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Spaccio in Montagnola, Governo valuti presidio fisso dell'Esercito

Forza Italia chiama in causa il Governo per combattere il degrado a Bologna. In particolare, il neodeputato berlusconiano Galeazzo Bignami chiede, in un'interrogazione, cosa intenda fare l'esecutivo "per accelerare l'esecuzione dei provvedimenti di espulsione di persone abitualmente dedite allo spaccio, in particolare a Bologna", "quante di queste persone risultino dimorare in strutture di accoglienza e se, eventualmente, siano state allontanate dalle strutture stesse", e se "si intenda valutare l'invio di un presidio fisso nella zona della Montagnola e in altre zone critiche della citta' per il tempo necessario". Nel documento, infatti, Bignami ricorda che "nei mesi scorsi Bologna, e in particolare la zona della Montagnola, e' stata a piu' riprese protagonista delle cronache nazionali" per via dell'aggressione subita dagli operatori di 'Striscia la notizia'. Vicende che, sottolinea, "hanno riproposto il tema del degrado in cui da anni versa questa zona di Bologna, dove lo spaccio e' all'ordine del giorno anche in luoghi frequentati da famiglie e bambini". In questa e in molte altre situazioni, tira dritto il parlamentare forzista, "occorre rilevare che molti dei soggetti fermati risultano gia' conosciuti alle Forze dell'ordine e hanno spesso precedenti di varia natura", e per questo "occorre, a fronte degli sforzi delle Forze dell'ordine, individuare soluzioni definitive per arginare e debellare il fenomeno dello spaccio in Montagnola". Anche perche', osserva Bignami, il servizio di 'Striscia' "sembra aver messo in luce il fatto che i pusher si siano offerti di vendere anche armi come pistole e kalashnikov". Alla luce della situazione in Montagnola, Bignami chiede quindi al Governo di agire. In particolare, dato che "il Testo unico sull'immigrazione prevede, all'articolo 13, i casi di espulsione aministrativa che si applicano, tra l'altro, agli stranieri abitualmente dediti a traffici delittuosi o che mettono in pericolo l'integrita' fisica o morale dei minorenni, la sanita', la sicurezza o la tranquillita' pubblica", il deputato forzista chiede di sapere "quanti siano, ad oggi, i soggetti imputati, fermati o condannati per situazioni legate allo spaccio in zona Montagnola e in generale a Bologna, e quanti di questi siano di origine straniera". Oltre a questo, e oltre a chiedere di valutare un presidio fisso in zona e di espellere i pusher 'abituali', l'esponente berlusconiano vuole anche sapere "su quante di queste persone gravino provvedimenti di espulsione, o per quante siano stati eventualmente emessi fogli di via". 

Fonte: Agenzia DIRE

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PRESIDIO FISSO IN MONTAGNOLA? PER IL PARTITO DEMOCRATICO NON E’ UNA PRIORITA’

In Montagnola nulla è cambiato. Esaurito “l’effetto Daspo” la zona è di nuovo ostaggio degli spacciatori. Residenti, commercianti e frequentatori chiedono un presidio fisso h 24. Ma dalla maggioranza a targa Pd non arrivano risposte. 
“Dal Comune di Bologna tutto tace. Forse perché per il sindaco e la sua giunta l’Esercito è utile solo in campagna elettorale. Come quando, nel 2015, a un anno dalle amministrative, apparve “miracolosamente”, e dopo le ripetute proteste dei cittadini, il presidio fisso dell’Esercito ai Prati di Caprara” affermano Marco Lisei e Francesco Sassone, rispettivamente capogruppo e consigliere di Forza Italia in consiglio comunale.
Anche in Regione, la stessa storia. “Con apposita interrogazione – dice il capogruppo regionale e neodeputato di FI Galeazzo Bignami -  avevamo chiesto un impegno della Giunta presso il Ministero dell’Interno per ottenere in zona un presidio fisso dell’Esercito, data la grave situazione legata al fenomeno di spaccio e per coadiuvare le Forze dell’Ordine già impegnate al massimo in questa azione di contrasto”.
Ma per la Regione - che evidentemente si pone sulla medesima scia del Partito Democratico a livello comunale - l’Esercito deve essere una extrema ratio,  “un provvedimento tipico delle situazioni di grave emergenza” e dunque “non appare utile proporne il presidio né in zona Montagnola né altrove”. 
“Ci chiediamo allora cos’altro debba accadere, a Bologna, per far sì che il Pd prenda in considerazione una soluzione ovvia e non più rinviabile?”, proseguono i consiglieri. 
“Questo Partito Democratico, completamente scollegato dalla realtà continua, a ogni livello (comunale, regionale e nazionale) a negare l’evidenza in una zona, quella della Montagnola, che da anni è diventata terra di nessuno. E tutto ciò nonostante l’impegno profuso dalle nostre Forze dell’Ordine – a cui va sempre il nostro ringraziamento e sostegno – le quali si ritrovano ad arrestare più e più volte gli stessi spacciatori, rimessi di continuo in libertà”, rincarano Lisei, Sassone e Bignami. 
“Per fortuna il vento sta cambiando ed è cambiato anche a Bologna. I cittadini sono stanchi del continuo lassismo e della tenace sottovalutazione dei problemi da parte del Pd. Siamo fiduciosi che il Centro Destra saprà costruire un Governo in grado di far ripartire il Paese e di risolvere, anche a Bologna, l’annosa situazione di degrado in cui da anni versa la Montagnola”. 
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Spaccio in Montagnola, Bignami chiede presidio fisso dell'Esercito

Sollecitare il Ministero dell’Interno per ottenere un presidio dell’esercito H24 nella zona della Montagnola e in altre zone analogamente critiche della Città di Bologna. Lo chiede Galeazzo Bignami con una interrogazione rivolta alla Giunta regionale, dopo il caso dell'aggressione alla troupe di Striscia la Notizia.

Con il medesimo atto ispettivo Bignami chiede anche di sapere quanti siano, a oggi, i soggetti individuati, fermati o indiziati per reati di spaccio in Montagnola e più in generale nella Città di Bologna e quanti di questi siano stranieri. Il capogruppo di FI chiede anche di sapere su quanti di questi gravino provvedimenti di espulsione e se siano stati allontanati dalla Città anche facendo ricorso al foglio di via. 

"Anche in questa situazione - scrive Bignami - si è evidenziato il fatto che molti dei soggetti fermati erano già conosciuti alle Forze dell’Ordine e avevano precedenti di varia natura: pertanto ci si chiede per quale motivo, nonostante gli sforzi profusi dalle Forze dell’Ordine, che individuano, fermano e arrestano queste persone anche più volte, non si riesca a trovare una soluzione definitiva per debellare il fenomeno dello spaccio in Montagnola".

Più in specifico, Bignami chiede se “per le persone individuate come presunte responsabili dell’aggressione alla troupe di Striscia, siano stati emessi provvedimenti di espulsione o di allontanamento dalla città o dalla struttura di accoglienza” (è stato infatti fermato anche un gambiano che dimorerebbe presso una coop sociale onlus).

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Oltre 300 firme contro il degrado al Pilastro

da: Il Resto del Carlino 30 luglio 2017

Sono oltre 300 le firme raccolte dalla petizione di Forza Italia contro il degrado al Pilastro. Ieri al banchetto c'erano i consiglieri comunali Marco Lisei e Francesco Sassone e il capogruppo regionale Galeazzo Bignami. "Oltre trecento firme in tre ore al Pilastro per dire basta al degrado, agli zingari, ai clandestini, allo spaccio - ha scritto Bignami su facebook -. Anche nelle periferie che un tempo erano granai di voto per le sinistre la gente dice basta, premiando il nostro impegno. Avanti così, che li mandiamo a casa tutti!"

 

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Bologna, le promesse di Merola già archiviate

di Marco Lisei

Ad un anno dal rinnovo del mandato, Merola continua a mostrare disinteresse verso i problemi che affliggono Bologna. Le promesse della campagna elettorale, infatti, sono già state ampiamente dimenticate, disattese, archiviate. Non mi riferisco certo alla promessa di smettere di fumare se avesse vinto (ha ripreso dopo pochi giorni), ma alla promessa di attenzione alle periferie, di incremento della sicurezza, di lotta al degrado. Dopo un anno di mandato non si registra, infatti, un solo atto amministrativo che mostri un benché minimo segnale di volontà di risolvere questi problemi.

Bologna continua ad essere in testa alle classifiche dei reati compiuti, in molti casi al primo posto. Graffiti e sporcizia continuano a imperversare anche e sopratutto in quelle periferie a cui Merola dice di tenere tanto. Purtroppo, a fronte di livelli di tassazione immutati, anche qui i più alti in Italia, anche nei servizi sono immutati i problemi ormai cronici, continua la discriminazione dei cittadini italiani, fanalino di coda, ad esempio, sia nelle assegnazioni delle case popolari (ben oltre il 50% a stranieri) sia nelle borse lavoro (solo il 30% delle assegnazioni a cittadini italiani). La sanità è finita agli onori della cronaca per le sempre più frequenti congestioni dei pronti soccorsi, causati dai tagli a posti letto e dalle carenze di organici sia medici che infermieristici. In compenso ha pensato di investire nella comunicazione, ha assunto un portavoce, il più pagato in Italia (150.000 € annui) che al momento non ha mai proferito parola ed ha assunto 4 persone in più nell'ufficio stampa. Ha anche pensato alla nostra sicurezza stradale, o meglio, alla sicurezza del proprio bilancio, installando due autovelox (Viale Panzacchi e Via Stalingrado) che stanno fruttando milioni di Euro grazie alla loro "furba" posizione. Ad ogni buon conto, in questo mandato chiunque può lamentarsi di tutto ciò direttamente con il Sindaco, visto che ha promesso di ricevere i cittadini il martedì... peccato che al momento si sia presentato un solo martedì in questo lungo e travagliato anno.

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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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