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Baricella-Malalbergo, fusione a due? Bignami: "Impossibile, manca lo studio"

“Il buon senso avrebbe dovuto suggerire di mettere in stand by l’intero percorso di fusione” per poi aprire “un dibattito volto a coinvolgere la popolazione e i comitati territoriali”. Così il consigliere regionale di FI, Galeazzo Bignami, commenta la scelta dei Comuni di Baricella e Malalbergo di proseguire con l’iter della fusione anche dopo il ritiro ufficiale del Comune di Minerbio dal percorso di creazione del Comune unico.

Bignami ha presentato una interrogazione alla Giunta regionale rilevando che “il percorso di fusione tra i soli Comuni di Baricella e Malalbergo presupporrebbe l’opportunità di un nuovo studio di fattibilità per verificare la sussistenza di requisiti e parametri favorevoli alla fusione”.

Secondo l’esponente azzurro, “risulterebbe eccessivamente frettolosa la decisione di procedere comunque nel percorso di fusione a due arrivando in tempi brevissimi (ottobre) a un referendum”, come da cronoprogramma iniziale per la fusione a tre. Inoltre, secondo Bignami, “non sembra essere stata avviata una riflessione compiuta sui motivi del ritiro dal percorso da parte del Comune di Minerbio e nemmeno risulterebbe, allo stato attuale, la volontà di procedere a un nuovo studio di fattibilità per valutare l’effettiva convenienza di una fusione a due”.

Per questo, Bignami interroga la Giunta per sapere “se la Regione ritenga di poter avviare un percorso di fusione anche in assenza di uno studio di fattibilità e se tale studio sia considerato necessario o quantomeno propedeutico all’avvio di un percorso di fusione”. Inoltre il consigliere chiede “se la Regione intenda consigliare un periodo di “stand by” per riaprire il dibattito tra la popolazione e i comitati territoriali relativamente al percorso di fusione dei soli Comuni di Baricella e Malalbergo”.

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Baricella, "l'ampliamento della discarica contrasta con il Piano rifiuti regionale"

“Sono diversi gli aspetti che mi preoccupano di questa vicenda. Innanzitutto l'assoluta mancanza di partecipazione e di coinvolgimento della cittadinanza che anzi si trova oggi a dover fronteggiare una situazione che qualcuno vorrebbe invece spacciare per dato acquisito. Al contrario, se davvero la Regione e il Comune sono convinti della sostenibilità e della importanza dell'intervento, cosa di cui dubitiamo, è bene che la popolazione sia coinvolta e resa davvero partecipe di questa decisione. Per questo riteniamo necessario ripartire da zero nella discussione, riaprire un confronto con la popolazione e anche valutare che questo ampliamento non venga realizzato. Questo anche in ragione dell'evidente contrasto che il progetto suscita con il Piano Rifiuti della Regione la quale fin dall'inizio legislatura aveva parlato di una riduzione delle aree dedicate a discarica, cosa che la vicenda di Baricella invece, se realizzata, smentirebbe. Auspico quindi che la Regione decida di prendere in mano la questione, anche in ragione della assenza dell'Amministrazione Comunale che si sta sottraendo colpevolmente ad un dialogo quanto mai necessario con la popolazione”. E’ questo il commento del consigliere regionale di Forza Italia Galeazzo Bignami sul tema dell’ampliamento della discarica di Baricella che sta seguendo ormai da diverso tempo.

ATTO ISPETTIVO IN REGIONE. Proprio questa mattina, tra l’altro, il consigliere Bignami ha depositato una nuova interrogazione alla Giunta con la quale si pongono diversi quesiti anche di carattere tecnico relativamente a un progetto che tanti malumori sta creando sul territorio e la cui procedura di VIA è partita mesi or sono per la realizzazione di un impianto per rifiuti speciali.

Il consigliere in particolare chiede “in che modo e con quali modalità di calcolo e di analisi sia stato aggiornato il nuovo fabbisogno di smaltimento di rifiuti speciali e a quanto ammonterebbe, in termini di tonnellaggio, tale fabbisogno (sia per quelli pericolosi che non pericolosi)”; se non si ritenga che sussistano delle incongruenze tra il concetto di “ampliamento” della discarica di Baricella e il contenuto del progetto stesso che possa potenzialmente mettere in discussione la validità della procedura di VIA attualmente in corso; se non si ritenga che la eventuale riapertura di un impianto quale quello di Baricella, inattivo da anni, possa costituire un precedente sul quale riflettere e interrogarsi, poiché apparirebbe in contrasto con gli obiettivi legati alla consistente riduzione delle discariche (o quantomeno alla non apertura di nuove discariche) annunciato dalla Regione in occasione dell’approvazione del Piano rifiuti.

Il consigliere, nell’illustrare il “caso Baricella”, riprende alcuni stralci della relazione tecnica generale.  Il progetto prevedrebbe “la realizzazione di una nuova discarica per rifiuti non pericolosi in adiacenza alla discarica esistente, esaurita”. Il fatto che, rileva Bignami, “un impianto sia realizzato in adiacenza al precedente non significa però che si sia automaticamente in presenza di un’operazione di ampliamento anche in considerazione del fatto che l’impianto, prima contemplato dal Piano rifiuti provinciale (e poi regionale), con il nuovo progetto uscirebbe dalla pianificazione per la nuova tipologia di rifiuti che dovrebbe accogliere” (ovvero rifiuti speciali che di norma non sarebbero pianificabili).

Una situazione confermata dall’assessorato competente che, in una risposta a una precedente interrogazione, aveva affermato non solo che  la gestione di rifiuti speciali non può essere pianificata ma anche che, di recente, il fabbisogno di smaltimento di tali rifiuti è stato aggiornato e che si è evidenziato un ulteriore fabbisogno rispetto a quello precedentemente stimato.

Secondo Bignami, in ogni caso, l’eventuale riapertura del sito di Baricella risulterebbe quantomeno “incongruente”, oltre che costituire un precedente sul quale interrogarsi seriamente alla luce di un Piano rifiuti che avrebbe dovuto fortemente ridurre la presenza di discariche sul territorio. “La presunta svolta verde della Regione Emilia-Romagna che mirava a portare la raccolta differenziata al 73%”, sottolinea Bignami, “appare piuttosto inverosimile se, per contro, non si ha la possibilità di pianificare l’ingresso di rifiuti speciali, i cui impianti non sembrano nemmeno apparire nel Piano rifiuti e se è possibile riaprire siti chiusi da anni”. 

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Ambiente, Bignami: "No all'ampliamento della discarica di Baricella"

Lo scorso 30 aprile la stampa locale ha riportato la notizia della protesta di un gruppo di cittadini contro il progetto di ampliamento della discarica di Baricella (Bologna) per il quale è tuttora in corso la procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA), sarebbe anche stata promossa una raccolta firme, che avrebbe raggiunto 1.453 adesioni, poi trasmessa anche alla Regione.

Lo segnala Galeazzo Bignami (Fi) in un’interrogazione dove ricorda che il 23 marzo 2016 è stato “pubblicato sul BUR dell’Emilia-Romagna l’avviso di deposito degli elaborati progettuali per l’effettuazione della procedura di VIA relativa al progetto ‘Ampliamento della discarica di rifiuti non pericolosi di Baricella’ proposta da Herambiente spa”.

Si tratta – spiega il consigliere – di “un progetto che riguarda la realizzazione dell’ampliamento della discarica esistente” con “un aumento della capacità di stoccaggio per un quantitativo di rifiuti speciali non pericolosi pari a 1.147.000 metri cubi. Oltre ai rifiuti, il progetto avrebbe in previsione l’ingresso all’impianto anche di limitate quantità di materiali inerti provenienti da cave di prestito che, nel corso della vita della discarica, saranno necessari per garantire una sua corretta gestione”.

“Per quanto riguarda la tipologia di rifiuti, – aggiunge – si suddividono in rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi stabili e non reattivi”.

Bignami riferisce inoltre che “la Giunta provinciale, nel luglio 2013, aveva già dato il via libera a un ampliamento del sito di Baricella, secondo un progetto presentato da Herambiente che all’epoca era di 600.000 tonnellate, tuttavia, nell’ottobre 2013, come riportato da alcuni articoli di stampa, Hera aveva dichiarato l’intenzione di non procedere”.

Di fatto, – ribadisce il consigliere – il nuovo progetto di ampliamento di Herambiente “andrebbe a triplicare il quantitativo di rifiuti previsto in quello che aveva ricevuto il via libera a livello provinciale” e “andrebbe a configurarsi come una vera e propria riapertura di un impianto inattivo dal 2011: tra l’altro, – commenta –  il piano rifiuti regionale non annovera il sito di Baricella tra gli impianti funzionali alla gestione dei rifiuti urbani.

Bignami vuol quindi sapere per quale motivo, da un progetto iniziale di 600.000 tonnellate, Herambiente sia passata a un progetto che triplicherebbe la quantità di rifiuti da conferire in un sito neppure contemplato nel Piano rifiuti regionale, come sia stato giustificato questo fabbisogno e se si ritenga che il progetto sia coerente con il Piano rifiuti regionale, basato  su indirizzi politici che dovrebbero mirare alla riduzione costante dei rifiuti indifferenziati e del loro conferimento in discarica.

Di qui l’invito del consigliere a chiarire la posizione assunta dalla Regione su questa vicenda.

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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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