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VINO. BIGNAMI (FI): GIUNTA SBAGLIA A AUTORIZZARE UTILIZZO MOSTO RETTIFICATO

Utilizzarlo "solo se strettamente necessario e prevedere l'obbligo di indicarne l'utilizzo nelle etichette"


"Sbagliata la scelta della Giunta di consentire alle aziende produttrici di vino, anche per il 2016, l'utilizzo del mosto di uve concentrato rettificato (Mcr, ndr). Il consigliere Galeazzo Bignami (Fi) ha sollevato la questione in un'interrogazione alla Giunta.

A  detta  degli  operatori  del  settore,  specifica  il  capogruppo  Fi,  "la  Regione avrebbe sistematicamente consentito l'uso del Mcr che invece andrebbe autorizzato solo in presenza di annate con andamento climatico sfavorevole".

Per i produttori, evidenzia Bignami, "la Regione sembrerebbe giustificare l'uso del Mcr come necessario intervento per contenere i prezzi: il costante ricorso a questa pratica, diventata comune, avrebbe reso commerciabili anche prodotti altrimenti non all'altezza delle aspettative del mercato".

Bignami  chiede  quindi  alla  Giunta  di  accordare  l'impiego  del  Mcr  solo  se  strettamente necessario  e  di prevedere l'obbligo di indicarne l'utilizzo nelle etichette.

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PENSIONI. BIGNAMI (FI): “GOVERNO HA NEUTRALIZZATO SENTENZA CONSULTA SU RIVALUTAZIONE E RESTITUZIONE ARRETRATI, REGIONE SI ATTIVI PER RIPRISTINARE UN DIRITTO ACQUISITO"

L’intervento legislativo con cui il Governo, dopo la sentenza di incostituzionalità della Consulta, è intervenuto lo scorso anno sulla rivalutazione delle pensioni procedendo a “una parziale restituzione degli arretrati e a una limitata ricostituzione dei trattamenti pensionistici” è oggetto di una risoluzione presentata da Galeazzo Bignami, primo firmatario, ed Enrico Aimi (Fi).

Il provvedimento del Governo, scrivono i consiglieri, “tenta di neutralizzare il pronunciamento della Corte costituzionale incidendo retroattivamente su un diritto acquisito come quello dei titolari di trattamenti pensionistici a vedersi riconosciuta integralmente la rivalutazione per gli anni 2012/2013 anche ai fini della determinazione degli assegni di pensioni successivi, secondo i meccanismi al tempo vigenti”. Tale provvedimento “arreca un grave e permanente pregiudizio a fasce della popolazione particolarmente deboli e indifese, che non dispongono di strumenti di pressione o di reazione efficaci, ad esempio lo sciopero”.

Bignami e Aimi, pertanto, chiedono alla Giunta regionale “di intervenire sul Governo e sugli organi competenti al fine di approvare nel più breve tempo possibile un atto avente forza di legge che dia piena ed effettiva attuazione alla sentenza della Consulta, prevedendo a favore dei titolari di pensione colpiti dal blocco previsto dal Governo Monti l’integrale restituzione degli importi maturati per effetto del ripristino della perequazione e la ricostituzione del trattamento pensionistico con effetti sugli importi degli assegni pensionistici erogati, inclusa la rivalutazione sull’importo rivalutato per gli anni successivi”.

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RIFIUTI RAVENNA. BIGNAMI (FI): “REGIONE INTERVENGA PRESSO HERA PER METTERE FINE AI DISSERVIZI REGISTRATI SUL TERRITORIO”

Il tema “emergenza rifiuti” a Ravenna è al centro di un’interrogazione, presentata alla Giunta da Galeazzo Bignami come primo firmatario e da Enrico Aimi (Fi), in cui si chiede di “censurare il comportamento dei soggetti responsabili dei disagi e dei disservizi patiti dai cittadini e dagli operatori commerciali”, oltre a sollecitare “un intervento presso Hera per mettere fine immediatamente a questa situazione”.

Negli ultimi giorni, specificano infatti i consiglieri, “la stampa locale ha reso nota l’emergenza rifiuti che sta interessando il comune di Ravenna e tutta la provincia, territorio nel quale numerosi disagi sono stati segnalati dai residenti e dagli operatori commerciali relativamente ai cassonetti costantemente pieni di immondizia e non svuotati con regolarità”. Il gestore Hera, aggiungono, “avrebbe addebitato tali disagi a un ‘passaggio di consegna tra una ditta e l’altra’, sempre da quanto si apprende dalla stampa locale”.

La situazione, evidenziano gli esponenti Fi, “ha creato attriti con le stesse amministrazioni che, sempre a mezzo stampa, hanno fatto sapere di non voler pagare per un servizio non erogato e che i lavori non fatti dovranno essere stralciati dalla tariffa rifiuti”. Alcuni amministratori, precisano inoltre, “si dicono pronti a inviare una segnalazione ad Atersir per far sì che Hera ripristini un servizio rispondente agli standard del contratto”.

Per queste ragioni Bignami ed Aimi chiedono alla Giunta “se, sulla base di quanto accaduto, possa configurarsi una violazione degli obblighi di contratto e dunque se sia legittima la richiesta degli amministratori di operare sconti sulla Tari proporzionali ai disservizi registratisi sul territorio”. E ancora, “se la Regione in questa circostanza ritenga di dover esercitare, in assenza di un eventuale intervento da parte di Atersir, i poteri sostitutivi ai sensi di legge in materia”.

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PASSANTE DI MEZZO: SOLUZIONE O PALLIATIVO ELETTORALE?

Una maggioranza confusa, senza idee, contraddittoria nella forma e nella sostanza. In questo scenario, Matteo Renzi ha firmato l'intesa sul Passante di Mezzo, il palliativo pensato per dare probabilmente man forte a Merola per la sua campagna ma che evidenzia tutto il ripensamento e le contraddizioni di 20 anni di politica anti-tangenziale, iniziata addirittura con Imbeni. 

Un'opera che creerà molte difficoltà, pensiamo agli ostacoli alla mobilità durante i lavori, ai disagi che si creeranno per i residenti, per quella scelta di intervenire su un'opera già esistente. Senza contare che dovrà essere attentamente monitorato lo svolgimento delle procedure di appalto in un momento in cui la politica è chiamata a quel doveroso sforzo di trasparenza e correttezza nei confronti dei cittadini. 
Proprio a tal proposito, chiediamo che quanto risparmiato rispetto al Passante Nord sia effettivamente impiegato per completare le opere viarie alternative, ovvero la trasversale di pianura ed i suoi collegamenti alla città (la Lungosavena, la nuova porrettana ed il nodo di san ruffillo) e magari per uno studio di fattibilità serio per un collegamento tra Rastignano e la A1 presso Borgonuovo sotto la collina, visto che in linea d’aria distano solo 5 Km. Queste garanzie devono esserci, devono essere messe nero su bianco, devono essere pretese se non vogliamo che questo passante di mezzo, che già genera parecchi dubbi e perplessità, diventi la solita opera "spot" da campagna elettorale la cui realizzazione è destinata a protrarsi all'infinito e senza garanzie sufficienti a tutela dei cittadini.
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LA CANDIDATURA NON ERA PIU' POSSIBILE

fonte: Resto del Carlino Bologna

Lo sfogo di Bignami "La candidatura non era più possibile"


Orsi Luca

Otto mesi a bagnomaria. Da settembre è in pista come candidato sindaco per Forza Italia. Ma, nonostante l'investitura pubblica di Silvio Berlusconi e di altri big del partito, non ha mai potuto lasciare i blocchi di partenza. Ora, irritato dall'infinito standby imposto dalle liturgie della politica romana — a 57 giorni dal voto, anche a Bologna il centrodestra non ha ancora deciso come presentarsi agli elettori (dipende sempre «da cosa si farà a Roma, Torino, Milano...») — 

Galeazzo Bignami saluta la compagnia. «Si continua a ragionare non per il meglio di Bologna, ma con logiche da puzzle, di cui non capisco il senso. E, quando non capisco, mi faccio da parte». 

Ritira la candidatura? «Sì. Sono stati otto mesi di incertezza. E nell'ultimo periodo, invece che risolversi, le cose si sono complicate. Manca la condizione che avevo posto in partenza». 

Ricordiamola.. «A disposizione per fare il candidato del centrodestra unito. Mai per dividere, con la casacca di un solo partito». 

Lo dica: lascia in vista della convergenza di FI sul Lucia Borgonzoni, candidata della Lega nord. «Giovedì, al tavolo nazionale c'è stata fumata nera sull'ipotesi di accordo con la Lega». 

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ALLUVIONI, BIGNAMI: "DOPO 2 ANNI NESSUN RIMBORSO NEL DUCATO"

Gli alluvionati di Parma 'discriminati' rispetto a quelli di Modena?
Lo sostiene il capogruppo di Forza Italia in Regione, Galeazzo Bignami, che sull'argomento ha presentato una interrogazione alla giunta di Stefano Bonaccini.

Nell'atto Bignami parla di "disparita' di trattamento sui rimborsi" riservata agli alluvionati modenesi rispetto ai parmigiani "in merito all'evento del 13 ottobre 2014 che ha colpito entrambi i territori". Il forzista chiede di sapere, nel dettagli, "come siano stati reperiti i fondi al fine di rimborsare sia i privati che le imprese del territorio modenese colpiti dall'alluvione, quali siano nel breve periodo le risposte concrete che intenda dare al territorio parmense interessato dal medesimo evento" e "quali siano i criteri con cui verrebbero corrisposti i rimborsi previsti dalla Legge di stabilita' e le tempistiche relative alla pubblicazione dei bandi, affinche' i cittadini e le imprese colpite possano accedere ai rimborsi annunciati".

A due anni dall'alluvione nel modenese, rileva Bignami, "sarebbero stati stanziati contributi a 200 imprese pari ad oltre 8 milioni di euro e liquidate tutte le domande per le prime case, pari a circa 21 milioni di euro"; inoltre, "sarebbero stati conclusi 67 interventi sulle opere pubbliche per 7,4 milioni di euro e per le opere idrauliche sarebbero stati stanziati oltre 71 milioni di euro, mentre altri 30 sarebbero in fase di attribuzione per gli argini dei fiumi Secchia e Panaro". Nel territorio parmense, invece, sostiene il consigliere, "i danni subiti dai privati e dalle imprese sarebbero stati stimati in circa 30 milioni di euro e non sarebbero ancora stati rimborsati (di cui 11 milioni riguarderebbero le abitazioni e le auto di privati cittadini e 18 milioni le imprese)".

FONTE: DIRE

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SANITÀ BOLOGNA. "RIVOLUZIONATA ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA", BIGNAMI (FI) INTERROGA LA GIUNTA

24 marzo 2016 - L’Azienda ospedaliera universitaria di Bologna avrebbe rivisto la propria organizzazione amministrativa: sarebbero state ridimensionate le competenze della ex struttura complessa ‘Affari generali’, mentre sarebbe stata istituita una nuova struttura complessa ‘Anticorruzione, trasparenza e rapporti con l’Università’.

Lo segnala Galeazzo Bignami (Fi) in una interrogazione rivolta alla Giunta dove riferisce che “la nuova articolazione organizzativa ‘Affari generali’ sarebbe stata affidata a un dirigente dell’Asl senza procedura di selezione pubblica, ma in comando”.

In precedenza, quindi, spiega Bignami, esisteva un'unica struttura complessa che svolgeva tutte le funzioni, poi si è giunti a una “duplicazione di funzioni dirigenziali” senza che fossero chiarite “prerogative e competenze amministrative della struttura ‘Affari generali’ di una struttura considerata ‘articolazione organizzativa’ a livello gestionale per quanto riguarda le responsabilità affidate”.

Bignami sollecita quindi la Giunta a relazionare sulle modalità di costituzione della cosiddetta “articolazione organizzativa ‘Affari generali’” e di chiarire le prerogative amministrative e le relative competenze di una articolazione organizzativa.

Il consigliere vuole inoltre sapere se l’esecutivo regionale intenda intervenire sulla nomina del dirigente dell’articolazione organizzativa ‘Affari generali’ che non avrebbe mai avuto in passato esperienze lavorative nel settore e domanda per quale motivo non si sia proceduto a una nomina mediante selezione pubblica.

Infine, l’esponente di Fi chiede se la nuova collocazione possa configurarsi come un passaggio di carriera per “un dirigente che, al momento, non risulterebbe possedere sufficiente anzianità di servizio e background formativo per ricoprire un incarico di direzione di struttura né complessa né semplice”.

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AGRICOLTURA. OLIO TUNISINO, BIGNAMI (FI) SOLLECITA INTERVENTI A FAVORE DELLE PRODUZIONI EMILIANO-ROMAGNOLE

Il via libera del Parlamento europeo all’importazione di olio tunisino in Europa per gli anni 2016 e 2017, in in seguito alla conclusione di accordi di aiuti alla Tunisia, è oggetto di una risoluzione presentata all'Assemblea legislativa da Enrico Aimi, primo firmatario, e Galeazzo Bignami (Fi).

La decisione, riportano i consiglieri, “prefigura l’esportazione da parte della Tunisia, su tutto il territorio europeo, di un quantitativo di circa 35 mila tonnellate all’anno di olio d’oliva senza il pagamento di alcun dazio, che, aggiungendosi alle 56 mila tonnellate frutto di un precedente accordo, porta a 91 mila tonnellate annue per due anni la quantità di olio d’oliva tunisino distribuito nei Paesi dell’Unione europea”. Tale ingente quantità di olio, denunciano i forzisti, “aumenta il rischio di frodi ai danni di consumatori e produttori italiani, dato che spesso, come dichiarato più volte da Coldiretti, l’olio d’oliva d’importazione viene mescolato con quelli prodotti in Italia per acquisire una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri”.

Aimi e Bignami, pertanto, al fine “di tutelare prodotti d’eccellenza del nostro territorio quali l’olio extravergine d’oliva Brisighella Dop e quello Colline di Romagna Dop”, attraverso l'atto ispettivo chiedono alla Giunta regionale “di sensibilizzare urgentemente il Governo a intervenire in sede europea per assumere urgenti misure di tutela del nostro olio d’oliva sia a livello di immagine che a livello di qualità”.

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AMBIENTE BOLOGNA. BIGNAMI (FI): "QUALE LA NATURA E LA PERICOLOSITA' DEI RIFIUTI CONFLUITI IN UNO STABILIMENTO A CASTEL SAN PIETRO TERME?"

“Qual è la natura e il livello di pericolosità dei rifiuti confluiti in uno stabilimento alla periferia di Castel San Pietro Terme, nel bolognese, e quali sono gli effetti sull’ambiente, sulle falde acquifere, sulle coltivazioni e sulla salute dei cittadini?”. E ancora, “chi sono gli organi di vigilanza competenti per la suddetta area e quali sono stati gli interventi dal giorno della comunicazione di non idoneità da parte della Provincia di Bologna ad oggi?”. A chiederlo, in una interrogazione alla Giunta, è Galeazzo Bignami (Fi).

Uno stabilimento alla periferia di Castel San Pietro Terme, si legge nell’atto ispettivo, “avrebbe continuato a gestire rifiuti prodotti da terzi fino al 2016, nonostante l’autorizzazione provinciale fosse scaduta nell’anno 2011”. “Da cinque anni- si specifica nel testo- il suddetto stabilimento avrebbe continuato a gestire rifiuti speciali, in particolare provenienti dall’edilizia, a seguito di demolizioni o costruzioni”.

La Provincia di Bologna, sottolinea il consigliere, “non avrebbe rinnovato l’autorizzazione all’impresa, poiché l’area nelle vicinanze del torrente Sillaro, non sarebbe stata giudicata urbanisticamente idonea”. Si stima, conclude, “che in tale discarica vi sarebbero confluite oltre 200.000 tonnellate di rifiuti”.

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ENTI LOCALI. IMOLA, BIGNAMI (FI): "APPALTO DA 25.000 A CONSORZIO PER COMUNICARE PISTE CICLABILI, ESTENDERE OBBLIGHI SPENDING REVIEW ANCHE A SOCIETÀ IN HOUSE"

La Regione Emilia-Romagna dovrebbe “intervenire, con appositi atti, norme, disposizioni o linee guida, nell’ambito delle proprie competenze, al fine di disciplinare gli appalti per forniture, beni e servizi i cui bandi o avvisi e procedure sono redatti e seguiti da società in house, estendendo gli obblighi vigenti per gli enti locali in materia di spending review anche alle stesse società in house”.

A chiederlo è Galeazzo Bignami (Fi), in una interrogazione alla Giunta che prende spunto dalla vicenda della “società in house Benicomuni srl del Comune di Imola, che ha affidato, di recente, alla sua controllata 'Comunica' un appalto da 25mila euro per portare avanti le attività di promozione e comunicazione relativamente alle nuove piste ciclabili cittadine”. Come spiega il consigliere, “Comunica è un consorzio nato nel 2014 e partecipato al 70% dal Consorzio Ami (ConAmi), al 10% da Area Blu e al 20% da Benicomuni, con l'obiettivo di occuparsi di comunicazione” e “l'appalto è stato affidato tramite procedura negoziata con aggiudicazione al prezzo più basso: di fatto, però, a presentarsi è stata solo Comunica, partecipata al 20% proprio da Benicomuni la quale a sua volta è società in house del Comune di Imola”.

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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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