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Baricella, "l'ampliamento della discarica contrasta con il Piano rifiuti regionale"

“Sono diversi gli aspetti che mi preoccupano di questa vicenda. Innanzitutto l'assoluta mancanza di partecipazione e di coinvolgimento della cittadinanza che anzi si trova oggi a dover fronteggiare una situazione che qualcuno vorrebbe invece spacciare per dato acquisito. Al contrario, se davvero la Regione e il Comune sono convinti della sostenibilità e della importanza dell'intervento, cosa di cui dubitiamo, è bene che la popolazione sia coinvolta e resa davvero partecipe di questa decisione. Per questo riteniamo necessario ripartire da zero nella discussione, riaprire un confronto con la popolazione e anche valutare che questo ampliamento non venga realizzato. Questo anche in ragione dell'evidente contrasto che il progetto suscita con il Piano Rifiuti della Regione la quale fin dall'inizio legislatura aveva parlato di una riduzione delle aree dedicate a discarica, cosa che la vicenda di Baricella invece, se realizzata, smentirebbe. Auspico quindi che la Regione decida di prendere in mano la questione, anche in ragione della assenza dell'Amministrazione Comunale che si sta sottraendo colpevolmente ad un dialogo quanto mai necessario con la popolazione”. E’ questo il commento del consigliere regionale di Forza Italia Galeazzo Bignami sul tema dell’ampliamento della discarica di Baricella che sta seguendo ormai da diverso tempo.

ATTO ISPETTIVO IN REGIONE. Proprio questa mattina, tra l’altro, il consigliere Bignami ha depositato una nuova interrogazione alla Giunta con la quale si pongono diversi quesiti anche di carattere tecnico relativamente a un progetto che tanti malumori sta creando sul territorio e la cui procedura di VIA è partita mesi or sono per la realizzazione di un impianto per rifiuti speciali.

Il consigliere in particolare chiede “in che modo e con quali modalità di calcolo e di analisi sia stato aggiornato il nuovo fabbisogno di smaltimento di rifiuti speciali e a quanto ammonterebbe, in termini di tonnellaggio, tale fabbisogno (sia per quelli pericolosi che non pericolosi)”; se non si ritenga che sussistano delle incongruenze tra il concetto di “ampliamento” della discarica di Baricella e il contenuto del progetto stesso che possa potenzialmente mettere in discussione la validità della procedura di VIA attualmente in corso; se non si ritenga che la eventuale riapertura di un impianto quale quello di Baricella, inattivo da anni, possa costituire un precedente sul quale riflettere e interrogarsi, poiché apparirebbe in contrasto con gli obiettivi legati alla consistente riduzione delle discariche (o quantomeno alla non apertura di nuove discariche) annunciato dalla Regione in occasione dell’approvazione del Piano rifiuti.

Il consigliere, nell’illustrare il “caso Baricella”, riprende alcuni stralci della relazione tecnica generale.  Il progetto prevedrebbe “la realizzazione di una nuova discarica per rifiuti non pericolosi in adiacenza alla discarica esistente, esaurita”. Il fatto che, rileva Bignami, “un impianto sia realizzato in adiacenza al precedente non significa però che si sia automaticamente in presenza di un’operazione di ampliamento anche in considerazione del fatto che l’impianto, prima contemplato dal Piano rifiuti provinciale (e poi regionale), con il nuovo progetto uscirebbe dalla pianificazione per la nuova tipologia di rifiuti che dovrebbe accogliere” (ovvero rifiuti speciali che di norma non sarebbero pianificabili).

Una situazione confermata dall’assessorato competente che, in una risposta a una precedente interrogazione, aveva affermato non solo che  la gestione di rifiuti speciali non può essere pianificata ma anche che, di recente, il fabbisogno di smaltimento di tali rifiuti è stato aggiornato e che si è evidenziato un ulteriore fabbisogno rispetto a quello precedentemente stimato.

Secondo Bignami, in ogni caso, l’eventuale riapertura del sito di Baricella risulterebbe quantomeno “incongruente”, oltre che costituire un precedente sul quale interrogarsi seriamente alla luce di un Piano rifiuti che avrebbe dovuto fortemente ridurre la presenza di discariche sul territorio. “La presunta svolta verde della Regione Emilia-Romagna che mirava a portare la raccolta differenziata al 73%”, sottolinea Bignami, “appare piuttosto inverosimile se, per contro, non si ha la possibilità di pianificare l’ingresso di rifiuti speciali, i cui impianti non sembrano nemmeno apparire nel Piano rifiuti e se è possibile riaprire siti chiusi da anni”. 

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"La discarica di Imola deve essere gestita con un bando pubblico"

da: Il Resto del Carlino - 29 agosto 2017
 
LA DISCARICA di Imola di nuovo sotto la lente delle opposizioni. O meglio, stavolta è il contratto in essere tra il Con.Ami (proprietario del sito) e Herambiente (gestore) a suscitare le perplessità di Galeazzo Bignami, capogruppo regionale di Forza Italia, e Nicolas Vacchi, neo consigliere azzurro a Imola. In particolare, i due forzisti vogliono vederci chiaro sulla gestione del servizio di smaltimento rifiuti nell’impianto di via Pediano, affidata «con un contratto d’affitto di ramo d’azienda verosimilmente di natura privatistica». Una modalità sulla quale Bignami e Vacchi chiedono chiarezza. Per questo, si sono attivati con due interrogazioni distinte, una in Regione e l’altra sotto l’Orologio.
Attraverso gli atti ispettivi domandano: «quando è stato siglato il contratto di affitto di ramo d’azienda tra ConAmi e Herambiente e fino a quale data avrà validità»; «se si ritenga che l’affidamento della gestione di una discarica strategica quale quella di Imola possa essere regolato da un contratto di natura verosimilmente privatistica o se, alla luce della vigente normativa, non si debba ricorrere a una procedura a evidenza pubblica»; «se tale circostanza possa in qualche modo mettere in discussione lo stesso progetto di ampliamento della discarica di Imola, che ha quali proponenti il Con.Ami e Herambiente, anche alla luce della partecipazione azionaria che il ConAmi vanta nel gruppo Hera». Inoltre, nei documenti, Bignami e Vacchi citano una delibera della Corte dei Conti del Piemonte che in materia di servizi pubblici di rilevanza economica chiarisce che «le modalità di individuazione del gestore sono tre: il ricorso al mercato, secondo il modello della cosiddetta ‘evidenza pubblica’; il partenariato pubblico-privato, il quale si realizza attraverso la cosiddetta ‘gara a doppio oggetto’, riguardante sia la qualità di socio che la gestione del servizio; l’affidamento in house, ossia l’affidamento diretto a un soggetto, solo formalmente, e non sostanzialmente, diverso dall’ente affidante». E non finisce qui. I consiglieri ricordano inoltre che la delibera citata afferma come «la gara costituisca la modalità principale di scelta del soggetto a cui affidare la gestione del servizio, e che la decisione di ricorrere a una società in house debba essere effettuata previa valutazione comparativa». Detto ciò, asseriscono Bignami e Vacchi, «a oggi parrebbe dunque che nessun bando pubblico sia stato emesso per l’affidamento della discarica. Chiediamo, data la ‘specialità’ del Con.Ami, se le norme in materia si applichino anche a questo consorzio che ha una natura evidentemente pubblica, anche se qualcuno continua a sostenere che si tratti di un’azienda privata».
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Insieme verso la vittoria

La stagione politica si apre con una certezza che solo un anno fa appariva incredibile. Il Centro Destra Unito parte in pole position per vincere le prossime elezioni politiche. Ma per farlo serve che tutti assieme, a partire dagli elettori e da chi legge queste parole, ci creda e si impegni, perché la vittoria è davvero a un passo. E non solo perché lo dicono i sondaggi, che consegnano uno scenario elettorale che vede un Pd sempre più lacerato e un Movimento 5stelle in declino. Ma perché è sotto gli occhi di tutti il fallimento delle politiche di Renzi & C., completamente allo sbando su qualunque tema, dalla sicurezza all’immigrazione, dal lavoro alla famiglia, dalla scuola all'economia.

Il Pd brancola nel suo mare di contraddizioni. Nessuna prospettiva di lungo termine, solo tentativi maldestri le cui conseguenze ricadono sui cittadini. Lo abbiamo visto con il fenomeno degli sbarchi incontrollati. Tre anni di Ministero Alfano, preoccupato più di conservare la propria poltrona che di fare il bene degli italiani, hanno completamente rovinato l’Italia. Hanno accolto tutti e di tutto, senza nessun progetto, senza nessun tipo di controllo, mantenendo a nostre spese finti profughi che non ne avevano diritto e tanti, troppi, delinquenti. Che poi non sono stati nemmeno in grado di rispedire al loro Paese.

Completamente abbandonati dall’Europa, in fretta e furia avrebbero voluto approvare anche la disastrosa legge sullo Ius Soli, regalando a chiunque la cittadinanza, solo per ottenere qualche elettore in più, senza alcuna consapevolezza dei rischi che avremmo corso da qui a 20 anni. Ce lo insegnano Londra, Parigi, Barcellona.

Nessun sostegno da questo Governo alle famiglie Italiane, sempre più in difficoltà nella morsa di una crisi che non accenna a passare, nessuna parola su quella semplificazione che avrebbe dovuto aiutare le imprese a ripartire. Il meglio che questo Ministro del Lavoro ha saputo rimediare in questi anni è una buona dose di “gaffe” sui giovani costretti a lasciare il Paese e sulle partite di calcetto.

Nessuna proposta messa in campo da un partito ormai disintegrato, senza una visione di Paese che sia univoca e chiara.

Ecco perché quel che appariva incredibile diventa una certezza. Lo avevo scritto qualche settimana fa da questa newsletter (https://www.galeazzobignami.it/notizie/agenzie-di-stampa/bologna/quel-centro-destra-che-si-ostina-a-non-sparire.html).

Nonostante le difficoltà e gli errori che pure abbiamo il dovere di ammettere, mai una volta il Centro Destra ha vacillato nella difesa dei suoi Valori fondanti, Identità, Patria, Famiglia, nella certezza che, molto presto, gli elettori avrebbero aperto gli occhi sulle falsità e le bugie raccontate da Renzi. Adesso che le elezioni politiche si avvicinano, dopo quattro Governi in alcun modo riconducibili alla volontà popolare (Monti, Letta, Renzi e Gentiloni), abbiamo la possibilità di restituire la parola ai cittadini, di dire chiaramente che l’Italia pretende e merita rispetto. Le ultime elezioni amministrative (Genova, La Spezia ma anche Verona e L’Aquila) sono l’esempio del grande consenso che sta nuovamente conoscendo il centrodestra e la sua proposta liberale e democratica. Al centro deve tornare la persona, l’impresa, la famiglia, e i programmi di sburocratizzazione, di abbassamento delle tasse (Flat tax), di controllo dell’immigrazione. Il centrodestra è pronto a governare, con le sue proposte, chiare e coerenti. Tutti insieme possiamo e dobbiamo crederci, adesso più che mai.

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Bignami: "Fare chiarezza sul flusso dei migranti"

da: Il Resto del Carlino 17 agosto 2017

«Già 8716 allontanamenti e rinunce»

IL CONSIGLIERE regionale di Forza Italia Galeazzo Bignami, attraverso un'interrogazione rivolta alla Giunta regionale, fa il punto sui nodi dell'accoglienza, chiedendo in particolare cosa accada dopo gli allontanamenti o le rinunce e su come venga monitorato il flusso dei migranti. Dal 20 luglio 2014, data di apertura dell'hub di via Mattei, a oggi, sono 4.239 i richiedenti asilo che si sono volontariamente allontanati dalla struttura a fronte dei 30.046 arrivati, mentre altri 4.477 Stato e solo nel 2017 gli allontanamenti volontari sono stati 820 e le rinunce all'accoglienza 392».

NASCE da questi dati, dunque, la richiesta di conoscere se gli allontanamenti volontari siano monitorati, e con quali dinamiche, e quali siano le modalità di rinuncia dell'accoglienza. L'interrogazione sollevata da Bignami insiste soprattutto sul futuro dei richiedenti asilo e sui percorsi che intraprendono una volta fuoriusciti dall'hub, chiedendo se eventualmente vengano rimpatriati o se ci sia l'obbligo a loro carico di dichiarare la propria presenza sul territorio bolognese, di un altro comune o, eventualmente, di un altro Stato.

«LA COSA più grave — sottolinea Bignami — è che quando questi soggetti escono dal percorso di accoglienza non è detto che lascino anche i confini italiani, semplicemente se ne perdono totalmente le tracce e il controllo».

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Migranti, esposto sulle cooperative. "Controllare i requisiti dei mediatori"

Da: Il Resto del Carlino 1 settembre 2017
 
DALLA frase choc di un sedicente mediatore culturale sullo stupro di Rimini a un’inchiesta ad ampio raggio sui requisiti dei mediatori culturali delle coop che operano nell’accoglienza dei richiedenti asilo.
Lo chiede il consigliere regionale di Forza Italia, Galeazzo Bignami che, dopo le polemiche sollevate in questi giorni dal post di un dipendente (sospeso) della coop Lai- Momo, ha depositato ieri un esposto alla Guardia di finanza. Nel mirino non è finita direttamente la cooperativa sociale di Sasso Marconi, impegnata in oltre trenta centri per l’accoglienza di migranti, quanto tutto il settore che nel Bolognese si occupa dell’accoglienza e, soprattutto, le qualifiche del personale impiegato a tali scopi.
L’ASP, nei giorni scorsi, ha chiesto documentazione integrativa a Lai-Momo, in quanto partecipante al bando Sprar metropolitano.
Documentazione che la coop ha annunciato avrebbe consegnato ieri. E lo stesso ha anticipato, sempre ieri sul Carlino, il prefetto per quanto concerne le gare gestite da Palazzo Caprara. Su tutti i partecipanti a quei bandi, però, Bignami chiede alla Finanza una verifica.
Perché proprio i capitolati di quelle gare prevedono esplicitamente che i gestori eroghino servizi di mediazione linguistico-culturale, definendo i monte-orari per tutti i servizi richiesti e personale con la «necessaria qualificazione professionale per l’espletamento di tutti i servizi oggetto del capitolato», recita ad esempio l’ultima gara della prefettura per l’accoglienza in strutture in provincia dal 1° maggio fino a fine anno. In più, il gestore deve «comunicare alla prefettura le generalità del personale impiegato, le qualifiche professionali e le mansioni di cui sono incaricati» entro dieci giorni dall’inizio dell’attività.
«Ai sensi della normativa vigente – ricorda il consigliere nell’esposto – la figura del mediatore culturale conosce due livelli di disciplina legislativa, rispettivamente di livello nazionale e regionale». E proprio la Regione è intervenuta a più riprese a disciplinare la professione (nel 2004 nel 2009), istituendo un’apposita qualifica e corsi per ottenerla a cui si accede con esperienze maturate nel settore.
NEI giorni scorsi la vicepresidente della Regione Elisabetta Gualmini aveva dichiarato che «le cooperative non sono obbligate a far fare questi corsi di formazione perché non è prevista a livello nazionale la regolazione della competenza», ma per Bignami le cose non stanno così. «Una delibera di giunta disciplina la figura e i bandi stessi richiamano nei requisiti una qualifica professionale – dice l’esponente di Forza Italia –. Va, invece, dato atto al prefetto di stare cercando di mettere ordine a questa situazione». 
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Esposto a Procura e Anac per l'assegnazione della sede di Arcigay

fonte: DIRE

Un esposto alla Procura della Repubblica, con l'ipotesi di abuso d'ufficio. L'altro esposto e' all'Autorita' anticorruzione, per violazione del codice degli appalti. Forza Italia torna all'attacco del Comune di Bologna e del circolo Arcigay "Il Cassero", che lo scorso 4 agosto ha ottenuto di nuovo da Palazzo D'Accursio la sede della Salara in assegnazione diretta. La nuova convenzione dura quattro anni, con possibile rinnovo per altri quattro. Il Cassero dovra' pagare il 20% del canone annuo di affitto (15.574 euro dei 77.870 euro totali), da cui prima era esentato, e il 20% forfettario delle utenze, che invece in passato erano a carico del circolo.
"L'assegnazione diretta, senza un bando pubblico, e' illegittima- attacca il capogruppo Fi in Comune, Marco Lisei, oggi in conferenza stampa- viola il codice degli appalti e il regolamento del Consiglio comunale sulle forme associative".
Non solo. Secondo gli azzurri, che accusano il Cassero di "scarsa trasparenza sui bilanci", si configura per Arcigay "un vantaggio economico" rispetto sia ad altre associazioni sia alle convenzioni precedenti. Ma non e' tutto. "Tra Arcigay e sinistra c'e' una forte compenetrazione politica- accusa il capogruppo Fi in Regione, Galeazzo Bignami- il discrimine nell'assegnazione degli spazi e' dovuto al fatto che il Pd tenta di tenersi buone sacche di consenso, come dimostra l'appello al voto di Arcigay in favore del sindaco Merola al ballottaggio. Ma non si possono scegliere i soggetti a cui assegnare gli spazi in base alla contiguita' politica e culturale. Alla base qui c'e' un'affinita' politica da approfondire". Nell'esposto in Procura per abuso d'ufficio, Forza Italia chiede dunque che sia valutata sia la posizione del sindaco Virginio Merola sia quella del presidente del Cassero, Vincenzo Brana'.

Forza Italia segnala irregolarita' anche nell'atto dirigenziale con cui il Comune ha assegnato la sede all'Arcigay. "Nella determina si parla di avviso pubblico per la Salara, che pero' non c'e' stato- afferma Lisei- nei mesi scorsi l'amministrazione ha siglato un patto di collaborazione con l'Arcigay, che pero' non era finalizzato all'assegnazione dell'immobile, come dichiaro' l'assessore Lepore". Inoltre, segnala il capogruppo Fi, l'atto e' firmato da un dirigente (Bernardino Cocchianella) che non e' del settore patrimonio di Palazzo D'Accursio. Insomma, secondo gli azzurri "e' giusto che siano fatte indagini e sentite le parti in causa. Anche se non ci sono pressioni o interessi politici, c'e' comunque una violazione del codice degli appalti: assegnazioni dirette non si possono fare. Dispiace arrivare a questo, lo abbiamo segnalato piu' volte che non si poteva fare". E in Consiglio comunale, ricorda Lisei, "fu votato anche un'ordine del giorno all'unanimita' per il quale esponenti dem subirono pressioni e intimidazioni da Arcigay". Alla denuncia del Cassero si unisce infine il pensiero per Labas, il centro sociale sgomberato nei giorni scorsi dall'ex caserma Masini per il quale la giunta Merola ha proposto una nuova sede alla Staveco. "Confidiamo che si riapra un normale canale di assegnazione degli immobili- manda a dire Bignami- perche' all'orizzonte vediamo gia' il rischio di altre violazioni, con soggetti gia' in corsia preferenziale". E aggiunge: "Arcigay e' un soggetto che opera nel pieno rispetto della legalita' e siamo sicuri che se ci fosse stato un bando pubblico, lo avrebbe vinto. Quindi non mi sento di paragonarli a Labas. Ma c'e' il timore che il Comune adotti lo stesso modus operandi". 
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Solidarietà tricolore, spesa "porta a porta" agli italiani in difficoltà

Spesa “porta a porta” ai cittadini italiani che fanno fatica ad arrivare a fine mese e ad acquistare beni di prima necessità. A lanciare l’iniziativa in conferenza stampa, questa mattina, sono stati Galeazzo Bignami e Marco Lisei (rispettivamente capogruppo regionale e comunale a Bologna per Forza Italia), il coordinatore di “Centrodestra per Bologna” Stefano Cavedagna e il presidente dell’associazione “Riprendiamoci Bologna” Luca D’Oristano. Un piccolo ma concreto aiuto per le tante persone che hanno segnalato di non riuscire nemmeno ad acquistare beni primari come il pane e la pasta.

E infatti, nel pacco consegnato a domicilio, su richiesta, ci sono pane, pasta, pomodoro, tonno, carne in scatola, olio e farina. Un regalo destinato ai cittadini italiani “perché già tante risorse pubbliche sono convogliate verso gli immigrati. E per fare del bene non è necessario occupare delle caserme”, afferma Marco Lisei, riferendosi al recente sgombero di Làbas dall’ex Caserma Masini.

Per finanziare i pacchi spesa, i volontari si sono autofinanziati ed hanno già distribuito i beni a una trentina di famiglie, cinque a Borgo Panigale, quattro alla Barca, una decina al Navile, sette al Pilastro e quattro in Cirenaica. C’è anche un punto di raccolta per chi voglia fare delle donazioni e intanto è partita anche la diffusione di volantini e mail per far conoscere l’iniziativa.

Quando i volontari consegnano la spesa verificano anche l’effettivo stato di necessità di chi ha fatto richiesta, proprio per evitare che qualche “furbetto” abusi del servizio. Insomma, una “macchina della solidarietà” già ben rodata e che si spera possa servire ad aiutare sempre più famiglie italiane in situazione di disagio economico. “Le difficoltà dei residenti italiani si stanno acuendo – spiega Bignami -. Tante persone, prevalentemente anziane che vivono nelle case popolari, ci hanno segnalato di non essere in grado di acquistare generi di prima necessità".

"C'è sordità sui problemi di queste persone", afferma Luca D'Oristano di Riprendiamoci Bologna. E le "sacche di disagio nella nostra città sono crescenti", conclude Stefano Cavedagna del Centrodestra per Bologna.

Per fare richiesta e ricevere il pacco spesa a casa contattare: 

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure 339/2998312. E' garantito l'anonimato. 

 

 

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Abbonamento gratuito ai migranti, triplicato ai disabili

Tra i benefici riconosciuti dalle pubbliche amministrazioni ai cosiddetti profughi, uno ci sembra particolarmente ingiusto: ormai da diversi anni molti Comuni italiani pagano integralmente ai migranti l'abbonamento del bus. Il comune di Bologna ha pagato nel 2015 oltre 99mila euro per 682 abbonamenti mentre nel 2016 è arrivato a pagare 121mila euro per 826 abbonamenti. Intanto l'abbonamento per i disabili è addirittura triplicato. Ritenete che tutto questo sia giusto? Ascoltate questa storia...

 

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FERMIAMO LA FOLLIA DELLO IUS SOLI! SCRIVI AI PARLAMENTARI CHE VOGLIONO APPROVARLO!

di Galeazzo Bignami

Dopo la sconfitta elettorale, Matteo Renzi ha dichiarato che lo Ius Soli va approvato ad ogni costo.

Per noi concedere la cittadinanza italiana ai figli di clandestini nati in Italia è inaccettabile: equivale a attirare centinaia di migliaia di disperati che avranno come unico obiettivo quello di avere figli sul territorio italiano per poi ottenere, mediante il ricongiungimento, il diritto a rimanere anche loro in Italia con effetti irreversibili, perché una volta ottenuta la cittadinanza, non si può togliere!

 

Non si tratta quindi solo di svendere i nostri Valori e la nostra Identità, ma anche di garantire la tenuta del nostro sistema nazionale. Chi vuole essere cittadino italiano ha già tutti gli strumenti per farlo. E a chi non lo è non viene precluso nessun servizio e non viene negato nessun diritto… anzi.Per questo Vi chiedo di aiutarmi a convincere i parlamentari dell’Emilia Romagna che vogliono votare a favore dello ius soli a ripensarci bloccando questa proposta sciagurata:rivolgetevi a queste persone per manifestare il Vostro dissenso con toni civili ed educati propri della nostra democrazia. Affinché tutti siano consapevoli dei rischi irreversibili che si corrono.

SENATO

PD – Josefa Idem Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

PD – Claudio Broglia Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

PD – Giorgio Pagliari Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

PD – Francesca Puglisi Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

PD – Maria Teresa Bertuzzi Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

PD – Giancarlo Sangalli Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

PD – Stefano Vaccari Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

PD – Leana Pignedoli Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

PD – Sergio Lo Giudice Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

PD – Stefano Collina Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

MDP - Maria Cecilia Guerra Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

MDP - Maurizio Migliavacca Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

AP  -  Luigi Marino Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

AP   - Bianconi Laura Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

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PD          Richetti    Matteo    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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SI           Maestri   Andrea Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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