DISCARICA, STOP DELLA SOPRINTENDENZA. LA REGIONE ELIMINI L'IMPIANTO TRE MONTI DAL PIANO REGIONALE RIFIUTI
Come è stato possibile inserire nel piano regionale di gestione rifiuti l’ampliamento di un impianto (e relativa capacità futura di stoccaggio dei rifiuti pari a 1,5 milioni di tonnellate) il cui progetto va a interessare aree gravate da vincoli paesaggistici? Lo chiede Galeazzo Bignami (FI) con una nuova interrogazione alla Regione Emilia Romagna alla luce delle novità emerse negli ultimi giorni sullo “stop” della Soprintendenza al progetto di ampliamento.
“Nella relazione tecnica di Hera si parlava già di aree sottoposte a tutela – ricorda Bignami - dunque già all’epoca sembrava sussistere la consapevolezza di andare a operare in aree su cui gravavano vincoli paesaggistici. La Regione è il soggetto che ha la piena responsabilità nel far proseguire un progetto di ampliamento che ha suscitato e ancora suscita numerose perplessità e dubbi nella popolazione, anche a seguito dei dati emersi relativamente alle contaminazioni da percolato nelle aree interne alla discarica stessa”.
Cosa intende fare dunque la Regione? “Chiediamo una risposta chiara – afferma Bignami -. Vogliamo sapere se la Regione intenda intervenire sul piano normativo per rimuovere l’incompatibilità in materia di vincoli paesaggistici o se, viceversa, intenda cassare definitivamente il sito di via Pediano dal piano regionale dei rifiuti. Da tempo noi sosteniamo che sia necessaria la bonifica del sito, adesso la partita è tutta nelle mani della Regione che da tempo sollecitiamo sulla chiusura di una discarica di oltre 40 anni di vita”.
Bignami raccoglie anche le perplessità del Comitato contro l’ampliamento che ha posto il dubbio legato allo scorporo del progetto in due sub-progetti (ampliamento e sopraelevazione). “Chiediamo che la Regione ci dica chiaramente se questo scorporo può essere realizzato in modo tale da consentire che si vada avanti per la sola parte relativa alla sopraelevazione. Operazione che lascia più di un interrogativo sotto il profilo normativo”.
“Infine – conclude Bignami - la Soprintendenza estende analoga considerazione anche alla grave alterazione del paesaggio derivante dalla sopraelevazione, con un innalzamento della collina artificiale che andrebbe a nascondere le colline retrostanti: dunque il parere della Soprintendenza appare critico anche nei confronti di aree che non sono sottoposte a tutela, evidenziando una criticità complessiva che interessa il progetto nel suo insieme”.