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31 Lug

REATI COMMESSI DA MIGRANTI: COME FA LA REGIONE A PARLARE DI FENOMENO RESIDUALE? In evidenza

Eccola qua la finta integrazione della sinistra: profughi arruolati dai pusher per spacciare. Ma per la Regione va tutto bene, non esistono problemi. Sono queste infatti le risposte che ci sono sempre state date quando denunciavamo la situazione al collasso del Cie, l'aumento della criminalità comune e in particolare dello spaccio che ormai è una realtà quotidiana in qualunque angolo della Città.

La posizione assunta dalla vicepresidente della giunta regionale, poi, appare assolutamente indifendibile laddove afferma che è del tutto normale che su migliaia di persone, ci possa scappare qualche delinquente. Questo, in sostanza, l'assunto che la Regione vorrebbe far passare. Ma come fa la Regione a dire che i migranti che delinquono sono una minima parte quando la Regione stessa non ha la minima idea dell'incidenza dei reati commessi dai migranti da quando questa scellerata operazione di accoglienza è cominciata?
 
A tal proposito, alla nostra interrogazione con la quale chiedevamo di poter avere una fotografia circa i reati commessi da persone richiedenti asilo la Regione rispondeva che le questioni di ordine pubblico sono di competenza delle Prefetture e che la Regione "non ritiene di acquisire i dati in quanto non attinenti e rilevanti ai fini delle competenze regionali".
Come fa dunque la Gualmini a sostenere che si sia in presenza di fenomeni residuali e "minimi"  e non si sia invece in presenza di un fenomeno ben più ampio per il quale i sei recenti arresti rappresentano solo la punta dell'iceberg? Come fa, se la Regione non dispone di quei dati?
 
Se la Gualmini è davvero convinta di ciò che afferma, acquisisca i dati dalle Prefetture relativi ai reati commessi dai migranti e li metta a disposizione della comunità per valutare soluzioni efficaci a una accoglienza ormai fuori controllo che ha l'obiettivo solo di ingrossare le tasche dei soggetti che questa accoglienza la gestiscono.
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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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