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Tortellino dell'accoglienza? Il rispetto passa anche dall'accettazione per delle tradizioni locali

Non è tanto per il tortellino, che poi fa anche ridere parlarne.

Ma è quel che c’è dietro.

Perché il rispetto passa dalla accettazione da parte di chi arriva anche delle piccole tradizioni locali, non della loro rinuncia da parte della comunità che accoglie.

E a ben guardare è più colpevole che rinuncia a quelle identità, di chi chiede di rinunciarvi. Perché chi cede oggi sulle piccole identità, a maggior ragione cederà domani sulle grandi identità. Semplicemente perché non ha identità.

Poi per chi non è di Bologna o Emiliano o Romagnolo capisco che la cosa possa apparire poco seria. Ma in fin dei conti non è così sciocca come qualcuno cercherà di far credere.

Io non ho invitato nessuno di queste persone che oggi dovremmo accogliere. Se bussa alla mia porta un affamato per carità, nessuno nega un piatto di pasta. Ma se ci si mette a opinare su cosa gli do da mangiare significa che non ha poi tutta questa fame e può tornare da dove è venuto. Non mancherà.

Che poi, se non bastasse, tutto ciò avviene il giorno di San Petronio. Ma come? Se non vogliono offendere la tradizione religiosa di qualcuno ci aspettiamo che quel qualcuno coerentemente neanche lo festeggi San Petronio. Non vorrei offenderlo regalandogli un giorno di festa...

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No all'accorpamento della Chirurgia Toracica del Sant'Orsola con quella del Maggiore

Apprendo della intenzione, già in fase avanzata di realizzazione, di accorpare la chirurgia toracica del Sant’Orsola con quella del Maggiore.

Ho già avuto modo di dire più e più volte che il progressivo depauperamento dell’offerta sanitaria sul territorio bolognese sta divenendo sempre più insostenibile, creando evidenti carenze a danno dell’utenza. Nel caso della chirurgia toracica del Sant’Orsola la situazione di gravità sarebbe estenuata da una serie di fattori, a partire dal fatto che il Policlinico risulta oggi sprovvisto di Direttore Generale che possa governare le esigenze dell’Ospedale stesso. Altresì l’imminente svolgimento delle elezioni regionali consiglierebbe più prudenza da parte degli attuali governanti, evidentemente preoccupati di salvare il salvabile e di avvelenare i pozzi di chi verrà dopo, cioè il centro destra. Tutto ciò viene compiuto con l’insopportabile complicità dell’Università, chiaramente preoccupata di compiacere le sinistre per logiche interne che non ci interessano, ma non ci sfuggono. Senza dimenticare l’investimento di decine e decine di milioni di euro sul padiglione cardio-toraco-vascolare che a questo punto si qualificherebbe come una succursale del Maggiore in sfregio alle competenze professionali medico sanitarie che esistono al Policlinico e che hanno consentito allo stesso di divenire un punto di riferimento di eccellenza del settore. 

Una politica schizofrenica insomma, in cui l’unica stella polare pare essere il mantenimento del potere fine a se stesso da parte dei soliti noti preoccupati anche in Emilia Romagna della volontà popolare che va in una chiara direzione di cambiamento. 

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Sulla Piazzola il Comune prepotente

L'evento di Coldiretti previsto per questo fine settimana è sicuramente una bella opportunità per Bologna.

Tuttavia in una città metropolitana come Bologna esistevano tutti gli strumenti e gli spazi per poterlo ospitare in un'altra zona della città, senza andare a creare danni e disagi agli ambulanti del nostro mercato storico, la Piazzola, che giustamente si sentono penalizzati da una scelta compiuta dall'amministrazione comunale con la consueta prepotenza che già si era vista in occasione dei bandi indetti circa un anno addietro per la concessione delle aree su cui svolgono la propria attività.

Si tratta dell'ennesima dimostrazione dell'ostilità del Comune verso questi commercianti che garantiscono col proprio lavoro il mantenimento di una storia e di una tradizione che da sempre caratterizza la nostra Città.

Questo ancor più se si considera i disagi rilevanti a cui si sta sottoponendo tutta la città, con particolare riguardo proprio agli abitanti della zona di piazza VIII agosto che giustamente lamentano la totale mancanza di concertazione e comunicazione che ormai caratterizza tutte le azioni del Comune, più impegnato a trattare come sudditi che come cittadini gli abitanti di Bologna. 

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Gibertoni, scelta non nell’interesse del territorio. La Regione si astenga da nomi last minute

La scelta della Regione di indicare in Chiara Gibertoni il nuovo Direttore del Sant’Orsola, dopo le dimissioni spontanee della precedente Direttrice Messori sono la migliore prova della paura che l’attuale Giunta Regionale ha di perdere le prossime elezioni. E’ infatti evidente che lo spostamento della Gibertoni al Sant’Orsola costituisce il tentativo di “mettere in sicurezza”, in vista dell’imminente cambio di Governo in via Aldo Moro, una delle persone più legate all’Assessore Venturi e che rappresenta l’esecutrice delle devastanti scelte operate sul territorio dell’ASL bolognese in questi anni. Il depauperamento sistematico dei presidi territoriali della provincia, la mancanza di risposte sulla rete territoriale d’emergenza ormai costantemente afflitta da iperafflussi e collassi nell’accoglienza, la lunghezza delle liste di attesa soprattutto nelle chirurgie, la carenza dei posti letto frutto di un taglio scellerato e soprattutto l’attacco alla professionalità presenti al Sant’Orsola che oggi verranno ulteriormente messe a repentaglio da chi ha perseguito esclusivamente l’interesse della Regione, ampliando anche fuori dalla logica politica e amministrativa le dimensioni operative del Maggiore: questi sono solo alcuni dei punti di criticità creati dalla Regione e dalla attuale Direzione dell’ASL rimasto costantemente sorda alle richieste dei territori, dei cittadini dei pazienti. Ed è soprattutto sul rapporto con l’AOSP che maggiormente ci preoccupa questa nomina, che avviene nel momento in cui si parla di un ulteriore depauperamento delle eccellenze del Sant’Orsola compiute con la complicità politica di un Rettore eletto in nome di un rinnovamento e di un cambiamento che si è presto tradotto nel più totale appiattimento delle scelte amministrative di Comune e Regione. Una nomina, quella di Chiara Gibertoni, che al di là delle qualità tecniche, si inserisce tra l’altro in un contesto politico che avrebbe consigliato di non operare scelte e nomine, visto che appena ieri è partito il countdown per le prossime regionali. E’ chiaro che questa nomina, come altre che si annunciano imminenti, hanno la sola funzione di tentare di nascondere i danni fatti sinora ormai sotto gli occhi di tutto e di nominare persone allineate all’attuale colore politico cosi da provare a presidiare i posti di rilievo quando, tra 4 mesi, gli emiliano romagnoli affermeranno nelle urne la propria volontà di cambiamento. 

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Bignami-Evangelisti: Governatore ed assessore in continua campagna elettorale a spese della DEMM e dei suoi lavoratori

Da notizie apparse sulla stampa locale si apprende nuovamente come l’esito del tavolo regionale intercorso tra azienda DEMM, associazioni di categoria e sindacati, sia stato nuovamente interlocutorio.

“Inizio a sospettare che la situazione sia sfuggita al controllo di chi a ciò era preposto o che forse un controllo adeguato, in fase di cessione, non vi sia proprio mai stato” azzarda la Consigliera Metropolitana Marta Evangelisti che depositerà nei prossimi giorni una nuova interpellanza in Città Metropolitana.

“A suo tempo non ho esitato a manifestare la mia perplessità nei confronti di questa operazione: non è mai stato chiaro quale fosse il piano industriale richiesto per legge e dalla procedura e dalle numerose interrogazioni depositate, le risposte sono sempre state evasive:  oggi però i fatti parlano da soli e la situazione è ben lungi dall’essere quella prospettata dal Governatore regionale e dal suo Assessore, entrambi in continua propaganda elettorale, senza però ottenere risultati concreti per l’azienda” prosegue Evangelisti.

“Ricordo infatti che al tavolo convocato al Mise in Aprile per fare il punto, l’azienda aveva già confermato le preoccupazioni delle Istituzioni e dei rappresentanti dei lavoratori in merito al reale calo dei volumi produttivi, impegnandosi a incrementare gli stessi attraverso il recupero dei vecchi clienti e grazie al recupero di efficienza del modello produttivo che doveva consentire di migliorare la competitività commerciale. A ciò avrebbe contribuito anche la successiva individuazione di un nuovo responsabile di stabilimento, del nuovo direttore commerciale ed altresì Il nuovo piano di riorganizzazione dello stabilimento portato a regime entro il 2019, per avere effetto a partire dal 2020”  evidenzia la stessa,  proseguendo nel precisare come “ Il processo di riorganizzazione si avvale anche dei fondi destinati alla formazione del personale attualmente in forza, messi a disposizione dai bandi regionali e proprio l’Assessore regionale ad una interpellanza del gennaio scorso ci rispose che “ i finanziamenti che la Regione Emilia Romagna può mettere a disposizione a sostegno del piano di rilancio industriale e della formazione interna del personale, sono risorse disponibili solo in caso di rispetto degli accordi sottoscritti”.

“Mi chiedo quindi cosa stiano facendo quei funzionari che si presentano in ritardo alle sedute ministeriali, salvo poi garantire che la situazione è monitorata e che vi è stata interlocuzione con tutti i soggetti. Qui mi sembra che si parli molto ma, a fronte di una cassa integrazione che scadrà nell’estate prossima con conseguenti possibili 80 esuberi, la situazione non sia davvero da prendere sotto gamba”.

Alla Consigliera Metropolitana si aggiungono i rilievi tutti negativi del deputato FDI On Galeazzo Bignami il quale non manca di ricordare come “ la politica regionale in materia di lavoro è stata disastrosa, soprattutto nel territorio della provincia ex in particolare in quello dell’Appennino. Trovo scandaloso che proprio chi si è impegnato ad investire ed ha garantito risultati, si giustifichi adducendo a motivo la solita congiuntura economica negativa. Mi chiedo cosa stia facendo la Regione dopo aver caldeggiato questa operazione le cui modalità erano state da noi fortemente contestate”.  Conclude infine il deputato Bolognese “Sono preoccupato per le famiglie dei lavoratori e per le ripercussioni territoriali che un epilogo negativo comporterebbe, il fatto che gli stessi sindacati parlino oggi di proclami sterili che non portano lavoro e di assenza di visione di rilancio è senza dubbio allarmante. Mi attiverò nei confronti del nuovo Ministro affinché si controlli quanto sta accadendo e quanto Gino adesso accaduto, per comprendere l’esatta situazione, la correttezza delle procedure adottare e quali soluzioni e/o correttivi possano essere adottati per risollevare le forti della azienda”.

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Bignami-Evangelisti: “Basta ritardi, la riapertura della SS64 Porrettana deve essere priorità assoluta”

“Come e in che modo le Istituzioni intendono attivarsi per la riapertura della SS64 Porrettana? La pazienza ha un limite”. A parlare sono il deputato di FdI Galeazzo Bignami e la consigliera metropolitana Marta Evangelisti intervenendo sullo stallo assoluto dei lavori lungo questa arteria strategica.

“La chiusura di questo tratto strategico a seguito del grave cedimento in località Pavana, sta comportando gravissimi disagi per tutta la comunità – dice Evangelisti che depositerà due interpellanze in Città metropolitana e presso il Comune di Alto Reno Terme -. Una situazione che, oltre a determinare un grave danno per le attività economiche, danno già annunciato e che si è puntualmente verificato , ha penalizzato anche i profitti della stagione estiva che si sta concludendo”.

“Le Associazioni di categoria lamentano un calo di fatturato già del 40% - spiega Bignami -. E le risposte del Ministero appaiono lacunose e carenti. Da organi di stampa infatti si apprende che la riapertura a senso unico alternato sia stato ritardato a ottobre o novembre. Da questa chiusura è interessato tutto il comprensorio territoriale che va dal Bacino di Suviana al parco del Corno alle Scale. E’ francamente inaccettabile che si perseveri in questi ritardi”. Bignami ed Evangelisti ricordano che “la regione Emilia Romagna ha siglato accordi importanti, così come la Città metropolitana, per il rilancio del comprensorio turistico. “Se questo è l’impegno profuso – concludono – c’è poco da stare sereni. Continueremo a sollecitare fin tanto che non saranno date risposte a chi da mesi attende il ripristino di questa fondamentale infrastruttura di collegamento”.

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“No agli inciuci giallo-rossi, elezioni subito!”. Giorgia Meloni a Bologna sabato 7 settembre

Sabato 7 settembre alle ore 16, Giorgia Meloni sarà a Bologna presso l’Hotel Savoia Regency di via del Pilastro 2, salvo che proprio sabato non si voti la fiducia. L’evento, programmato già dalla settimana scorsa, nasceva per salutare il ritorno a casa, come è stato definito da molti, di Galeazzo Bignami, che proprio Giorgia Meloni ha salutato con un post sabato mattina dalla sua pagina Fb. Tuttavia, quanto avvenuto a livello nazionale, ha spostato le priorità.
“Sabato saremo assieme agli amici di Bologna e dell’Emilia Romagna – afferma Bignami - per dire ‘no’ a questo vergognoso scandalo che si sta consumando a livello nazionale salvo che gli impegni relativi al voto di fiducia non impongano la nostra presenza a Roma.”.
All’evento saranno presenti molti dei principali esponenti di FdI: Balboni, Barcaiuolo, Foti, Lucaselli, Roscani, Donzelli, La Russa, Lollobrigida, Rampelli. E ancora: Baccilieri, Caracciolo, Donato, Evangelisti, Facci, Fiumi, Nanni, Nofori, Sassone, Tomassimi, Vacchi, Zambelli.
Interverranno l’On. Galeazzo Bignami, Stefano Cavedagna, portavoce nazionale di Gioventù nazionale, Marco Lisei presidente Gruppo FdI a Bologna. A concludere sarà la leader di FdI Giorgia Meloni. Una dimostrazione del significato che assume a Bologna e in Emilia Romagna il ritorno di Bignami nella Destra politica, nella quale è stato attivo fin dagli anni del Movimento giovanile e il cui padre Marcello, noto esponente del MSI, ha contrassegnato la propria vita nella dedizione alla causa della Destra nazionale.

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Affidi e propaganda Lgbt, il mondo (quasi) sommerso dei contributi regionali

Fadia Bassmaji, coinvolta nell’inchiesta Angeli e Demoni, ed ex compagna di Federica Anghinolfi (responsabile dei servizi sociali della Val d’Enza, indagata anche lei), risulta fondatrice di due associazioni teatrali, “Quinta parete” e “Sinonimia” che ricevevano finanziamenti dalla Regione Emilia-Romagna.

E’ quanto emerge da un accesso agli atti presso la Regione Emilia Romagna, sollecitato dal deputato di Forza Italia, Galeazzo Bignami.

“Nel 2017 la Regione ha deliberato un contributo per l’associazione Sinonimia di circa 23.000 euro per il progetto “Teatro Agorà – un teatro di comunità. A luglio 2018 è stato assegnato all’associazione Sinonimia un contributo di 15.000 euro per il progetto “Sono tutti figli nostri?” Quest’ultimo progetto, in particolare, si proponeva di veicolare temi socio-sanitari e relativi all’affido attraverso il teatro. Da qui l’organizzazione di tre incontri sui temi dell’affido anche Lgbt e anche incontri  - partecipatissimi a detta degli organizzatori – con Arcigay Reggio Emilia, sul tema delle diverse genitorialità possibili. Infine, vi era anche l’obiettivo di entrare nel mondo della scuola oltre che quello di formare operatori per sciogliere le resistenze in tema di affido Lgbt. Certo, viene da chiedersi come sia possibile ottenere finanziamenti per progetti di promozione culturale destinati a sfociare in ambiti delicatissimi, come quello dell’affido ai minori, che attiene invece ad ambiti sociali, sanitari, giuridici. Ma queste domande, forse, deve farsele la Giunta dell’Emilia-Romagna che ha finanziato tali progetti”.

“Insomma – conclude Bignami - si tratta di personaggi che erano ben inseriti nel sistema dei contributi regionali per la cultura e, non a caso, era già emerso che la stessa associazione, durante un evento pubblico, promosse il progetto W l’amore lanciato dalla Regione Emilia-Romagna nel 2013 per avviare percorsi formativi sull’educazione sessuale nelle scuole. Si ricorda che W l’amore è stato ampiamente contestato nei suoi contenuti di promozione della teoria gender. Come poi questa associazione, prevalentemente teatrale, abbia cominciato ad occuparsi anche di affidi e adozioni non è dato sapere. Ma che si occupasse di tali temi è indubbio. Su youtube, tra l’altro, sono disponibili alcuni video relativi a un progetto a cura di Sinonimia che si chiama “AffidarSI”. Quando diciamo che le terribili vicende di Bibbiano trovano le loro radici anche e soprattutto in una certa ideologia, propagandata e promossa per anni dalla sinistra, non lo diciamo a caso”.

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Evangelisti-Bignami: “Passante di Mezzo scelta sbagliata e assurda”

“Il Passante di Mezzo non è la soluzione: la Città metropolitana continua ad avallare la scelta progettistica sbagliata. Lo abbiamo detto e ribadito in ogni sede: allargare la strada non è sufficiente, contribuirà solo a far sì che su quella arteria transiti un numero di veicoli ancora superiore, a discapito della sicurezza e della tutela ambientale. Il PD, con a capo il governatore della Regione Stefano Bonaccini, pur di portare a casa una soluzione, si è piegato addirittura alle condizioni peggiorative imposte dal Ministro Toninelli. Occorre una infrastruttura alternativa, il progetto proposto è peggiorativo in tutto”. Ad affermarlo è Marta Evangelisti, consigliere metropolitano di Uniti per l’Alternativa. “Ribadisco che l’ipotesi migliore sarebbe il Passante Sud, utile ad eliminare tutto il traffico dalla città e propedeutico anche alla revisione delle infrastrutture e della viabilità del territorio metropolitano. Penso alla richiesta del progetto di collegamento stradale Sasso Marconi-Pianoro proposto recentemente dai Sindaci e la Bretella Reno Setta, opere che totalmente o parzialmente si sarebbero inserite con il passante Sud”.

Dello stesso avviso il deputato di Forza Italia Galeazzo Bignami che da tempo conduce la battaglia per uno studio di fattibilità per il passante Sud. “Chi prosegue in questa inutile soluzione del Passante di Mezzo condannerà il nostro territorio a soffrire per i prossimi decenni sul fronte delle infrastrutture. Il Passante di Mezzo è solo un palliativo che viene però presentato come soluzione definitiva. Ma in realtà è un’opera dannosa che non solo non risolverà il problemi di traffico ma allontanerà definitivamente i futuri investimenti da parte di Autostrade che potrà sostenere di aver realizzato il Passante secondo le richieste delle Istituzioni locali. Non è così che si programma il futuro di un territorio”. 

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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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