Passante di Mezzo, Forza Italia lancia l'appello: "Stop al progetto"
- Pubblicato in Bologna
Care Amiche, Cari Amici,
come forse già saprete alle elezioni del 4 marzo scorso sono stato eletto alla Camera dei Deputati. Un risultato che ha radici lontane grazie alla “gavetta” che ho doverosamente fatto sul territorio, iniziata nel 1995 con la mia elezione nel Quartiere Saragozza.
Ma è soprattutto all'impegno e all'Amore per l’Italia di mio padre Marcello che ritengo vada attribuito il merito di questa elezione e che mi auguro, da lassù, possa essere soddisfatto di come suo figlio, grazie a tutti Voi, sta proseguendo nel suo cammino.
Se questo è stato possibile è infatti solo grazie al sostegno e all'amicizia di persone che da tempo mi seguono e mi onorano della propria fiducia come molti di Voi, come tutti Voi.
Un risultato ancor più importante se si considera che Bologna e la nostra Regione sono altresì rappresentate in Senato dallo strepitoso risultato di Anna Maria Bernini che si conferma punto di riferimento per il Centro Destra emiliano romagnolo e senza la quale, non esito a dirlo, oggi non sarei Deputato.
La mia elezione non è tuttavia un punto di arrivo. Non abbiamo mai fatto politica per ruoli e incarichi, ma sempre per il bene della nostra Patria. Per questo spero di onorare quotidianamente l’impegno che i cittadini emiliano romagnoli mi hanno affidato; e spero anche che vorrete sostenermi e affiancarmi in questa nuova sfida.
Vi saluto con Amicizia, sperando di incontrarvi presto.
“Il buon senso avrebbe dovuto suggerire di mettere in stand by l’intero percorso di fusione” per poi aprire “un dibattito volto a coinvolgere la popolazione e i comitati territoriali”. Così il consigliere regionale di FI, Galeazzo Bignami, commenta la scelta dei Comuni di Baricella e Malalbergo di proseguire con l’iter della fusione anche dopo il ritiro ufficiale del Comune di Minerbio dal percorso di creazione del Comune unico.
Bignami ha presentato una interrogazione alla Giunta regionale rilevando che “il percorso di fusione tra i soli Comuni di Baricella e Malalbergo presupporrebbe l’opportunità di un nuovo studio di fattibilità per verificare la sussistenza di requisiti e parametri favorevoli alla fusione”.
Secondo l’esponente azzurro, “risulterebbe eccessivamente frettolosa la decisione di procedere comunque nel percorso di fusione a due arrivando in tempi brevissimi (ottobre) a un referendum”, come da cronoprogramma iniziale per la fusione a tre. Inoltre, secondo Bignami, “non sembra essere stata avviata una riflessione compiuta sui motivi del ritiro dal percorso da parte del Comune di Minerbio e nemmeno risulterebbe, allo stato attuale, la volontà di procedere a un nuovo studio di fattibilità per valutare l’effettiva convenienza di una fusione a due”.
Per questo, Bignami interroga la Giunta per sapere “se la Regione ritenga di poter avviare un percorso di fusione anche in assenza di uno studio di fattibilità e se tale studio sia considerato necessario o quantomeno propedeutico all’avvio di un percorso di fusione”. Inoltre il consigliere chiede “se la Regione intenda consigliare un periodo di “stand by” per riaprire il dibattito tra la popolazione e i comitati territoriali relativamente al percorso di fusione dei soli Comuni di Baricella e Malalbergo”.
La "debacle" del Partito democratico getta le "basi" per la conquista del Comune di Forli' da parte del centrodestra. E forse anche per questo obiettivo la prima uscita pubblica dopo il voto del 4 marzo degli eletti in Romagna di Forza Italia, Antonio Barboni, Simona Vietina, Galeazzo Bignami e Annamaria Bernini e' proprio a Forli', per incontrare il coordinamento provinciale del partito e i gruppi comunali e territoriali.
Le urne hanno consegnato un "centrodestra unito in vantaggio in 12 dei 13 Comuni su 14 che cinque anni fa vedevano il partito di Renzi maggioranza, sono queste le basi" per vincere alle amministrative del 2019, commenta Fabrizio Ragni, coordinatore provinciale di Forza Italia e capogruppo in Consiglio comunale.
Da qui la richiesta del consigliere comunale Lauro Biondi di aprire una sede locale di Forza Italia e da settembre mettere in campo iniziative per rafforzare la presenza del partito nel territorio. La volonta', spiega Ragni, e' "trasformare in progetti da realizzare concretamente in ambito locale le risposte contenute nel programma nazionale di Fi". Dai neo parlamentari il ringraziamento ai sindaci e agli eletti del territorio e la garanzia di un "legame costante" con i cittadini e le loro istanze. Ragni e Biondi con gli eletti intendono fare rete nell'interesse del territorio e per rafforzare il progetto politico di Forza Italia. In regione, argomentano, "l'alternativa al Pd sempre piu' in calo, sempre piu' debole e' il centrodestra.
E fin da oggi si possono gia' gettare le basi per un'alleanza solida".
Fonte articolo e foto: AGENZIA DIRE
Il forzista chiede alla Giunta regionale di intervenire a tutela dei consumatori contro indebiti aumenti nella bolletta di energia.
La notizia secondo la quale una prima parte (circa 200 milioni) dell’insoluto delle bollette elettriche non pagate dagli utenti morosi sarebbe messa in conto a tutti i consumatori di energia elettrica è oggetto di un’interrogazione di Galeazzo Bignami (Fi).
Secondo quanto riporta il consigliere, la decisione sarebbe stata assunta da ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), che, richiamando ricorsi e sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, avrebbe disposto di imputare il recupero dell’insoluto alla voce “oneri generali di sistema” che compare nelle bollette dell’energia. Contro la decisione dell’Autorità per l’energia – scrive il capogruppo di Fi – si starebbero mobilitando le associazioni di consumatori.
Bignami ricorda inoltre che “la legge regionale 4 del 2017 “Norme per la tutela dei consumatori e degli utenti” prevede tra le sue finalità la “tutela dei diritti dei cittadini come consumatori ed utenti finali e non professionali di beni e servizi” anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni di consumatori.
Da qui l’iniziativa di Bignami, che chiede alla Giunta regionale “se, per quanto di competenza, e anche attraverso il ‘Comitato regionale dei consumatori e degli utenti’ intenda assumere una posizione ufficiale in merito alla questione e intervenire a tutela dei consumatori contro indebiti aumenti nella bolletta di energia”.
Il diritto alla salute, previsto dall’articolo 32 della nostra Costituzione, deve trovare la sua concreta e reale affermazione attraverso politiche sanitarie nazionali e regionali adeguate e che consentano a tutti i cittadini di curarsi. Un tema caro ai cittadini italiani che, a causa della crisi, hanno in larga parte smesso di curarsi. Il rapporto annuale del Censis-Rbm ha stimato che, nel 2016, 12,2 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi o hanno rimandato la cura per motivi economici. Numeri allarmanti che danno conto di un rapporto profondamente modificato tra cittadino e sanità. Ne abbiamo parlato con Galeazzo Bignami, consigliere regionale per Forza Italia in Emilia-Romagna e candidato alla Camera dei Deputati.
Avvocato Bignami, cosa prevede il programma di Forza Italia sul tema della sanità?
“Partendo dalla centralità del rapporto medico-paziente nel circuito dell’assistenza sanitaria, Forza Italia intende porre le basi per una riforma reale del sistema sanitario, che consenta a tutti di avere la possibilità di curarsi, che valorizzi il ruolo dei medici di base nel loro rapporto quotidiano con gli utenti, che dia il giusto merito e il meritato sostegno alle nostre eccellenze in campo specialistico e della ricerca, che metta al bando gli sprechi, combatta i conflitti di interesse tra SSN e indistria, che integri in modo equilibrato il pubblico e il privato, che ripensi al sistema sanitario anche e soprattutto in chiave di prevenzione e non solo di cura della patologia. Viviamo in una società in cui è pressante la richiesta di ‘umanizzazione’ della medicina, del rispetto del diritto di libera scelta sui percorsi di salute, di una medicina centrata sulla Persona. Queste sono sfide che dovremo raccogliere e con le quali dovremo confrontarci”.
L’Emilia-Romagna è vista come una eccellenza nel panorama della sanità italiana…
“Anche nella Regione Emilia-Romagna, che è ancora fortunatamente una eccellenza dal punto di vista sanitario, ogni anno, tuttavia, assistiamo a operazioni di razionalizzazione e di depotenziamento dei servizi. Anche qui ci sono fortissime criticità sulle liste di attesa per specifiche prestazioni, situazioni queste che abbiamo sempre segnalato e sulle quali abbiamo tenuto alta l'attenzione. Non si può, per la medesima prestazione, avere una lista di attesa di oltre un anno se poi la stessa attesa si riduce a pochi giorni se ci si rivolge al privato. Altra nosta battaglia, in Regione, è stata quella contro il depotenziamento dei presidi ospedalieri, in particolare nelle aree più svantaggiate come quelle montane. Perché è inutile fare proclami su proclami, annunciare piani per la montagna e per il suo ripopolamento se poi non si garantiscono i servizi. Abbiamo sempre sostenuto la necessità di valorizzare le eccellenze e di creare un sistema sanitario metropolitano integrato, dove tutte le strutture, anche quelle periferiche vengano valorizzate e non progressivamente svuotate e depotenziate”.
E a livello nazionale?
A livello nazionale credo siano necessarie nuove linee guida, nuovi riferimenti normativi, chiari e mirati che ripensino al sistema sanitario anche come “sistema Salute”, inteso come l’insieme dei fattori che contribuiscono al benessere dell’uomo, quelle azioni che mirano a fare prevenzione (come sport e buone pratiche alimentari), a impedire l’insorgere delle patologie. Tutto ciò anche in termini di equilibrio sostenibile e di farmaco economia: aspetti questi sottolineati da diversi studi e che dovrebbero diventare parte integrante di una politica sanitaria efficiente ed efficace. In Regione Emilia-Romagna ad esempio è attivo un Osservatorio per le Medicine Non Convenzionali (OMNCER), un’esperienza che potrebbe rivelarsi valida per tutte le Regioni, ferma restando la necessità di una regolamentazione nazionale in tal senso.
I Livelli essenziali di assistenza (LEA) sono periodicamente al centro del dibattito sulle politiche sanitarie nel nostro Paese…
L’innalzamento dei LEA deve rimanere un caposaldo delle politiche nazionali sanitarie ovviamente tenendo in considerazione le coperture finanziarie adeguate. Nei Livelli Essenziali di Assistenza vanno inserite anche quelle malattie croniche e invalidanti che colpiscono milioni di cittadini come la malattia di Menière e la Fibromialgia per fare qualche esempio. Molti passi in avanti sono stati fatti ma non è mai abbastanza. Queste sono battaglie che non devono mai arrestarsi e l’attenzione ai malati cronici e alle loro famiglie, a chi ogni giorno convive con la malattia deve costantemente restare al centro delle nostre azioni governative.
Forza Italia sceglie di puntare decisamente, in questa campagna elettorale, su scuola, università e formazione. In nove punti chiave sono riassunti i punti salienti di un programma che mira ad abolire le anomalie e le storture della legge impropriamente detta “Buona scuola”, a ridare centralità al rapporto studente-docente nel processo formativo, a sostenere l’aggiornamento e far valere la meritocrazia, a rilanciare l’Università italiana per farla ritornare piattaforma primaria della formazione.
“Si tratta di principi fondamentali da cui partire per sviluppare la nostra azione di Governo – spiega Galeazzo Bignami, candidato alla Camera dei deputati in Emilia-Romagna -. Il rilancio del Paese passa innanzitutto dal mettere al centro l’istruzione e la formazione creando un collegamento diretto tra scuola, Università e mondo del lavoro e fare in modo che i nostri giovani abbiano la concreta possibilità di intraprendere un percorso lavorativo sulla base delle loro inclinazioni e degli studi effettuati”.
“L’Università italiana deve tornare centrale nel panorama della formazione europea e internazionale – prosegue Bignami -. Occorre ripensare la formazione post laurea il cui accesso va garantito a tutti gli studenti meritevoli, le modalità di accesso ai corsi di laurea in particolare quelli a numero chiuso, abbattere i costi di gestione, riorganizzare il Consiglio Universitario Nazionale. E poi una seria riforma del lavoro per i nostri giovani costretti a fuggire all'estero. Stop ai tirocini “eterni” che diventano spesso la scusa per assumere giovani sottopagati, ma tutele certe per i nostri ragazzi e sgravi fiscali per le imprese e le aziende che li assumono".
Infine una riflessione sul mondo dell'Università. “Le varie vicende che, anche nell’ultimo periodo, hanno visto protagoniste le nostre Università devono indurre a una seria riflessione sotto il profilo del controllo e della lotta ai conflitti di interesse – conclude Bignami -. Di recente la stessa ANAC di Cantone ha puntato l’attenzione sulla necessità di un Piano anticorruzione per l’Università. La mia proposta, tra le altre, sarà anche quella di valutare l’Istituzione di una Autorità Nazionale Garante dell’Università”.
L’azzurro interroga su nuovo parcheggio del nosocomio: curioso arrivi ora e sembra “ricalcare esattamente” il progetto di due anni fa esposto “in occasione delle elezioni amministrative”
“Curioso che l’annuncio della prossima realizzazione del nuovo parcheggio dell’ospedale Maggiore avvenga ancora una volta a ridosso delle prossime elezioni”. A scriverlo, in un’interrogazione presentata questa mattina, è il capogruppo di Forza Italia Galeazzo Bignami.
Il consigliere riporta nell’atto quanto scritto in questi giorni dalla stampa bolognese sul progetto che, sottolinea, “sembra ricalcare esattamente quanto già annunciato due anni fa, nel 2016 in occasione delle elezioni amministrative”: automazione, installazione di sbarre, cassa automatica e intensificazione dei controlli sui parcheggiatori abusivi. Lavori che dovrebbero terminare entro la fine di agosto.
Il consigliere rimarca anche che “analogamente a due anni fa i dipendenti dell’Ospedale Maggiore sono stati nuovamente invitati a partecipare a un incontro in Aula magna per l’illustrazione del progetto”. Per queste analogie con il passato il forzista chiede alla Regione di “farsi interprete delle necessità e che il progetto venga urgentemente realizzato per evitare che quanto annunciato non si trasformi in un’ennesima e disattesa promessa elettorale”. E domanda all’esecutivo delucidazioni sul nuovo progetto: “È sempre quello risalente al 2016? E se sì perché non è stato ancora realizzato?”
Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.