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La storia

GALEAZZO BIGNAMI

Nato il 25 Ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede da sempre, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Non vi è mai entrato perché fondamentalmente ci è nato, grazie soprattutto al padre Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi, è sempre stato colonna portante, fino alla scomparsa avvenuta nel luglio 2006.

Appena quattordicenne entra nel Fronte della Gioventù, in cui milita per un paio d'anni. E' tuttavia quando ancora frequenta il Liceo che diventa Segretario Regionale del Fronte Universitario di Azione Universitaria. Galeazzo ha solo 17 anni ma le idee ben chiare.

Proprio a metà degli anni '90, assieme al fratello maggiore Alessio, rifonda il FUAN: si passa così dall'avere pochi iscritti (3...) a raggiungere successi impensabili fino a quel momento: uno tra tutti la conquista, per la prima volta nella sua storia, da parte della Destra Italiana di un seggio nel Senato Accademico, con l'allora Presidente Provinciale Oscar Lo Surdo.

Nello stesso periodo inizia la sua collaborazione con il quotidiano “Il Secolo d'Italia”, su materie di politica giovanile e universitaria.

Non ha mai ricoperto incarichi locali nelle strutture del partito: complice probabilmente una certa allergia all'inquadramento organizzativo a cui ha sempre guardato con un certo sospetto.

Tuttavia ciò non gli ha impedito, nel 1996, di diventare Dirigente nazionale di Azione Universitaria e, nel 2001, Segretario Regionale di Azione Giovani Emilia Romagna, con l'unanimità dei voti.

Quattro anni più tardi, sempre a livello giovanile, è tra i primi e principali sostenitori di Giorgia Meloni, oltre che dell'amico Donzelli, ottenendo assieme a lei la vittoria al Congresso di Viterbo di Azione Giovani, di cui diventa membro dell'esecutivo nazionale.

Tuttavia è soprattutto nel mondo amministrativo che Galeazzo Bignami ha dedicato il suo maggior impegno: eletto consigliere del quartiere Saragozza a 18 anni, diventa consigliere comunale nel 1999 con 496 preferenze, a seguito della vittoria di Giorgio Guazzaloca.

Ottenuta la fiducia del partito, nel 2001 viene chiamato a guidare il Gruppo di Alleanza Nazionale del Comune di Bologna, incarico ricoperto fino alla fine del mandato nel 2004.

Nello stesso anno, alle elezioni comunali viene riconfermato in Consiglio Comunale, ottenendo 1710 preferenze personali, nonostante la performance non positiva del partito; Alleanza Nazionale infatti, in tributo alla lista civica dell'uscente Guazzaloca, passa dal 12 all'8,5%.

La stima e la fiducia di cui gode nel Centrodestra gli consente poi di essere eletto Presidente della Commissione Bilancio, organo di garanzia delle minoranze consiliari.

Nel 2005 guida la campagna elettorale di suo padre Marcello, riconfermato Consigliere Regionale con 8000 preferenze: livelli mai raggiunti prima da un candidato bolognese.

Nel 2009 Galeazzo aderisce al Popolo della Libertà, nato dalla fusione tra AN e Forza Italia. E' in quelle liste che si presenta al Consiglio Comunale nel 2009, e, le 3000 preferenze personali lo portano nuovamente alla guida della Commissione Bilancio: ruolo che manterrà solo fino al febbraio 2010, quando il Sindaco Delbono decide di dimettersi a seguito dell'inchiesta “Cinziagate”.

Si candida così alle regionali 2010, nelle file del PDL: eletto con 13.333 voti di preferenza su 113.000 voti di lista, diventa il Consigliere regionale più votato delle opposizioni.

Nel 2011, alle elezioni comunali di Bologna, decide di sostenere la candidatura di Marco Lisei, avvocato e amico di tante battaglie politiche, che viene eletto con 4330 preferenze, infrangendo ogni precedente record del centrodestra comunale.

Fino al 2014 riveste il ruolo di Vicepresidente del Gruppo PdL e successivamente di Forza Italia, a seguito dello scioglimento del partito di coalizione, raccogliendo l'invito del Presidente Silvio Berlusconi. Nel novembre dello stesso anno viene così rieletto in Consiglio Regionale, ottenendo 10000 preferenze su 20000 di lista. Consigliere regionale più votato a Bologna, sbaraglia la concorrenza anche dei candidati PD in territori tradizionalmente di sinistra come la Bolognina, i quartieri Barca e Navile, Borgo Panigale.

Divenuto Capogruppo di Forza Italia, guida il movimento in Aldo Moro fino al marzo 2018, quando viene eletto Deputato della Repubblica.

Già Commissario Regionale dal 2010, guida il partito in Regione assieme ad Anna Maria Bernini fino all'agosto 2019 quando si dimette da tutti gli incarichi in Forza Italia.

Contestualmente, e su esplicito invito di Giorgia Meloni, aderisce al Gruppo di Fratelli d'Italia, ricongiungendo il proprio percorso con quello di amici storici e segnando una sorta di “ritorno a casa”, come la stessa Presidente lo ha definito nel corso della convention bolognese del settembre 2019.

Di professione avvocato, si occupa in particolare di diritto amministrativo e civile.

La sua forza, come spesso ama ricordare, non è solamente nelle sue capacità: grande è stata la fortuna di aver trovato un gruppo di amici con cui, dal 1995, è impegnato nel progetto politico di ricostruzione di una Destra unita e forte che sappia coniugare Futuro e Tradizione.

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Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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