disposizione per concretizzare i piani attraverso una partecipazione e un coinvolgimento delle comunità locali”. Il capogruppo di Forza ItaliaGaleazzo Bignami, in un’interrogazione alla Giunta, interviene sulle strategie e sulle azioni programmate in Emilia-Romagna attraverso lo strumento dei Gal.

Tra i sei Gal dell’Emilia-Romagna, specifica il consigliere, “la novità riguarderebbe l’entrata del Gal del Ducato (società interprovinciale partecipata dalle due camere di commercio, dagli enti locali e da alcune associazioni privatistiche) nei territori delle province di Parma e Piacenza, al quale verrebbero assegnati 10 milioni di euro per sostenere lo sviluppo delle filiere e dei sistemi produttivi e per incentivare forme di turismo sostenibile”.

Bignami, sul tema, chiede alla Giunta “come sono state ripartite le risorse tra i Gal, i tempi di presentazione dei bandi per i diversi progetti e quali le forme di controllo programmate dalla Regione”, infine vuole sapere “quali sono gli interventi e gli incentivi previsti nel piano del Gal del Ducato per lo sviluppo delle aree rurali, montane e collinare nell’Appennino piacentino-parmense”.

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MIGRANTI BOLOGNA. “12 PROFUGHI A CASTEL GUELFO”, BIGNAMI (FI): CHIARIRE GESTIONE E MODALITA’ ACCOGLIENZA

Il 14 settembre scorso, la stampa imolese riportava la notizia dell’arrivo a Castel Guelfo di Bologna di “12 profughi, uomini tra i 20 e i 35 anni di età, originari verosimilmente dell’Africa centrale”, ospitati “in una abitazione privata messa a disposizione da una famiglia” che “avrebbe prima contattato una nota cooperativa che già gestisce alcuni centri a Bologna”, anche se “sembra che l’arrivo dei 12 profughi sarà gestito attraverso una convenzione con la Prefettura”, mentre l’amministrazione comunale avrebbe appreso del loro arrivo solo la sera prima.

E’ quanto segnala Galeazzo Bignami (Fi) in un’interrogazione rivolta alla Giunta dove rileva come non sia la prima volta che “i sindaci e le giunte, primi responsabili della sicurezza, risultano informati con brevissimo preavviso dell’arrivo di profughi sul territorio amministrato e non sono nemmeno interlocutori diretti per la gestione di queste problematiche”.

Il consigliere, ribadendo la “ferma condanna a questa accoglienza indiscriminata che il nostro Paese e la nostra Regione subiscono passivamente senza politiche di lungo termine” critica il fatto che “da anni si continui a gestire l’arrivo di questi soggetti nell’ottica della pura emergenza, senza prospettive certe e senza sapere quando questa ondata migratoria finirà”. “La Prefettura- aggiunge- avrebbe dato ampie rassicurazioni circa lo screening sanitario a cui sono stati sottoposti i profughi arrivati a Castel Guelfo”, ma non sarebbero stati dati chiarimenti circa la gestione e le modalità dell’accoglienza.

Bignami chiede quindi alla Giunta chi gestisca l’accoglienza di questi 12 profughi, con quali modalità sia stato possibile mettere a disposizione un’abitazione privata e quali tipi di controlli preventivi siano stati effettuati, se all’interno dell’abitazione in questione siano presenti operatori della cooperativa che gestisce l’accoglienza e come siano state organizzate le giornate di queste persone, quando e con quali modalità sia stata informata l’amministrazione comunale dell’arrivo dei profughi e per quanto tempo queste persone resteranno sul territorio di Castel Guelfo.

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ISLAM. BIGNAMI-AIMI (FI): FENOMENO FOREIGN FIGHTERS, COSA SA LA REGIONE?

"Politiche per evitare radicalizzazioni all'interno dei centri culturali islamici"


Sospetti  foreign  fighter  in  Emilia  Romagna?  Galeazzo  Bignami  e  Enrico  Aimi  (Fi),  con una  interrogazione alla Giunta, chiedono alla Regione se se ne conoscono consistenza numerica e dislocazione sul territorio.

"Diversi- rilevano i consiglieri- i casi di arresti e di espulsione in riferimento alla pericolosità dei soggetti messi in relazione con il terrorismo di matrice islamica nel nostro territorio nazionale e regionale non solo negli ultimi mesi, ma anche negli ultimi anni". Bignami e Aimi, a questo proposito, chiedono di sapere quali azioni si intenda eventualmente adottare, d'intesa con le Forze dell'ordine, per "contribuire ad un rafforzamento della sicurezza sul territorio  regionale  in relazione  al pericolo legato al terrorismo  di matrice  islamica  e se la Regione  abbia  conoscenza,  per  quanto  di  competenza,  di  fenomeni  di  radicalizzazione all'interno  delle moschee e centri culturali islamici relativamente agli Imam che guidano la preghiera abitualmente o che vi transitano temporaneamente".

Gli  interroganti,  infine,  domandano  "quali  misure  intenda  adottare  la  Regione  per impedire  fenomeni di radicalizzazione all'interno di questi centri".

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ISLAM. BOLOGNA, BIGNAMI (FI) CRITICO SU APERTURA "ENNESIMO CENTRO CULTURALE"

Il consigliere, nell'interrogazione, chiede di approfondire "la provenienza dei finanziamenti di questo e di altri Centri", le "forme di sostentamento delle Associazioni" che li gestiscono e di limitare la proliferazione di questi Centri in regione la  notizia della "probabile apertura dell'ennesimo Centro culturale islamico a Bologna, in via Ristori 1O", nel "magazzino interrato" di un palazzo, dove "sarebbero già iniziati i lavori di adeguamento", avrebbe causato "forti preoccupazioni" in numerosi residenti tanto da far partire una raccolta firme.

Ne dà notizia  Galeazzo Bignami (Fi) in  un'interrogazione  rivolta  alla  Giunta  regionale  per sapere  se  il Comune di Bologna si sia confrontato in via preventiva con i residenti sull'apertura del Centro, quale soggetto ne  sia  gestore,  se  i  proprietari  del  magazzino,  dove  dovrebbe essere  allestito,  abbiano  già  presentato richiesta al Comune per il cambio di destinazione d'uso e se siano state rispettate le condizioni normative di sicurezza, strutturali e di idoneità per ospitare questa tipologia di attività.

"Molteplici le problematiche collegate all'apertura di un Centro culturale islamico - scrive il consigliere - con ripercussioni sulla vivibilità e sull'ordine pubblico" e, "nel caso in cui emergessero ulteriori dettagli e conferme sulla sua realizzazione, il Comune di Bologna- aggiunge- dovrebbe attivarsi per interrompere i lavori, poiché lo stabile potrebbe non essere idoneo" a questo tipo di insediamento.

Nel caso in cui fosse eventualmente rilasciato il "nulla osta comunale", Bignami vuole sapere quali azioni di controllo saranno effettuate e con quale frequenza, perchè il numero di frequentatori dichiarato sia rispettato e perchè l'attività  di culto rimanga  secondaria  rispetto  all'attività dell'Associazione  che lo gestisce,  di cui si chiede la forma di sostentamento.

Il consigliere  vuole  anche  conoscere  quali  siano  le  forme  di sostentamento  delle  altre Associazioni  che gestiscono attività analoghe in Emilia Romagna, a quali controlli siano sottoposte in seguito all'apertura di tali strutture e se la Regione, per quanto di competenza, intenda approfondire la provenienza dei finanziamenti di questo e degli altri Centri.

Bignami, infine, chiede alla Giunta quale opinione esprima sulla proliferazione di Centri islamici sul territorio regionale e la invita a limitarne e regolamentarne l'apertura.

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CASA BOLOGNA. ACER, DIRIGENTE NON LAUREATO, BIGNAMI (FI): "LA REGIONE VERIFICHI"

Il consigliere chiede alla Giunta di "valutare eventuali violazioni delle disposizioni di legge"


Un dirigente di Acer (Azienda casa Emilia-Romagna) Bologna, con retribuzione di oltre 90mila euro, sarebbe in possesso del solo diploma di scuola superiore, come si evince dal curriculum vitae presente sul sito internet dedicato.

Lo segnala Galeazzo Bignami  (Fi) in un'interrogazione  rivolta alla Giunta regionale, dove evidenzia che il "D.Lgs 165/2001 in materia di pubblico impiego prevede, all'articolo 19 comma 6, che gli incarichi dirigenziali 'sono  conferiti,  fornendone  esplicita  motivazione,  a  persone  di  particolare  e  comprovata qualificazione professionale, non rinvenibile nei ruoli dell Amministrazione,  che abbiano svolto attività in organismi ed enti pubblici o privati ovvero aziende pubbliche o private con esperienza acquisita per almeno un quinquennio in funzioni dirigenziali, o che abbiano conseguito una particolare specializzazione professionale, culturale e scientifica  desumibile  dalla  formazione universitaria  e postuniversitaria''  e aggiunge  che "diversi  pareri  e sentenze della Corte dei Conti hanno chiarito come la laurea sia un requisito necessario per l'accesso alle qualifiche dirigenziali nelle pubbliche amministrazioni'.

Il consigliere chiede quindi se anche l'Acer rientri tra gli enti pubblici soggetti alle disposizioni in materia di pubblico impiego o se sia assoggettabile  a altre disposizioni, se anche i dirigenti Acer debbano essere in possesso di adeguata formazione universitaria e se la Regione intenda verificare, per quanto di competenza, la vicenda segnalata e valutare eventuali violazioni delle disposizioni di legge.

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TURISMO BOLOGNA. FONTANELICE, BIGNAMI (FI): CHIARIRE FUTURO COMPLESSO 'CONCA VERDE'

Per l'ampliamento del complesso turistico-ricettivo "il Comune aveva richiesto e ottenuto finanziamenti" poi revocati, ne sono seguite "vicende legali"


La 'Conca Verde', un complesso turistico/ricettivo di Fontanelice (Bologna), costituito da un ristorante/pizzeria chiuso da oltre un anno e oggi privo di gestione e da una piscina attualmente gestita da una società privata, è al centro di un'interrogazione di Galeazzo Bignami (Fi).

L'area che ospita il ristorante/pizzeria- scrive il consigliere- è stata ristrutturata e ampliata e i lavori sarebbero terminati  nel  febbraio  2011:  il  progetto,  in  particolare,  prevedeva  la  costruzione  di  una  nuova  porzione dell'edificio  separata  dallo  chalet  originario,  la  cui destinazione  era  vincolata  alla  promozione  e  alla degustazione di prodotti tipici locali. Per questo ampliamento- aggiunge- il Comune aveva richiesto e ottenuto finanziamenti per circa 187mila euro nell'ambito del Piano di sviluppo rurale 2007-2013.

"l finanziamenti, tuttavia,- riferisce il consigliere- vennero successivamente ritirati per il mancato rispetto del vincolo di destinazione della nuova porzione dell'edificio: una vicenda che ha avuto anche risvolti legali con un ricorso al Tribunale di Bologna da parte del Comune".

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SANITA’ BOLOGNA. BIGNAMI (FI): QUANTO SPENDE LO IOR PER MANTENERE IL DIPARTIMENTO DI BAGHERIA (PA)?

A quanto ammontano le spese sostenute dallo IOR (Istituto ortopedico Rizzoli) per il mantenimento del dipartimento di Bagheria, dall' inizio dell'attività ad oggi, comprensive del costo del personale a tempo determinato e indeterminato?

Lo chiede Galeazzo Bignami (Fi) in un’interrogazione alla Giunta regionale, dove ripercorre le tappe della “convenzione” firmata nel 2011 dai presidenti delle Regioni Emilia-Romagna e Sicilia, con cui si individuava “l’Istituto ortopedico Rizzoli quale gestore di un centro ortopedico nella struttura di Villa Santa Teresa presso Bagheria, per arginare l’esodo di pazienti siciliani verso l’Emilia-Romagna, effettuando attività programmata di ortopedia, ortopedia oncologica e medicina fisica riabilitativa”.

“L’accordo- si legge nell’interrogazione- prevede una sperimentazione di nove anni, rinnovabile per ulteriori nove anni e rinegoziabile più volte”, ma, “a distanza di cinque anni dall’avvio della convenzione, non sono stati attivati i 16 posti letto previsti per l’ortopedia oncologica, costringendo i pazienti all’esodo verso il nord Italia”.

Si sarebbe poi rilevato- sottolinea Bignami- “un elevato numero di contratti a tempo determinato assegnati dallo IOR al Dipartimento Bagheria, circa 60 tra il 2014 e il 2016, unitamente ai numerosissimi trattamenti di trasferta in aereo di personale operante allo IOR di Bologna”.

A parere del consigliere, dunque, “i dati dimostrano che l'auspicata riduzione percentuale dell'esodo di pazienti dalla Sicilia verso lo IOR non è stata raggiunta”, mentre “si stanno depotenziando di professionalità, a tempo indeterminato e formate ad hoc, sia lo IOR che l’Ausl di Bologna, che ha autorizzato trattamenti di comando per il proprio personale”, causando “un impoverimento delle professionalità sanitarie bolognesi”.

Bignami vuole quindi sapere a quanto ammontino le entrate percepite dalla Regione Sicilia, dall'inizio dell'attività ad oggi, e le eventuali insolvenze, quali motivi abbiano determinato la mancata attivazione dei 16 posti letto per l’ortopedia oncologica e se non si ravvisino “gli estremi per recedere dal contratto (posticipati a 12 mesi)”.

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SANITA’. DISTRIBUZIONE FARMACI, BIGNAMI (FI) INTERROGA SU EVENTUALI "SBILANCIAMENTI" A FAVORE DI UNA TIPOLOGIA

“Fermo restando il diritto dei cittadini a poter ottenere un farmaco gratuitamente o al minor costo possibile, è altrettanto importante tutelare la categoria dei farmacisti territoriali, che vanta una professione al servizio del cittadino e garantisce un importante presidio del territorio”.

Lo scrive Galeazzo Bignami (Fi) in una interrogazione alla Giunta regionale, dove evidenzia che “è necessario che la Regione si attivi non solo per evitare sbilanciamenti locali a favore di una tipologia di distribuzione piuttosto che di un’altra, ma anche per trovare quel giusto equilibrio tra le varie distribuzioni atte a garantire da un lato la tutela del diritto alla salute e dall’altro il diritto a una remunerazione equa per la farmacia che sostiene gli oneri di distribuzione del farmaco per conto delle Ausl”.

Il consigliere chiede quindi di conoscere a che punto siano le trattative con le organizzazioni sindacali per quanto riguarda l’accordo sulla 'distribuzione per conto', quali siano le proposte della Regione e quelle delle organizzazioni sindacali e quali siano attualmente i volumi di farmaci erogati tramite distribuzione diretta e tramite distribuzione per conto.

Il consigliere vuole anche sapere quali tipologie di controllo, politico e contabile, siano effettuate sulla distribuzione diretta e in particolare se esistano report e tabelle sui prodotti in distribuzione diretta, sulla data della distribuzione diretta di ciascuno e le motivazioni per cui alcuni farmaci vanno a sostituire altri farmaci.

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PASSANTE DI MEZZO: "CHIAMIAMO I CITTADINI A VOTARE"

da Il Resto del Carlino - 26 luglio 2016
 
REFERENDUM, avanti tutta. Lo stop di Lega e Cinque Stelle non ferma Forza Italia, gli azzurri tirano dritto e rilanciano la consultazione popolare per stoppare il progetto del Passante di Mezzo. Alle defezioni di parte delle opposizioni, replica il capogruppo in Regione Galeazzo Bignami: «Non ci interessa il consenso di questo o quel partito, ci interessa solo il confronto con i cittadini». La strada, dunque, è tracciata: l’estate sarà dedicata alla formulazione del quesito, la parte più complessa e delicata dell’operazione. Proprio sul quesito, infatti, è chiamato a esprimersi, per dare il via libera al referendum, il comitato dei garanti di Palazzo d’Accursio, che negli anni scorsi bocciò una richiesta analoga contro il People Mover, perché non di interesse esclusivamente cittadino. 
 
PER QUESTO, Forza Italia ha intenzione di coinvolgere esperti di diritto amministrativo. «Saremo pronti a settembre», assicura Francesco Sassone, consigliere comunale, mentre Marco Lisei, suo compagno sui banchi del Consiglio, promette che «in ogni caso non si fermerà la nostra attività di opposizione nei quartieri e saremo anche presenti nel percorso di confronto pubblico sul Passante». Se il quesito venisse accettato, partirà poi la corsa contro il tempo per raccogliere in tre mesi le 9mila firme autenticate previste dallo Statuto del Comune. C’è poi un’ulteriore incognita: il comitato dei garanti (cinque membri, tre espressione della maggioranza e due dell’opposizione) ‘scade’ in autunno e dovrà quindi essere rinnovato nei prossimi mesi.
 
LE CICATRICI della rottura nel fronte anti-Passante per ora, però, faticano a cicatrizzarsi. «Ci sorprende la posizione dei Cinque Stelle – attacca Lisei –, che si sono sempre dimostrati aperti alle consultazioni dei cittadini. Diversamente sarà difficile incidere o proporre cose diverse rispetto al progetto dell’amministrazione e dire di no è già alzare bandiera bianca». Più morbida Forza Italia, invece, verso la Lega, dopo che anche Lucia Borgonzoni, ex candidata sindaco del centrodestra, ha sposato la linea ‘grillina’: «Sapremo persuadere gli alleati del Carroccio», l’auspicio di Lisei. Quella della Borgonzoni, infatti, al momento resta una posizione personale, che non rappresenta la linea del partito. Linea che la Lega definirà probabilmente nei prossimi giorni, quando si riuniranno gli organismi direttivi e il confronto riguarderà tutti i rappresentanti sul territorio.
 
Durissimo, invece, Manes Bernardini. «L’asse Cinque Stelle-Borgonzoni è basata su rancori personali che fanno perno sulla cattiveria e non sulla politica», affonda il civico di ‘Insieme Bologna’, che ha sposato l’ipotesi referendum: «Se alla Borgonzoni, la città non interessa e vuole andare a Roma, le faremo volentieri il biglietto. Ormai ha detto di no a tutto e, come Bugani, fa opposizione con i comunicati stampa».
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REATI COMMESSI DA MIGRANTI: COME FA LA REGIONE A PARLARE DI FENOMENO RESIDUALE?

Eccola qua la finta integrazione della sinistra: profughi arruolati dai pusher per spacciare. Ma per la Regione va tutto bene, non esistono problemi. Sono queste infatti le risposte che ci sono sempre state date quando denunciavamo la situazione al collasso del Cie, l'aumento della criminalità comune e in particolare dello spaccio che ormai è una realtà quotidiana in qualunque angolo della Città.

La posizione assunta dalla vicepresidente della giunta regionale, poi, appare assolutamente indifendibile laddove afferma che è del tutto normale che su migliaia di persone, ci possa scappare qualche delinquente. Questo, in sostanza, l'assunto che la Regione vorrebbe far passare. Ma come fa la Regione a dire che i migranti che delinquono sono una minima parte quando la Regione stessa non ha la minima idea dell'incidenza dei reati commessi dai migranti da quando questa scellerata operazione di accoglienza è cominciata?
 
A tal proposito, alla nostra interrogazione con la quale chiedevamo di poter avere una fotografia circa i reati commessi da persone richiedenti asilo la Regione rispondeva che le questioni di ordine pubblico sono di competenza delle Prefetture e che la Regione "non ritiene di acquisire i dati in quanto non attinenti e rilevanti ai fini delle competenze regionali".
Come fa dunque la Gualmini a sostenere che si sia in presenza di fenomeni residuali e "minimi"  e non si sia invece in presenza di un fenomeno ben più ampio per il quale i sei recenti arresti rappresentano solo la punta dell'iceberg? Come fa, se la Regione non dispone di quei dati?
 
Se la Gualmini è davvero convinta di ciò che afferma, acquisisca i dati dalle Prefetture relativi ai reati commessi dai migranti e li metta a disposizione della comunità per valutare soluzioni efficaci a una accoglienza ormai fuori controllo che ha l'obiettivo solo di ingrossare le tasche dei soggetti che questa accoglienza la gestiscono.
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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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