Spacciatore coinvolto in un tirocinio finanziato dalla Regione, Giunta riferisca
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“Evitare che attività sostenute con fondi pubblici siano aperte anche a soggetti che spacciano morte nelle nostre città”
“Il ragazzo, recentemente scarcerato, in ragione di una applicazione rigorosa della normativa che di fatto si traduce in una tutela esasperata anche per soggetti già riconosciuti colpevoli di condotte penalmente rilevanti”, – commenta Bignami – sarebbe stato coinvolto “in un tirocinio finanziato dalla Regione presso una cooperativa, evidentemente a seguito della scarcerazione”.
L’esponente di Forza Italia chiede pertanto informazioni sul tipo di tirocinio e le sue finalità, se il progetto comporti un riconoscimento di danaro ai partecipanti. E ancora: quale sia la cooperativa in cui si svolge l’attività e se la stessa cooperativa sia tenuta a dare conto del registro delle presenze. In caso affermativo Bignami domanda se il ragazzo in questione sia risultato presente alle varie fasi del tirocinio e con che frequenza.
Da ultimo Bignami vuole sapere se la Regione intenda attivare forme di controllo “per evitare che tirocini finanziati con soldi pubblici siano aperti anche a soggetti che spacciano morte per le strade delle nostre città”.
“Al di là degli stretti obblighi di legge, – osserva il consigliere- si rende quanto meno opportuno che la Regione agisca esercitando un controllo costante e concreto anche in ordine alla frequenza, alla presenza e alla effettiva utilità di tali strumenti che diversamente rischiano di tradursi in una mera foglia di fico per accedere a misure alternative al carcere o a pseudo progetti di reinserimento, finalizzati in realtà ad altro”.