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27 Apr

Quel Centro Destra che si ostina a non sparire

di Galeazzo Bignami

Il peggiore degli incubi di osservatori, politologi, editorialisti, commentatori e intellighenzia varia si sta realizzando.

Il Centro Destra, contro cui tutti si sono mossi e contro cui tutti hanno operato (e che, a onor del vero si è anche prodigato in atti di vero e proprio autolesionismo) è in testa nei sondaggi. E se i sondaggi, che spesso penalizzano proprio il Centro Destra, lo danno in testa, significa che per PD, M5S e compagni vari tira una brutta aria.

Lo dimostrano i repentini cambi di direzione del Corrierone, fino a qualche mese fa fustigatore di Grillo, Raggi e grillini vari e che ora si preoccupa di conferire un’aurea di politically correct (quanti danni ha fatto il politically correct in Italia…) ai pentastellati. Come pure lo dimostrano gli scrivani di Repubblica, ultimi detentori della presunta superiorità morale di gramsciana memoria, un tempo censori di Renzi e oggi assai più indulgenti verso il nostro fiorentino.

Perché? Perché alla fin dei conti il Centro Destra sta beneficiando di quella strategia ostinatamente perorata da Berlusconi il quale, come già in altre occasioni, si immerge nei periodi non elettorali per poi riemergere quando conta. Come non ricordare la spazzolata alla sede di Travaglio o il D’Alema vestito da marinaretto.

Però…

Però questa volta c’è qualche cosa in più. C’è un PD che litiga, che subisce diaspore e scissioni. C’è un Grillo che denota tutte le sue difficoltà quando dalla protesta si deve passare al governo. E quindi gli Italiani, che da sempre sono più di Centro Destra che altro, nonostante i mille errori e le mille occasioni mancate pare tornino a premiare quello che in molti considerano un “usato sicuro”.

E chissà che questa volta l’usato sicuro non sia una bella novità. Perché, ferma restando la necessità di un’alleanza tra tutti i movimenti che animano e compongono il Centro Destra, forse per una volta se l’ex Casa della Libertà dovesse uscire vincitrice dalla competizione elettorale potrebbe governare senza i condizionamenti dei Cesa, dei Follini, degli Alfano vari, pronti ad allearsi con la sinistra pur di salvare se stessi.

Forse, per una volta, si potrebbe vedere la vera azione del Centro Destra. Tagli alle tasse, rinegoziazione dei Trattati con la UE, investimenti sulla sicurezza, sulle infrastrutture, un drastico stop all’invasione che l’Italia sta subendo, abbattimento delle burocrazie e soprattutto tanto, tanto buon senso.

Quello che è mancato sinora alla politica di questo Governo Gentiloni, mai eletto da nessuno. Come quello precedente, di Renzi, neppure eletto. Come quello di Letta prima. E quello di Monti prima ancora. Perché l’ultimo Governo eletto dagli Italiani è stato quello di Berlusconi nel 2008.

E a ben pensarci il problema è in fin dei conti proprio questo.

Si pretende che chiunque vinca essere organico ai poteri costituiti. Alle burocrazie, alla nomenclatura, al sistema verso cui il Centro Destra ha sempre manifestato una certa insofferenza. Perché è bene ricordare come questo assetto istituzionale si fondi su quel compromesso storico varato da Moro e Berlinguer che oggi costituisce il core business del PD. E che contemplava come minimo comune denominatore l’esclusione di quell’area politica che oggi viene etichettata come “populista”, ma che fin dal passato rappresentava la maggioranza degli Italiani, preoccupati di avere tranquillità per se e le proprie famiglie, lavoro e uno Stato equo, se non giusto. Una vera rivoluzione, visto i signori che ci governano oggi. 

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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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