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05 Set

Migranti, esposto sulle cooperative. "Controllare i requisiti dei mediatori"

Da: Il Resto del Carlino 1 settembre 2017
 
DALLA frase choc di un sedicente mediatore culturale sullo stupro di Rimini a un’inchiesta ad ampio raggio sui requisiti dei mediatori culturali delle coop che operano nell’accoglienza dei richiedenti asilo.
Lo chiede il consigliere regionale di Forza Italia, Galeazzo Bignami che, dopo le polemiche sollevate in questi giorni dal post di un dipendente (sospeso) della coop Lai- Momo, ha depositato ieri un esposto alla Guardia di finanza. Nel mirino non è finita direttamente la cooperativa sociale di Sasso Marconi, impegnata in oltre trenta centri per l’accoglienza di migranti, quanto tutto il settore che nel Bolognese si occupa dell’accoglienza e, soprattutto, le qualifiche del personale impiegato a tali scopi.
L’ASP, nei giorni scorsi, ha chiesto documentazione integrativa a Lai-Momo, in quanto partecipante al bando Sprar metropolitano.
Documentazione che la coop ha annunciato avrebbe consegnato ieri. E lo stesso ha anticipato, sempre ieri sul Carlino, il prefetto per quanto concerne le gare gestite da Palazzo Caprara. Su tutti i partecipanti a quei bandi, però, Bignami chiede alla Finanza una verifica.
Perché proprio i capitolati di quelle gare prevedono esplicitamente che i gestori eroghino servizi di mediazione linguistico-culturale, definendo i monte-orari per tutti i servizi richiesti e personale con la «necessaria qualificazione professionale per l’espletamento di tutti i servizi oggetto del capitolato», recita ad esempio l’ultima gara della prefettura per l’accoglienza in strutture in provincia dal 1° maggio fino a fine anno. In più, il gestore deve «comunicare alla prefettura le generalità del personale impiegato, le qualifiche professionali e le mansioni di cui sono incaricati» entro dieci giorni dall’inizio dell’attività.
«Ai sensi della normativa vigente – ricorda il consigliere nell’esposto – la figura del mediatore culturale conosce due livelli di disciplina legislativa, rispettivamente di livello nazionale e regionale». E proprio la Regione è intervenuta a più riprese a disciplinare la professione (nel 2004 nel 2009), istituendo un’apposita qualifica e corsi per ottenerla a cui si accede con esperienze maturate nel settore.
NEI giorni scorsi la vicepresidente della Regione Elisabetta Gualmini aveva dichiarato che «le cooperative non sono obbligate a far fare questi corsi di formazione perché non è prevista a livello nazionale la regolazione della competenza», ma per Bignami le cose non stanno così. «Una delibera di giunta disciplina la figura e i bandi stessi richiamano nei requisiti una qualifica professionale – dice l’esponente di Forza Italia –. Va, invece, dato atto al prefetto di stare cercando di mettere ordine a questa situazione». 
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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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