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Elezioni 2010

Amministrative Imola, Bignami (FI): "L'unità del centrodestra non si tocca"

Da Imola, storica roccaforte rossa, Galeazzo Bignami, deputato di Forza Italia, lancia la sfida al centrosinistra per le amministrative del 10 giugno e ribadisce l’unità del centrodestra con alleanze “salde e coese sui territori”.

“Le dinamiche nazionali hanno un percorso proprio – dice –, un percorso che però parte dal presupposto che il centrodestra, nella sua unità, non si tocca. E per capirlo basta guardare alla Lombardia, al Veneto, alla Liguria, ai risultati ottenuti in Sicilia, in Molise e in Friuli”.

E anche a Imola, in uno dei Comuni simbolo del potere della sinistra e dove il centrodestra si presenta unito a sostegno del candidato sindaco Giuseppe Palazzolo, “ci sono i presupposti per andare al ballottaggio e vincere” prosegue Bignami. “Quando il centrosinistra non chiude la partita al primo turno, poi al ballottaggio perde. Lo abbiamo visto a San Giovanni in Persiceto, per fare un esempio bolognese, o a Pistoia. A Imola l’obiettivo è vincere e portare a casa un risultato storico che ci proietterà verso le regionali del 2019. Per la prima volta nella storia della Regione Emilia-Romagna, alle politiche del 4 marzo, il centrodestra è risultato forza di maggioranza. E non si tratta di un voto di protesta, ma espressione di una grande voglia di alternanza e di cambiamento”.

“Se andremo al governo della Regione – conclude – non guarderemo alla tessera di partito ma a chi è bravo e a chi no. E anche a Imola abbiamo il dovere di liberare le energie oppresse da 70 anni di governi di sinistra”. 

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Forlì, il centrodestra punta a vincere il Comune

La "debacle" del Partito democratico getta le "basi" per la conquista del Comune di Forli' da parte del centrodestra. E forse anche per questo obiettivo la prima uscita pubblica dopo il voto del 4 marzo degli eletti in Romagna di Forza Italia, Antonio Barboni, Simona Vietina, Galeazzo Bignami e Annamaria Bernini e' proprio a Forli', per incontrare il coordinamento provinciale del partito e i gruppi comunali e territoriali.
Le urne hanno consegnato un "centrodestra unito in vantaggio in 12 dei 13 Comuni su 14 che cinque anni fa vedevano il partito di Renzi maggioranza, sono queste le basi" per vincere alle amministrative del 2019, commenta Fabrizio Ragni, coordinatore provinciale di Forza Italia e capogruppo in Consiglio comunale.
Da qui la richiesta del consigliere comunale Lauro Biondi di aprire una sede locale di Forza Italia e da settembre mettere in campo iniziative per rafforzare la presenza del partito nel territorio. La volonta', spiega Ragni, e' "trasformare in progetti da realizzare concretamente in ambito locale le risposte contenute nel programma nazionale di Fi". Dai neo parlamentari il ringraziamento ai sindaci e agli eletti del territorio e la garanzia di un "legame costante" con i cittadini e le loro istanze. Ragni e Biondi con gli eletti intendono fare rete nell'interesse del territorio e per rafforzare il progetto politico di Forza Italia. In regione, argomentano, "l'alternativa al Pd sempre piu' in calo, sempre piu' debole e' il centrodestra.
E fin da oggi si possono gia' gettare le basi per un'alleanza solida".

Fonte articolo e foto: AGENZIA DIRE

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Verso un nuovo Sistema Sanitario Nazionale

Il diritto alla salute, previsto dall’articolo 32 della nostra Costituzione, deve trovare la sua concreta e reale affermazione attraverso politiche sanitarie nazionali e regionali adeguate e che consentano a tutti i cittadini di curarsi. Un tema caro ai cittadini italiani che, a causa della crisi, hanno in larga parte smesso di curarsi. Il rapporto annuale del Censis-Rbm ha stimato che, nel 2016, 12,2 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi o hanno rimandato la cura per motivi economici. Numeri allarmanti che danno conto di un rapporto profondamente modificato tra cittadino e sanità. Ne abbiamo parlato con Galeazzo Bignami, consigliere regionale per Forza Italia in Emilia-Romagna e candidato alla Camera dei Deputati.

Avvocato Bignami, cosa prevede il programma di Forza Italia sul tema della sanità?

“Partendo dalla centralità del rapporto medico-paziente nel circuito dell’assistenza sanitaria, Forza Italia intende porre le basi per una riforma reale del sistema sanitario, che consenta a tutti di avere la possibilità di curarsi, che valorizzi il ruolo dei medici di base nel loro rapporto quotidiano con gli utenti, che dia il giusto merito e il meritato sostegno alle nostre eccellenze in campo specialistico e della ricerca, che metta al bando gli sprechi, combatta i conflitti di interesse tra SSN e indistria, che integri in modo equilibrato il pubblico e il privato, che ripensi al sistema sanitario anche e soprattutto in chiave di prevenzione e non solo di cura della patologia. Viviamo in una società in cui è pressante la richiesta di ‘umanizzazione’ della medicina, del rispetto del diritto di libera scelta sui percorsi di salute, di una medicina centrata sulla Persona. Queste sono sfide che dovremo raccogliere e con le quali dovremo confrontarci”.

L’Emilia-Romagna è vista come una eccellenza nel panorama della sanità italiana…

“Anche nella Regione Emilia-Romagna, che è ancora fortunatamente una eccellenza dal punto di vista sanitario, ogni anno, tuttavia, assistiamo a operazioni di razionalizzazione e di depotenziamento dei servizi. Anche qui ci sono fortissime criticità sulle liste di attesa per specifiche prestazioni, situazioni queste che abbiamo sempre segnalato e sulle quali abbiamo tenuto alta l'attenzione. Non si può, per la medesima prestazione, avere una lista di attesa di oltre un anno se poi la stessa attesa si riduce a pochi giorni se ci si rivolge al privato. Altra nosta battaglia, in Regione, è stata quella contro il depotenziamento dei presidi ospedalieri, in particolare nelle aree più svantaggiate come quelle montane. Perché è inutile fare proclami su proclami, annunciare piani per la montagna e per il suo ripopolamento se poi non si garantiscono i servizi. Abbiamo sempre sostenuto la necessità di valorizzare le eccellenze e di creare un sistema sanitario metropolitano integrato, dove tutte le strutture, anche quelle periferiche vengano valorizzate e non progressivamente svuotate e depotenziate”.

E a livello nazionale?

A livello nazionale credo siano necessarie nuove linee guida, nuovi riferimenti normativi, chiari e mirati che ripensino al sistema sanitario anche come “sistema Salute”, inteso come l’insieme dei fattori che contribuiscono al benessere dell’uomo, quelle azioni che mirano a fare prevenzione (come sport e buone pratiche alimentari), a impedire l’insorgere delle patologie. Tutto ciò anche in termini di equilibrio sostenibile e di farmaco economia: aspetti questi sottolineati da diversi studi e che dovrebbero diventare parte integrante di una politica sanitaria efficiente ed efficace. In Regione Emilia-Romagna ad esempio è attivo un Osservatorio per le Medicine Non Convenzionali (OMNCER), un’esperienza che potrebbe rivelarsi valida per tutte le Regioni, ferma restando la necessità di una regolamentazione nazionale in tal senso.

I Livelli essenziali di assistenza (LEA) sono periodicamente al centro del dibattito sulle politiche sanitarie nel nostro Paese…

L’innalzamento dei LEA deve rimanere un caposaldo delle politiche nazionali sanitarie ovviamente tenendo in considerazione le coperture finanziarie adeguate. Nei Livelli Essenziali di Assistenza vanno inserite anche quelle malattie croniche e invalidanti che colpiscono milioni di cittadini come la malattia di Menière e la Fibromialgia per fare qualche esempio. Molti passi in avanti sono stati fatti ma non è mai abbastanza. Queste sono battaglie che non devono mai arrestarsi e l’attenzione ai malati cronici e alle loro famiglie, a chi ogni giorno convive con la malattia deve costantemente restare al centro delle nostre azioni governative.

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Il Centro Destra unito per governare il territorio

“Il Centro Destra Unito per governare il territorio”. E’ questo il tema del convegno organizzato da Forza Italia in programma venerdì 29 settembre alle 18 alla Cappella Farnese di Palazzo D’Accursio.

Una riflessione che parte dall’esperienza della Regione Liguria dove il centrodestra, unito, ha portato alla vittoria Giovanni Toti, ospite d’eccezione della serata, che risponderà alle domande del dott. Valerio Baroncini, capocronaca de “Il Resto del Carlino Bologna”. Ma anche un'occasione per allargare lo sguardo alla situazione nazionale, con un Centro Destra dato per favorito dai sondaggi, in "pole position" per le prossime elezioni politiche.

Porteranno i loro saluti: On. Elio Massimo Palmizio, coordinatore regionale di Forza Italia e l’avvocato Giuseppe Vicinelli, coordinatore provinciale di Forza Italia.

Interverranno la Senatrice Anna Maria Bernini vicepresidente  vicario del gruppo Forza Italia e l’avvocato Galeazzo Bignami capogruppo di Forza Italia in Regione. Le conclusioni sono affidate all’avvocato Marco Lisei capogruppo FI in Consiglio comunale a Bologna. 

 

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Insieme verso la vittoria

La stagione politica si apre con una certezza che solo un anno fa appariva incredibile. Il Centro Destra Unito parte in pole position per vincere le prossime elezioni politiche. Ma per farlo serve che tutti assieme, a partire dagli elettori e da chi legge queste parole, ci creda e si impegni, perché la vittoria è davvero a un passo. E non solo perché lo dicono i sondaggi, che consegnano uno scenario elettorale che vede un Pd sempre più lacerato e un Movimento 5stelle in declino. Ma perché è sotto gli occhi di tutti il fallimento delle politiche di Renzi & C., completamente allo sbando su qualunque tema, dalla sicurezza all’immigrazione, dal lavoro alla famiglia, dalla scuola all'economia.

Il Pd brancola nel suo mare di contraddizioni. Nessuna prospettiva di lungo termine, solo tentativi maldestri le cui conseguenze ricadono sui cittadini. Lo abbiamo visto con il fenomeno degli sbarchi incontrollati. Tre anni di Ministero Alfano, preoccupato più di conservare la propria poltrona che di fare il bene degli italiani, hanno completamente rovinato l’Italia. Hanno accolto tutti e di tutto, senza nessun progetto, senza nessun tipo di controllo, mantenendo a nostre spese finti profughi che non ne avevano diritto e tanti, troppi, delinquenti. Che poi non sono stati nemmeno in grado di rispedire al loro Paese.

Completamente abbandonati dall’Europa, in fretta e furia avrebbero voluto approvare anche la disastrosa legge sullo Ius Soli, regalando a chiunque la cittadinanza, solo per ottenere qualche elettore in più, senza alcuna consapevolezza dei rischi che avremmo corso da qui a 20 anni. Ce lo insegnano Londra, Parigi, Barcellona.

Nessun sostegno da questo Governo alle famiglie Italiane, sempre più in difficoltà nella morsa di una crisi che non accenna a passare, nessuna parola su quella semplificazione che avrebbe dovuto aiutare le imprese a ripartire. Il meglio che questo Ministro del Lavoro ha saputo rimediare in questi anni è una buona dose di “gaffe” sui giovani costretti a lasciare il Paese e sulle partite di calcetto.

Nessuna proposta messa in campo da un partito ormai disintegrato, senza una visione di Paese che sia univoca e chiara.

Ecco perché quel che appariva incredibile diventa una certezza. Lo avevo scritto qualche settimana fa da questa newsletter (https://www.galeazzobignami.it/notizie/agenzie-di-stampa/bologna/quel-centro-destra-che-si-ostina-a-non-sparire.html).

Nonostante le difficoltà e gli errori che pure abbiamo il dovere di ammettere, mai una volta il Centro Destra ha vacillato nella difesa dei suoi Valori fondanti, Identità, Patria, Famiglia, nella certezza che, molto presto, gli elettori avrebbero aperto gli occhi sulle falsità e le bugie raccontate da Renzi. Adesso che le elezioni politiche si avvicinano, dopo quattro Governi in alcun modo riconducibili alla volontà popolare (Monti, Letta, Renzi e Gentiloni), abbiamo la possibilità di restituire la parola ai cittadini, di dire chiaramente che l’Italia pretende e merita rispetto. Le ultime elezioni amministrative (Genova, La Spezia ma anche Verona e L’Aquila) sono l’esempio del grande consenso che sta nuovamente conoscendo il centrodestra e la sua proposta liberale e democratica. Al centro deve tornare la persona, l’impresa, la famiglia, e i programmi di sburocratizzazione, di abbassamento delle tasse (Flat tax), di controllo dell’immigrazione. Il centrodestra è pronto a governare, con le sue proposte, chiare e coerenti. Tutti insieme possiamo e dobbiamo crederci, adesso più che mai.

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Insieme verso la vittoria

La stagione politica si apre con una certezza che solo un anno fa appariva incredibile. Il Centro Destra Unito parte in pole position per vincere le prossime elezioni politiche. Ma per farlo serve che tutti assieme, a partire dagli elettori e da chi legge queste parole, ci creda e si impegni, perché la vittoria è davvero a un passo. E non solo perché lo dicono i sondaggi, che consegnano uno scenario elettorale che vede un Pd sempre più lacerato e un Movimento 5stelle in declino. Ma perché è sotto gli occhi di tutti il fallimento delle politiche di Renzi & C., completamente allo sbando su qualunque tema, dalla sicurezza all’immigrazione, dal lavoro alla famiglia, dalla scuola all'economia.

Il Pd brancola nel suo mare di contraddizioni. Nessuna prospettiva di lungo termine, solo tentativi maldestri le cui conseguenze ricadono sui cittadini. Lo abbiamo visto con il fenomeno degli sbarchi incontrollati. Tre anni di Ministero Alfano, preoccupato più di conservare la propria poltrona che di fare il bene degli italiani, hanno completamente rovinato l’Italia. Hanno accolto tutti e di tutto, senza nessun progetto, senza nessun tipo di controllo, mantenendo a nostre spese finti profughi che non ne avevano diritto e tanti, troppi, delinquenti. Che poi non sono stati nemmeno in grado di rispedire al loro Paese.

Completamente abbandonati dall’Europa, in fretta e furia avrebbero voluto approvare anche la disastrosa legge sullo Ius Soli, regalando a chiunque la cittadinanza, solo per ottenere qualche elettore in più, senza alcuna consapevolezza dei rischi che avremmo corso da qui a 20 anni. Ce lo insegnano Londra, Parigi, Barcellona.

Nessun sostegno da questo Governo alle famiglie Italiane, sempre più in difficoltà nella morsa di una crisi che non accenna a passare, nessuna parola su quella semplificazione che avrebbe dovuto aiutare le imprese a ripartire. Il meglio che questo Ministro del Lavoro ha saputo rimediare in questi anni è una buona dose di “gaffe” sui giovani costretti a lasciare il Paese e sulle partite di calcetto.

Nessuna proposta messa in campo da un partito ormai disintegrato, senza una visione di Paese che sia univoca e chiara.

Ecco perché quel che appariva incredibile diventa una certezza. Lo avevo scritto qualche settimana fa da questa newsletter (https://www.galeazzobignami.it/notizie/agenzie-di-stampa/bologna/quel-centro-destra-che-si-ostina-a-non-sparire.html).

Nonostante le difficoltà e gli errori che pure abbiamo il dovere di ammettere, mai una volta il Centro Destra ha vacillato nella difesa dei suoi Valori fondanti, Identità, Patria, Famiglia, nella certezza che, molto presto, gli elettori avrebbero aperto gli occhi sulle falsità e le bugie raccontate da Renzi. Adesso che le elezioni politiche si avvicinano, dopo quattro Governi in alcun modo riconducibili alla volontà popolare (Monti, Letta, Renzi e Gentiloni), abbiamo la possibilità di restituire la parola ai cittadini, di dire chiaramente che l’Italia pretende e merita rispetto. Le ultime elezioni amministrative (Genova, La Spezia ma anche Verona e L’Aquila) sono l’esempio del grande consenso che sta nuovamente conoscendo il centrodestra e la sua proposta liberale e democratica. Al centro deve tornare la persona, l’impresa, la famiglia, e i programmi di sburocratizzazione, di abbassamento delle tasse (Flat tax), di controllo dell’immigrazione. Il centrodestra è pronto a governare, con le sue proposte, chiare e coerenti. Tutti insieme possiamo e dobbiamo crederci, adesso più che mai.

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Quel Centro Destra che si ostina a non sparire

Il peggiore degli incubi di osservatori, politologi, editorialisti, commentatori e intellighenzia varia si sta realizzando.

Il Centro Destra, contro cui tutti si sono mossi e contro cui tutti hanno operato (e che, a onor del vero si è anche prodigato in atti di vero e proprio autolesionismo) è in testa nei sondaggi. E se i sondaggi, che spesso penalizzano proprio il Centro Destra, lo danno in testa, significa che per PD, M5S e compagni vari tira una brutta aria.

Lo dimostrano i repentini cambi di direzione del Corrierone, fino a qualche mese fa fustigatore di Grillo, Raggi e grillini vari e che ora si preoccupa di conferire un’aurea di politically correct (quanti danni ha fatto il politically correct in Italia…) ai pentastellati. Come pure lo dimostrano gli scrivani di Repubblica, ultimi detentori della presunta superiorità morale di gramsciana memoria, un tempo censori di Renzi e oggi assai più indulgenti verso il nostro fiorentino.

Perché? Perché alla fin dei conti il Centro Destra sta beneficiando di quella strategia ostinatamente perorata da Berlusconi il quale, come già in altre occasioni, si immerge nei periodi non elettorali per poi riemergere quando conta. Come non ricordare la spazzolata alla sede di Travaglio o il D’Alema vestito da marinaretto.

Però…

Però questa volta c’è qualche cosa in più. C’è un PD che litiga, che subisce diaspore e scissioni. C’è un Grillo che denota tutte le sue difficoltà quando dalla protesta si deve passare al governo. E quindi gli Italiani, che da sempre sono più di Centro Destra che altro, nonostante i mille errori e le mille occasioni mancate pare tornino a premiare quello che in molti considerano un “usato sicuro”.

E chissà che questa volta l’usato sicuro non sia una bella novità. Perché, ferma restando la necessità di un’alleanza tra tutti i movimenti che animano e compongono il Centro Destra, forse per una volta se l’ex Casa della Libertà dovesse uscire vincitrice dalla competizione elettorale potrebbe governare senza i condizionamenti dei Cesa, dei Follini, degli Alfano vari, pronti ad allearsi con la sinistra pur di salvare se stessi.

Forse, per una volta, si potrebbe vedere la vera azione del Centro Destra. Tagli alle tasse, rinegoziazione dei Trattati con la UE, investimenti sulla sicurezza, sulle infrastrutture, un drastico stop all’invasione che l’Italia sta subendo, abbattimento delle burocrazie e soprattutto tanto, tanto buon senso.

Quello che è mancato sinora alla politica di questo Governo Gentiloni, mai eletto da nessuno. Come quello precedente, di Renzi, neppure eletto. Come quello di Letta prima. E quello di Monti prima ancora. Perché l’ultimo Governo eletto dagli Italiani è stato quello di Berlusconi nel 2008.

E a ben pensarci il problema è in fin dei conti proprio questo.

Si pretende che chiunque vinca essere organico ai poteri costituiti. Alle burocrazie, alla nomenclatura, al sistema verso cui il Centro Destra ha sempre manifestato una certa insofferenza. Perché è bene ricordare come questo assetto istituzionale si fondi su quel compromesso storico varato da Moro e Berlinguer che oggi costituisce il core business del PD. E che contemplava come minimo comune denominatore l’esclusione di quell’area politica che oggi viene etichettata come “populista”, ma che fin dal passato rappresentava la maggioranza degli Italiani, preoccupati di avere tranquillità per se e le proprie famiglie, lavoro e uno Stato equo, se non giusto. Una vera rivoluzione, visto i signori che ci governano oggi. 

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Quel Centro Destra che si ostina a non sparire

di Galeazzo Bignami

Il peggiore degli incubi di osservatori, politologi, editorialisti, commentatori e intellighenzia varia si sta realizzando.

Il Centro Destra, contro cui tutti si sono mossi e contro cui tutti hanno operato (e che, a onor del vero si è anche prodigato in atti di vero e proprio autolesionismo) è in testa nei sondaggi. E se i sondaggi, che spesso penalizzano proprio il Centro Destra, lo danno in testa, significa che per PD, M5S e compagni vari tira una brutta aria.

Lo dimostrano i repentini cambi di direzione del Corrierone, fino a qualche mese fa fustigatore di Grillo, Raggi e grillini vari e che ora si preoccupa di conferire un’aurea di politically correct (quanti danni ha fatto il politically correct in Italia…) ai pentastellati. Come pure lo dimostrano gli scrivani di Repubblica, ultimi detentori della presunta superiorità morale di gramsciana memoria, un tempo censori di Renzi e oggi assai più indulgenti verso il nostro fiorentino.

Perché? Perché alla fin dei conti il Centro Destra sta beneficiando di quella strategia ostinatamente perorata da Berlusconi il quale, come già in altre occasioni, si immerge nei periodi non elettorali per poi riemergere quando conta. Come non ricordare la spazzolata alla sede di Travaglio o il D’Alema vestito da marinaretto.

Però…

Però questa volta c’è qualche cosa in più. C’è un PD che litiga, che subisce diaspore e scissioni. C’è un Grillo che denota tutte le sue difficoltà quando dalla protesta si deve passare al governo. E quindi gli Italiani, che da sempre sono più di Centro Destra che altro, nonostante i mille errori e le mille occasioni mancate pare tornino a premiare quello che in molti considerano un “usato sicuro”.

E chissà che questa volta l’usato sicuro non sia una bella novità. Perché, ferma restando la necessità di un’alleanza tra tutti i movimenti che animano e compongono il Centro Destra, forse per una volta se l’ex Casa della Libertà dovesse uscire vincitrice dalla competizione elettorale potrebbe governare senza i condizionamenti dei Cesa, dei Follini, degli Alfano vari, pronti ad allearsi con la sinistra pur di salvare se stessi.

Forse, per una volta, si potrebbe vedere la vera azione del Centro Destra. Tagli alle tasse, rinegoziazione dei Trattati con la UE, investimenti sulla sicurezza, sulle infrastrutture, un drastico stop all’invasione che l’Italia sta subendo, abbattimento delle burocrazie e soprattutto tanto, tanto buon senso.

Quello che è mancato sinora alla politica di questo Governo Gentiloni, mai eletto da nessuno. Come quello precedente, di Renzi, neppure eletto. Come quello di Letta prima. E quello di Monti prima ancora. Perché l’ultimo Governo eletto dagli Italiani è stato quello di Berlusconi nel 2008.

E a ben pensarci il problema è in fin dei conti proprio questo.

Si pretende che chiunque vinca essere organico ai poteri costituiti. Alle burocrazie, alla nomenclatura, al sistema verso cui il Centro Destra ha sempre manifestato una certa insofferenza. Perché è bene ricordare come questo assetto istituzionale si fondi su quel compromesso storico varato da Moro e Berlinguer che oggi costituisce il core business del PD. E che contemplava come minimo comune denominatore l’esclusione di quell’area politica che oggi viene etichettata come “populista”, ma che fin dal passato rappresentava la maggioranza degli Italiani, preoccupati di avere tranquillità per se e le proprie famiglie, lavoro e uno Stato equo, se non giusto. Una vera rivoluzione, visto i signori che ci governano oggi. 

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LA RAGIONE DEI FATTI. E DEI NUMERI.

Ora è chiaro.
Accettando la proposta di candidarmi a Sindaco di Bologna, avrei spaccato il Centro Destra esattamente come accaduto a Roma.
Ed esattamente come a Roma si sarebbe determinato il ballottaggio PD-M5S.
Un disastro di cui non potevo essere responsabile.
I numeri infatti parlano chiaro.
Lucia Borgonzoni ha preso il 22,2%.
Il Movimento 5 Stelle il 16,6%.
Noi il 6,2%.
C'è poco da aggiungere: senza il nostro apporto, al ballottaggio ci sarebbe andato il Movimento 5 Stelle.
Per questo Vi ringrazio.


Perchè chi fa politica non deve guardare il proprio interesse e vantaggio personale, ma deve ascoltare la gente con tanta umiltà e attenzione; compiendo scelte anche difficili, ma sempre basate sui consigli che le persone, gli amici, i sostenitori danno.
Ed io parlando con Voi ho capito che se avessi presentato la mia candidatura a Sindaco avrei inevitabilmente spaccato il Centro Destra regalando il ballottaggio ai grillini e al PD: come a Roma, appunto.
Per questo ho deciso di ritirare la mia disponibilità, appoggiando Lucia con lealtà, come sempre i numeri dimostrano.
Lo so, in politica di solito si pensa più all' "Io" che al "Noi".
Ma grazie a Voi tutti, che mi avete aiutato e consigliato nel compiere questa scelta, ho preso la strada giusta e raggiunto assieme il ballottaggio contro Merola, come tutti noi speravamo.
Non è stato facile. Non tutti dentro il partito lo hanno accettato, mi sono preso i miei begli attacchi, le mie critiche, tanti rimbrotti. Ma sapevo di poter contare su di Voi e per questo di essere forte nella mia decisione.
Certo, ho dovuto fare un passo indietro.
Ma so anche che nella vita, prima ancora che in politica, a volte bisogna saper fare un passo indietro per farne due avanti.
E quei due passi avanti che ci siamo guadagnati il diritto di fare, li dobbiamo fare assieme, per Bologna, tra 15 giorni, completando l'opera.
Forza!
Dimissioniamo Merola, prepariamogli gli scatoloni e diamo un Futuro e una Speranza a Bologna.
Se lo merita la nostra Città, ce lo meritiamo noi tutti!!

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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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