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SANITA’. BIGNAMI (FI): “BIMBO COLPITO DA TBC A IMOLA, IMPLEMENTARE I CONTROLLI E LE MISURE DI PRECAUZIONE NELLE SCUOLE”

27 gen. 2016 - Il caso di TBC riscontrato nelle scuole materne Giosuè Carducci di Imola (Bo) che ha colpito un bimbo di quattro anni, ha spinto Galeazzo Bignami (Fi) a rivolgere una interrogazione alla Giunta. Il consigliere, visto che la malattia sarebbe stata individuata alla fine dello scorso anno a seguito di diagnosi in ambiente specialistico presso la pediatria dell'ospedale Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, chiede "se si ritengano sufficienti le misure messe in campo, nel caso specifico, dall’Ausl di Imola" e se l'esecutivo regionale "intenda relazionare sull’incidenza della TBC in Emilia-Romagna in base ai dati più aggiornati".
A questo proposito, Bignami domanda quale sia effettivamente l’incidenza della TBC in Emilia-Romagna al 2015; se esistano ancora criticità legate al sistema di individuazione e rilevazione della malattia e se alla luce del caso imolese non si ritenga di dover implementare i controlli e le misure precauzionali all’interno delle scuole e, in particolare, predisporre una nuova e capillare campagna informativa date le criticità di cui sopra ed evidenziate nei report della stessa Regione Emilia-Romagna.

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CASA FERRARA. BIGNAMI ( FI): 'LA GIUNTA INTERVENGA IN MERITO ALLA PROCEDURA DI VENDITA DEGLI IMMOBILI ACER DI PORTO GARIBALDI, NEL COMUNE DI COMACCHIO'

La Giunta “intervenga per mettere chiarezza in merito alle procedure che Acer Ferrara ha seguito nella gestione dell’iter di vendita degli immobili di Porto Garibaldi (ex Iacp)”. A chiederlo, in un’interrogazione alla Giunta, è Galeazzo Bignami (Fi).

A Porto Garibaldi, frazione nel comune ferrarese di Comacchio, precisa il consigliere, “sarebbero siti diversi immobili edificati nell’immediato dopoguerra dall’Istituto autonomo case popolari di Ferrara (ora Acer Ferrara) con i fondi Unrra-Casas”. Le abitazioni, prosegue, “sarebbero state assegnate con la promessa di futura vendita, collegata al pagamento di un canone mensile”.

“Ma nonostante siano maturati i diritti derivanti dalla sottoscrizione del contratto, e nonostante il pagamento delle somme richieste per completare l’iter- sottolinea l’esponente di Fi-  il processo di acquisizione degli immobili parrebbe essersi interrotto, in alcuni casi risulta siano state richieste da parte di Acer ulteriori somme di denaro, modificando unilaterale la forma contrattuale”.

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SICUREZZA. ALLARME PROCURA BOLOGNA, BIGNAMI (FI): "PREOCCUPA INCIDENZA STRANIERI IRREGOLARI SU REATI COMMESSI E CHE LE VITTIME SIANO SPESSO DONNE, REGIONE INTERVENGA"

21 gen. 2016 - Desta "particolare preoccupazione" l’allarme lanciato dalla Procura di Bologna sui fenomeni di criminalità comune quali spaccio e rapine, con dati che parlano di 1.120 casi nel 2015 tra Bologna e provincia. E' inoltre stato registrato "un incremento di episodi in strada le cui vittime sono spesso donne sole, giovani o anziane: nella maggioranza dei casi il rapinatore è individuato come persona di origine magrebina armata di coltello".

È quanto segnala Galeazzo Bignami (Fi) in una interrogazione per chiedere alla Giunta di intervenire, tenendo conto - precisa - che i dati della Procura "sarebbero la fotografia di un fenomeno già da tempo analizzato dal ministero dell'Interno sull'incidenza degli stranieri nei reati per droga e in quelli predatori, di cui dà conto l'ultimo Rapporto sulla criminalità e sicurezza in Italia, datato 2010". "Tali fenomeni - sottolinea- sono sempre stati particolarmente preoccupanti in Italia, sebbene molto spesso ci si ostini a sottovalutarli e a parlare di 'strumentalizzazioni' non appena si prova a fare riferimento alla nazionalità di chi commette tali reati". Secondo il Rapporto, riferisce Bignami, "in alcuni casi l'incidenza degli stranieri su reati predatori suppera addirittura il 50% e sul totale degli stranieri che risultano aver commesso tali reati, circa l’80% sarebbe irregolare e senza permesso di soggiorno". Dunque, secondo il consigliere, "alla luce degli ingressi di numerosi presunti profughi con operazioni quali Mare Nostrum e Frontex è verosimile supporre che tali dati siano addirittura peggiorati e che i reati commessi da stranieri continuino a rappresentare un enorme problema sociale per il nostro territorio".

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LE LACRIME DI COCCODRILLO DEL PD

Il clima “giustificazionista” che improvvisamente ha colpito il Pd bolognese sul fronte della sicurezza e della lotta al degrado fa davvero sorridere. Dopo anni di lassismo e di indifferenza, a meno di cinque mesi dalle elezioni amministrative, Merola e compagni si sono improvvisamente svegliati dal letargo, ergendosi a paladini di battaglie che avrebbero dovuto essere priorità di governo in una Bologna che, solo per loro colpa, è stata condannata a essere una delle Città meno sicure d’Italia.

La propaganda delle videocamere per ripristinare la legalità in Bolognina, per esempio, sa di presa per i fondelli perché arriva come palliativo per zittire i commercianti dopo anni e anni di denuncia.

La presunta linea dura sugli sgomberi è dettata da mere logiche elettorali visto che solo a causa di questa sinistra allo sbando, che protegge e coccola i centri a-sociali (che fomentano le occupazioni abusive), a Bologna abbiamo una situazione insostenibile e ingestibile.

Non si ha il coraggio di mettere alla porta i clandestini, ospitati in ostelli a spese nostre e poi, con tanto di faccia tosta, ci si giustifica per la criminalità dilagante con un semplice “non è colpa nostra”, invocando l’intervento del Ministero dell’Interno. Ma dov’erano questi amministratori in questi ultimi cinque anni? Quando Bologna, giorno dopo giorno, diventava preda dell’illegalità e dell’abusivismo?

Vogliamo ancora credere alla buona fede di questi amministratori che si trincerano dietro la scusa che questi problemi sono tipici “di tutte le grandi Città”, dimenticando di dire che Bologna, tra le grandi Città, è proprio una delle più piccole e che meglio dovrebbe gestire certe situazioni? Nessun perdono, nessuna giustificazione per le scelte scellerate di una sinistra autoreferenziale che merita solo di essere mandata a casa.

Dobbiamo concentrare i nostri sforzi per creare una valida alternativa di governo, uniti in un’unica coalizione, per ridare a Bologna la speranza di tornare a essere la meravigliosa e attrattiva Città che era. Consapevoli che, qualora Merola venisse malauguratamente rieletto, si aprirebbero altri cinque anni di sofferenze per Bologna e per tutta la Città metropolitana visto che il primo cittadino di Bologna è chiamato a governare anche su tutti i Comuni della ex Provincia.

Ecco perché tutti noi abbiamo il dovere di dare il nostro contributo alla prossima tornata elettorale. Direttamente, mettendoci in gioco in prima persona, indirettamente recandoci a votare e mettendo la X sulla vera alternativa.

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FOIBE. PROGETTO LEGGE FI: IN EMILIA-ROMAGNA POCA ATTENZIONE, REGIONE PROMUOVA DAVVERO COMMEMORAZIONE ‘GIORNO DEL RICORDO’

In conformità alla legge statale del 2004, la Regione riconosca anche nei fatti il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” della tragedia delle foibe e dell’esodo degli istriani, giuliani e dalmati nel secondo dopoguerra, commemorandolo ogni anno con una manifestazione ufficiale nell’Aula assembleare e con analoghe manifestazioni in Comuni, Province e nella Città metropolitana di Bologna. Inoltre, bisogna attuare, promuovere e sostenere attività dirette a celebrarne la memoria al fine di diffondere fra le nuove generazioni valori universali come rispetto dei diritti umani, libertà, democrazia, unità nazionale e rafforzare il sentimento di appartenenza alla patria. Sono questi i punti principali del progetto di legge, in cinque articoli, che Galeazzo Bignami ed Enrico Aimi, consiglieri del Gruppo Forza Italia, hanno presentato in Assemblea legislativa.

“Nonostante il Giorno del ricordo sia stato riconosciuto dalla legge n. 92 del 2004- spiega Bignami, primo firmatario del disegno di legge- sono purtroppo ancora numerosi i Comuni e le istituzioni locali della nostra regione che colpevolmente dimenticano di celebrarlo, arrecando torto alla memoria delle migliaia di vittime di un assurdo odio etnico”.

Le attività che l’amministrazione regionale avrà il compito di promuovere, disponendo contributi diretti a soggetti senza fini di lucro statutariamente impegnati a perpetuare il ricordo dei martiri delle foibe, vanno, secondo il progetto di legge, “dalla pubblicazione di studi, ricerche e saggi alla raccolta di materiali documentali e di testimonianze; da iniziative nelle scuole e nei luoghi di lavoro all’allestimento di mostre e all’organizzazione di convegni, sia nel territorio regionale sia in quello teatro della tragedia, e di visite guidate nei luoghi delle memoria, non mancando di affiancarvi concorsi a premi e contributi a tesi di laurea, opere letterarie, cinematografiche e teatrali”.

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LAVORO BOLOGNA. BIGNAMI (FI): 'SOSPETTO CASO DI MOBBING ALLA AUSL, POTREBBE ESSERCI STATA CONDOTTA ANTISINDACALE? LA REGIONE SI PRONUNCI'

15 gen. 2016 - "Un presunto episodio di mobbing e discriminazione a danno di una dipendente dell'Ausl di Bologna, sindacalista della Fials e componente della Rsu aziendale", è al centro di una interrogazione presentata da Galeazzo Bignami (Fi) per sapere dalla Giunta se sia a conoscenza del caso e se, in base al proprio ambito di competenza, siano state avviate eventuali ispezioni. 

Secondo quanto evidenziato dalla Fials, segnala in consigliere a proposito della vicenda, tuttora in fase di accertamento, la presunta "condotta vessatoria a danno della dipendente in questione  potrebbe essere collegata al fatto che la lavoratrice sia un'esponente di un sindacato non allineato con le aspettative aziendali" e "in costante crescita di consensi, cosa che metterebbe in difficoltà l'Ausl".

"Se le vicende richiamate dal sindacato Fials dovessero risultare corrispondenti ai fatti- commenta Bignami - potrebbero ricorrere tutti gli estremi di una condotta antisindacale ex articolo 28 dello Statuto dei lavoratori". Di qui la richiesta alla Giunta di esprimersi sul caso.

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SICUREZZA. AIMI E BIGNAMI (FI): 'INSERIRE DILAGANTE FENOMENO BULLISMO ISLAMICO TRA LE NUOVE FORME DI BULLISMO SU CUI INDAGARE'

11/01/2016 16:12 - “Ha suscitato scalpore nella comunità modenese e nell’opinione pubblica l’episodio accaduto a Vignola, dove un gruppo di cinque adolescenti è stato circondato da sei magrebini che hanno inscenato, pistola alla mano, una esecuzione in stile Isis. Stando alle prime ricostruzioni, i sei uomini avrebbero chiesto ai sedicenni ‘Credete in Dio o in Allah?’, per poi farli mettere in fila e sparare alcuni colpi in aria prima di dire loro che si trattava di uno scherzo”.

E’ quanto riportano Galeazzo Bignami e Enrico Aimi (Fi) in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, dove denunciano che “la vicenda, sebbene ancora al vaglio della magistratura e dunque non esattamente classificabile come ‘bullismo’”, si aggiunge “all’allarme lanciato qualche settimana fa dalla stampa locale relativa al dilagare del fenomeno denominato ‘bullismo islamico’, in particolare nella provincia di Reggio Emilia”, dove, nelle ultime settimane, “si sarebbero registrate ben 15 segnalazioni riguardanti minorenni o adolescenti inneggianti allo Stato islamico”.

“Da alcune fonti dell’antiterrorismo- aggiungono i consiglieri-, come riportato da alcuni organi di stampa, si apprenderebbe dell’esistenza di un manuale chiamato ‘gang islamiche’ che fornisce dettagli su come adescare ragazzini musulmani nati e cresciuti in occidente e arruolarli in vere e proprie bande. Questo fenomeno, che non risulta sia mai stato indagato,- riferiscono- presenterebbe anche una fetta di ‘sommerso’, visto che, dopo la notizia apparsa sui quotidiani, una maestra del reggiano si sarebbe messa in contatto con il quotidiano locale per raccontare che un ragazzo musulmano, all’interno della classe, avrebbe giustificato l’attacco a Charlie Hebdo del gennaio 2015”.

I firmatari affermano di “non voler strumentalizzare” queste come altre vicende analoghe, ma ribadiscono che il “fenomeno del bullismo, in qualunque forma si manifesti, va approfondito e indagato”.

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QUESTO PD E’ PIU’ BERLUSCONIANO DI SILVIO

Di Federico Del Prete

Da: “Il resto del Carlino” 11 gennaio 2016

Galeazzo Bignami se la ride sotto i baffi che non ha. “Il Pd parla di interferenza dei Pm nella politica? Ma non erano gli stessi del Popolo Viola, che facevano i Girotondi e tenevano in tasca le Agende Rosse”? ironizza il capogruppo in Regione di Forza Italia. “Questa sinistra è sempre più sconcertante”

Cosa la sconcerta, Bignami?

“Quando la magistratura indaga sul centrodestra, inneggiano all’azione dei giudici. Poi, i pm approfondiscono su di loro ed ecco la levata di scudi a difesa della sacralità della politica”

Come a dire: due pesi, due misure

“E’ la debolezza del centrosinistra. Finché non tocchi il loro campo d’azione sono solidali con la magistratura, fanno gli istituzionali. Invece, quando tocca a loro, eccoli diventare più ‘berlusconianiì di Berlusconi”

Anche Legacoop ha parlato di “città ingovernabile” a causa di questi contrasti tra Istituzioni

“Ed è un fatto enorme”

Addirittura?

“Mi fa pensare che abbiano paura che un intero sistema venga messo sotto valutazione. E’ molto inquietante”

Il segretario regionale del Pd, Paolo Calvano, ha fatto autocritica: troppo giustizialismo, ha detto, ha penalizzato la sinistra in questi anni

“Glielo riconosco ma sono lacrime di coccodrillo. Ora che ritengono di aver battuto il loro avversario politico, allora dicono che la magistratura va riportata ne recinto di cui, sempre loro, tracciano i confini”.

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BIGNAMI: "FAVORIRE AFFIDO CONGIUNTO IN COPPIE SEPARATE"

Bologna, 2 gen. 2016 - La Giunta regionale relazioni sull'applicazione dell'affido condiviso nei tribunali dei minori dell'Emilia-Romagna per conoscere quale sia il numero degli affidi paritetici. Lo chiede in un'interrogazione il consigliere di Forza Italia, Galeazzo BIGNAMI
 
BIGNAMI cita come esempio il "il caso Bondavalli" e la recente sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo, del 17 novembre 2015, che avrebbe "accertato la violazione dell'articolo 8 della Convenzione che tutela il diritto al rispetto della vita familiare": una sentenza, spiega il consigliere, che "si differenzia dalle altre perche' i giudici di Strasburgo non si sono limitati all'accertamento della violazione, ma hanno anche dato indicazioni precise alle giurisdizioni italiane per la tutela effettiva della relazione, in questo caso, padre-figlio".
 
Nella "comunita' scientifica- aggiunge BIGNAMI- si intende normalmente come affidamento condiviso quella forma di affido in cui non meno del 33 per cento del tempo (fino al 50 per cento) viene trascorso dal minore presso ognuno dei genitori, dopo la loro separazione". Gli "studi scientifici in ambito sociale, psicologico e relazionale- evidenzia- attesterebbero che la condizione di affido paritetico e, quindi di doppio domicilio, sarebbe la miglior struttura familiare tra tutte quelle delle famiglie separate", che consentirebbe ai figli di sviluppare "migliori relazioni sociali" e di inserirsi "in modo piu' agevole nei diversi contesti sociali che frequentano con minori rischi di bullismo, insoddisfazione scolastica, bassa qualita' di vita e malattia psichica".
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CACCIA. BIGNAMI (FI): CALENDARIO VENATORIO REGIONALE NON PRESERVEREBBE PICCOLA SELVAGGINA E ACCORPAMENTO AMBITI PORTEREBBE TROPPA PRESSIONE SULLE AREE DI PIANURA

7 dic. 2015 - La Regione Emilia-Romagna dovrebbe chiarire “se intenda mantenere o diminuire il numero degli Ambiti territoriali di caccia attualmente presenti” e “se siano previsti tavoli di lavoro con partecipazione dei suddetti Atc al fine di giungere a una condivisione delle proposte, modifiche e applicazioni della vigente legge”. 

A chiederlo è Galeazzo Bignami (Fi), in una interrogazione alla Giunta in cui sottolinea come da una parte “l’adozione di un calendario venatorio regionale non terrebbe conto delle sostanziali differenze rappresentate dai territori montani, collinari e di pianura, e non preserverebbe la piccola selvaggina non permettendo agli Atc di ridurre i tempi e gli orari di caccia”, dall’altra, poi, “l’eventuale accorpamento degli Atc porterebbe ad una pressione venatoria aggravante nei territori con colture intensive come la pianura”.

Il consigliere ricorda anche come “negli ultimi decenni, sull’intero territorio nazionale, si sarebbe evidenziato un notevole incremento di specie selvatiche quali cinghiali, volpi, tassi, caprioli, nutrie, istrici, di cui alcune cacciabili e causa di gravi danni arrecati all’agricoltura”: Bignami domanda quindi all’esecutivo regionale anche “quali siano gli indennizzi destinati agli agricoltori, per i danni causati dalle specie interessate” e “se intendano incaricare gli Atc all’organizzazione futura dei piani di controllo”.

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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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