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SANITÀ BOLOGNA. BLQ CHECKPOINT, BIGNAMI (FI): CONTENUTI WEB INADEGUATI, GIUNTA VALUTI RITIRO FINANZIAMENTI

Contenuti, evidenzia il consigliere in un’interrogazione, “che non sembrano avere quelle finalità istituzionali che tale progetto dovrebbe perseguire”

“Blq checkpoint, progetto nato per promuovere la cultura della prevenzione dell’Aids e per implementare l’offerta del test per l’Hiv, attraverso l’utilizzo di test rapidi a prelievo capillare, in particolare per persone ad alto rischio, nella proprio spazio web (riportante i loghi del Comune di Bologna, della Regione e dell’Ausl quali enti a supporto del progetto), oltre alle iniziative di rilievo, presenta informazioni su come fare sesso sotto effetto di droghe, su come fare sesso di gruppo occasionale evitando il contagio, su come evitare il mix tra droghe e antiretrovirali, il tutto accompagnato da foto sessualmente esplicite e con un link che riconduce a una chat per gay”. È Galeazzo Bignami (Fi), in un’interrogazione, a portare all’attenzione della Giunta “le criticità relative ai contenuti del sito web del progetto Blq checkpoint”.

Contenuti, evidenzia il consigliere, “privi delle finalità istituzionali che tale progetto dovrebbe perseguire”, tanto che “appare difficoltoso comprendere per quali ragioni tali iniziative debbano essere finanziate con soldi pubblici”.

Il progetto infatti, sottolinea il capogruppo di Forza Italia, “gode di diversi finanziamenti pubblici a favore dell’associazione che lo gestisce: nel 2013, ad esempio, è stata concessa all’Ausl di Bologna la somma di 58.000 euro da parte della Regione quale contributo per la realizzazione del progetto Blq checkpoint, finanziamenti confermati anche per l’anno 2014, con 46.000 euro, e per l’anno 2015, con 45.000 euro”.

Bignami chiede quindi all’esecutivo regionale di “valutare il ritiro dei finanziamenti pubblici al progetto” e di “prevedere la rimozione dei contenuti sessualmente espliciti e di dubbia utilità presenti sul sito web”.

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SANITÀ. BIGNAMI (FI): FARE CHIAREZZA SU COMPETENZE DEL TECNICO SANITARIO DI RADIOLOGIA MEDICA/ FOTO

Il consigliere chiede alla Giunta di “definire limiti di autonomia dei ruoli nonché di collaborazione” tra questa figura e quella dell’infermiere

18/01/2017 

Il consigliere Galeazzo Bignami (Forza Italia) interroga la Giunta regionale in merito al “corso teorico-pratico di venipuntura–reperimento accessi venosi periferici in diagnostica per immagini e radioterapia”, organizzato dal Collegio professionale Tecnici sanitari di radiologia medica (Tsrm) della provincia di Bologna in collaborazione con la Federazione nazionale collegi professionali tecnici sanitari di radiologia medica, che si terrà presso l’ospedale Bellaria di Bologna il 17 e 18 febbraio prossimo.

L’atto ispettivo muove dal dibattito in corso in ambito medico sulle competenze del Tecnico sanitario di radiologia medica in relazione alla somministrazione di metodo di contrasto (Mdc) e radiofarmaci. Da un lato, infatti– riporta il capogruppo–, la Federazione nazionale dei Tsrm è favorevole a un allargamento di competenze, basando la propria posizione in particolare sul contenuto di un decreto ministeriale del 1994 che individua nel Tsrm “l’operatore abilitato a svolgere tutti gli interventi che richiedono l’uso di sorgenti di radiazioni ionizzanti e a programmare e gestire l’erogazione di prestazioni polivalenti”. In aggiunta, la Federazione nazionale evidenzia come molti atenei, nell’offerta didattica, prevedano “insegnamenti di farmacologia, preparazione di Mdc e tecniche di iniezione intramuscolo, endovena, fleboclisi e cateterismi”. Dall’altro lato– ricorda il consigliere–, le rappresentanze della categoria degli infermieri, sulla base delle norme vigenti che regolano le professioni sanitarie e infermieristiche, ribadiscono che, pur essendo le conoscenze summenzionate coerenti con la figura del Tsrm, le competenze di questa figura professionale non dovrebbero sconfinare, a livello pratico, nell’ambito specifico di attività dell’infermiere.

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SANITA’ BOLOGNA. BIGNAMI (FI): QUANTO SPENDE LO IOR PER MANTENERE IL DIPARTIMENTO DI BAGHERIA (PA)?

A quanto ammontano le spese sostenute dallo IOR (Istituto ortopedico Rizzoli) per il mantenimento del dipartimento di Bagheria, dall' inizio dell'attività ad oggi, comprensive del costo del personale a tempo determinato e indeterminato?

Lo chiede Galeazzo Bignami (Fi) in un’interrogazione alla Giunta regionale, dove ripercorre le tappe della “convenzione” firmata nel 2011 dai presidenti delle Regioni Emilia-Romagna e Sicilia, con cui si individuava “l’Istituto ortopedico Rizzoli quale gestore di un centro ortopedico nella struttura di Villa Santa Teresa presso Bagheria, per arginare l’esodo di pazienti siciliani verso l’Emilia-Romagna, effettuando attività programmata di ortopedia, ortopedia oncologica e medicina fisica riabilitativa”.

“L’accordo- si legge nell’interrogazione- prevede una sperimentazione di nove anni, rinnovabile per ulteriori nove anni e rinegoziabile più volte”, ma, “a distanza di cinque anni dall’avvio della convenzione, non sono stati attivati i 16 posti letto previsti per l’ortopedia oncologica, costringendo i pazienti all’esodo verso il nord Italia”.

Si sarebbe poi rilevato- sottolinea Bignami- “un elevato numero di contratti a tempo determinato assegnati dallo IOR al Dipartimento Bagheria, circa 60 tra il 2014 e il 2016, unitamente ai numerosissimi trattamenti di trasferta in aereo di personale operante allo IOR di Bologna”.

A parere del consigliere, dunque, “i dati dimostrano che l'auspicata riduzione percentuale dell'esodo di pazienti dalla Sicilia verso lo IOR non è stata raggiunta”, mentre “si stanno depotenziando di professionalità, a tempo indeterminato e formate ad hoc, sia lo IOR che l’Ausl di Bologna, che ha autorizzato trattamenti di comando per il proprio personale”, causando “un impoverimento delle professionalità sanitarie bolognesi”.

Bignami vuole quindi sapere a quanto ammontino le entrate percepite dalla Regione Sicilia, dall'inizio dell'attività ad oggi, e le eventuali insolvenze, quali motivi abbiano determinato la mancata attivazione dei 16 posti letto per l’ortopedia oncologica e se non si ravvisino “gli estremi per recedere dal contratto (posticipati a 12 mesi)”.

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SANITA’. DISTRIBUZIONE FARMACI, BIGNAMI (FI) INTERROGA SU EVENTUALI "SBILANCIAMENTI" A FAVORE DI UNA TIPOLOGIA

“Fermo restando il diritto dei cittadini a poter ottenere un farmaco gratuitamente o al minor costo possibile, è altrettanto importante tutelare la categoria dei farmacisti territoriali, che vanta una professione al servizio del cittadino e garantisce un importante presidio del territorio”.

Lo scrive Galeazzo Bignami (Fi) in una interrogazione alla Giunta regionale, dove evidenzia che “è necessario che la Regione si attivi non solo per evitare sbilanciamenti locali a favore di una tipologia di distribuzione piuttosto che di un’altra, ma anche per trovare quel giusto equilibrio tra le varie distribuzioni atte a garantire da un lato la tutela del diritto alla salute e dall’altro il diritto a una remunerazione equa per la farmacia che sostiene gli oneri di distribuzione del farmaco per conto delle Ausl”.

Il consigliere chiede quindi di conoscere a che punto siano le trattative con le organizzazioni sindacali per quanto riguarda l’accordo sulla 'distribuzione per conto', quali siano le proposte della Regione e quelle delle organizzazioni sindacali e quali siano attualmente i volumi di farmaci erogati tramite distribuzione diretta e tramite distribuzione per conto.

Il consigliere vuole anche sapere quali tipologie di controllo, politico e contabile, siano effettuate sulla distribuzione diretta e in particolare se esistano report e tabelle sui prodotti in distribuzione diretta, sulla data della distribuzione diretta di ciascuno e le motivazioni per cui alcuni farmaci vanno a sostituire altri farmaci.

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SANITÀ, BIGNAMI (FI): NO A CHIUSURE ESTIVE PER ACCORPARE REPARTI

“Gli accorpamenti e le chiusure estive di molti reparti ospedalieri non devono essere, come temuto da molti operatori del settore, il preludio a chiusure definitive nell’ambito della riorganizzazione programmata della rete ospedaliera”.

Lo scrive Galeazzo Bignami (Fi) in un'interrogazione rivolta alla Giunta. Il consigliere, nel rilevare che “il piano delle chiusure estive riguarda un lasso di tempo molto lungo, dal 1° giugno al 30 settembre, e ciò comporterà inevitabili ripercussioni su tutto il sistema sanitario anche nei restanti periodi dell’anno, chiede di sapere se questa riduzione di posti letto e servizi erogati “non mini seriamente il diritto alla salute dei cittadini”.

A questo proposito, l’interrogante chiede di intervenire affinché, in futuro, il piano delle chiusure estive dell’Emilia-Romagna venga concepito ed elaborato nell’ottica di “minimizzare il più possibile l'impatto negativo che inevitabilmente la riduzione di servizi essenziali ha sulla cittadinanza”.

Bignami, infine, domanda se “non ritenga contraddittorio” quanto dichiarato dal Presidente Bonaccini nella presentazione del programma d’investimenti straordinari per l’Emilia-Romagna, nel quale si prevedono “investimenti per 87 milioni di euro nella Sanità, rispetto ai continui e considerevoli tagli effettuati soprattutto ai danni dei comuni montani”.

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SANITA’. TAGLI POSTI LETTO OSPEDALE DI VERGATO. BIGNAMI (FI):“NON SI AIUTA COSI’ LA MONTAGNA”

“Come intende rispondere la Regione alle richieste avanzate dai Sindaci dei Comuni del medio Reno rispetto ai tagli dei posti letto dell'Ospedale di Vergato, in provincia di Bologna, durante il periodo estivo?”.

Lo chiede Galeazzo Bignami (Fi) in una interrogazione rivolta alla Giunta. Il consigliere chiede di sapere “a cosa si deve questa riorganizzazione, visto che la popolazione anziana sul territorio, durante il periodo estivo, è destinata ad aumentare”. Per Bignami, inoltre, tale scelta “è in contrasto con gli intenti del nuovo programma regionale della montagna atto a salvaguardare i servizi dei territori montani e a incrementarne l'attrattività”.

Il consigliere ha poi evidenziato “le preoccupazioni espresse dai Sindaci dei Comuni di Grizzana Morandi, Vergato e Marzabotto, in una missiva inviata alla Regione, sulla riduzione a 22 posti letto complessivi, con dimezzamento da 24 a 12 posti nel reparto di Medicina e la conferma dei 10 posti nel reparto di Ortopedia". Inoltre, ai medici della Medicina interna di Vergato sarebbe stato chiesto di farsi carico di alcuni turni di guardia notturna presso il Pronto Soccorso di Porretta Terme, che vanno così ad aggiungersi agli impegni di guardia, di reperibilità notturna, pomeridiana e festiva a Vergato.

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SANITA’ IMOLA. ATTIVAZIONE LABORATORIO UNICO, RITARDI NEI PRELIEVI DI SANGUE, BIGNAMI (FI): “UNA SITUAZIONE DA SUPERARE CON URGENZA”

I problemi relativi all’attuazione del Laboratorio unico metropolitano- scrive il consigliere- sembrano “mettere in dubbio l’efficacia e l’efficienza dell’integrazione tra le Aziende di Imola e Bologna”

Il consigliere Galeazzo Bignami (Forza Italia) ha rivolto un’interrogazione alla Giunta regionale per denunciare “i disservizi registrati all’Ausl di Imola, nelle ultime settimane, per i lunghi tempi di attesa per i prelievi di sangue”, ricordando che era stata la stessa azienda, a fine febbraio, a scusarsi ufficialmente per le attese di 25-30 giorni, impegnandosi a risolvere la situazione entro breve.

A monte dei ritardi sembra esserci- a parere del consigliere- l’attivazione del Laboratorio unico metropolitano (Lum) integrato con Bologna: in primo luogo, come riportato anche dalla stampa locale, la gara per l’aggiudicazione delle attrezzature uguali per tutte le strutture coinvolte ha visto il ricorso al Tar da parte della ditta esclusa dall’aggiudicazione, ma ci sarebbero anche problemi legati a “situazioni di incompatibilità informatica” ancora da risolvere. Criticità queste che avrebbero determinato- secondo quanto afferma Bignami- “un pesante rallentamento in un servizio strategico, come quello che riguarda i prelievi di sangue”.

Il consigliere, inoltre, riferendosi sempre ad articoli di stampa, evidenzia che il Laboratorio unico entrerà a regime a fine maggio-inizio giugno, con “personale ridotto” a Imola, mentre “le tecnologie e parte del personale saranno trasferiti giuridicamente all’Ausl di Bologna.

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SANITÀ BOLOGNA. "RIVOLUZIONATA ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIA", BIGNAMI (FI) INTERROGA LA GIUNTA

24 marzo 2016 - L’Azienda ospedaliera universitaria di Bologna avrebbe rivisto la propria organizzazione amministrativa: sarebbero state ridimensionate le competenze della ex struttura complessa ‘Affari generali’, mentre sarebbe stata istituita una nuova struttura complessa ‘Anticorruzione, trasparenza e rapporti con l’Università’.

Lo segnala Galeazzo Bignami (Fi) in una interrogazione rivolta alla Giunta dove riferisce che “la nuova articolazione organizzativa ‘Affari generali’ sarebbe stata affidata a un dirigente dell’Asl senza procedura di selezione pubblica, ma in comando”.

In precedenza, quindi, spiega Bignami, esisteva un'unica struttura complessa che svolgeva tutte le funzioni, poi si è giunti a una “duplicazione di funzioni dirigenziali” senza che fossero chiarite “prerogative e competenze amministrative della struttura ‘Affari generali’ di una struttura considerata ‘articolazione organizzativa’ a livello gestionale per quanto riguarda le responsabilità affidate”.

Bignami sollecita quindi la Giunta a relazionare sulle modalità di costituzione della cosiddetta “articolazione organizzativa ‘Affari generali’” e di chiarire le prerogative amministrative e le relative competenze di una articolazione organizzativa.

Il consigliere vuole inoltre sapere se l’esecutivo regionale intenda intervenire sulla nomina del dirigente dell’articolazione organizzativa ‘Affari generali’ che non avrebbe mai avuto in passato esperienze lavorative nel settore e domanda per quale motivo non si sia proceduto a una nomina mediante selezione pubblica.

Infine, l’esponente di Fi chiede se la nuova collocazione possa configurarsi come un passaggio di carriera per “un dirigente che, al momento, non risulterebbe possedere sufficiente anzianità di servizio e background formativo per ricoprire un incarico di direzione di struttura né complessa né semplice”.

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SANITÀ BOLOGNA. BIGNAMI (FI): “AGLI OPERATORI DELL’AUSL, DEL SANT’ORSOLA E DEL RIZZOLI SONO STATE RICONOSCIUTE LE INDENNITÀ INFERMIERISTICHE, DAL 2000 AL 2015, PREVISTE DALLA NORMA?”

4 feb. 2015 - "L’indennità infermieristica è stata percepita dagli operatori interessati dal 2000 al 2015 e attualmente viene riconosciuta?”. E, in particolare, “l’Ausl di Bologna, l’Azienda ospedaliera Sant’Orsola-Malpighi e l’Istituto ortopedico Rizzoli hanno incrementato i fondi dal 2000 a oggi come da normativa succitata e in che termini?”. A chiederlo, in una interrogazione alla Giunta, è Galeazzo Bignami (Fi).

L’indennità infermieristica, specifica il consigliere, è disciplinata dall’articolo 49 del DPR 384/1990, il quale al comma 1 recita che ‘agli operatori professionali di I categoria, collaboratori - infermieri professionali, vigilatrici d’infanzia, ostetriche, assistenti sanitari - compete una indennità annua lorda, fissa e ricorrente di L. 2.400.000. Tale indennità è maggiorata nel modo seguente: a) al 20° anno di effettivo servizio di L. 1.200.000; b) al 25^ anno di effettivo servizio di ulteriori L .1.200.000; c) al 30^ anno di effettivo servizio di ulteriori L. 1.200.000’; al comma 2 si dice che ‘agli operatori professionali di II categoria - infermieri generici - l’indennità di cui al comma 1 compete nella misura del 10%’. Infine, al comma 4 attesta che ‘agli operatori professionali di I categoria coordinatori - capo sala, vigilatrici d’infanzia, assistenti sanitari e ostetriche - compete una indennità  lorda,  mensile,  fissa e ricorrente pari a quella prevista dal comma 1.  Agli altri operatori professionali di I categoria coordinatori del personale infermieristico compete una indennità lorda, mensile, fissa e ricorrente di L. 130.000’”.

L’articolo 40 del Contratto nazionale di lavoro del comparto sanità del 7 Aprile 1999, aggiunge poi il consigliere nell'atto ispettivo, “prevede che ‘l’indennità della professione infermieristica di cui all’articolo 49, commi 1 secondo periodo, 2 e 4, primo periodo, del DPR 384/1990 è attribuita al personale avente diritto fino al 31 dicembre 1999’”.&

“Da una visione delle tabelle relative alla rappresentazione dei fondi contrattuali deputati alla contrattazione integrativa aziendale dell’Ausl di Bologna, del Sant’Orsola-Malpighi e dell’Istituto ortopedico Rizzoli-conclude Bignami- sembrerebbe emergere una defezione significativa nel calcolo e nell’accantonamento delle risorse economiche derivanti dall’applicazione dell'articolo 40 del Ccnl comparto sanità, del 7 Aprile 1999, dall’anno 2000 al 31 Dicembre 2015”.

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SANITA’. BIGNAMI (FI): “BIMBO COLPITO DA TBC A IMOLA, IMPLEMENTARE I CONTROLLI E LE MISURE DI PRECAUZIONE NELLE SCUOLE”

27 gen. 2016 - Il caso di TBC riscontrato nelle scuole materne Giosuè Carducci di Imola (Bo) che ha colpito un bimbo di quattro anni, ha spinto Galeazzo Bignami (Fi) a rivolgere una interrogazione alla Giunta. Il consigliere, visto che la malattia sarebbe stata individuata alla fine dello scorso anno a seguito di diagnosi in ambiente specialistico presso la pediatria dell'ospedale Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, chiede "se si ritengano sufficienti le misure messe in campo, nel caso specifico, dall’Ausl di Imola" e se l'esecutivo regionale "intenda relazionare sull’incidenza della TBC in Emilia-Romagna in base ai dati più aggiornati".
A questo proposito, Bignami domanda quale sia effettivamente l’incidenza della TBC in Emilia-Romagna al 2015; se esistano ancora criticità legate al sistema di individuazione e rilevazione della malattia e se alla luce del caso imolese non si ritenga di dover implementare i controlli e le misure precauzionali all’interno delle scuole e, in particolare, predisporre una nuova e capillare campagna informativa date le criticità di cui sopra ed evidenziate nei report della stessa Regione Emilia-Romagna.

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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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