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Imola, Discarica Tre Monti: la gestione vada a bando

E SI DICA SE, IN CASO DI GARA, SI ANNULLA VIA SU AMPLIAMENTO" - L'affidamento della gestione della discarica Tre Monti di Imola, di proprieta' del ConAmi e gestita da Herambiente tramite affitto di ramo d'azienda, "deve seguire l'iter della procedura a evidenza pubblica". Ne sono convinti il capogruppo di Forza Italia in Regione Emilia-Romagna, Galeazzo Bignami, e il consigliere comunale imolese di Fi, Nicolas Vacchi, che annunciano di voler "presentare un esposto all'Anac (Autorita' nazionale anticorruzione) per sapere se si debba indire una gara pubblica per individuare il gestore".

Oltre a questo, i due esponenti berlusconiani chiedono, dal momento che "e' stata presentata proposta di ampliamento della discarica, se si possa dichiarare eventualmente nulla la Valutazione di impatto ambientale, dato che il progetto e' stato presentato da ConAmi e Herambiente".

Bignami e Vacchi ricordano di aver gia' chiesto, in due interrogazioni, se "l'affitto del ramo d'azienda fosse coerente con la normativa", sentendosi rispondere che "il contratto non parrebbe conforme alle norme" ma che "la necessita' di una procedura a evidenza pubblica si pone 'in termini prospettici per il futuro'". Una risposta "sibillina", che per gli esponenti forzisti "gioca sui 'parrebbe' per non affrontare i veri problemi", in primis "il fatto che il contratto attuale e' valido fino al 2040". Da qui la decisione di presentare l'esposto, in cui si cita "un parere del 2013 della Corte dei conti, che chiarisce che gli affidamenti dei servizi pubblici locali non conformi alle norme europee devono essere 'autoannullate' da parte dell'amministrazione". In sostanza, concludono Bignami e Vacchi, "e' inverosimile che si debba attendere il 2040 per una gara pubblica per l'affidamento di una discarica che dovrebbe avviarsi verso il 'fine vita' invece di essere resuscitata a colpi di ampliamenti".

Fonte: Agenzia DIRE

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Baricella, "l'ampliamento della discarica contrasta con il Piano rifiuti regionale"

“Sono diversi gli aspetti che mi preoccupano di questa vicenda. Innanzitutto l'assoluta mancanza di partecipazione e di coinvolgimento della cittadinanza che anzi si trova oggi a dover fronteggiare una situazione che qualcuno vorrebbe invece spacciare per dato acquisito. Al contrario, se davvero la Regione e il Comune sono convinti della sostenibilità e della importanza dell'intervento, cosa di cui dubitiamo, è bene che la popolazione sia coinvolta e resa davvero partecipe di questa decisione. Per questo riteniamo necessario ripartire da zero nella discussione, riaprire un confronto con la popolazione e anche valutare che questo ampliamento non venga realizzato. Questo anche in ragione dell'evidente contrasto che il progetto suscita con il Piano Rifiuti della Regione la quale fin dall'inizio legislatura aveva parlato di una riduzione delle aree dedicate a discarica, cosa che la vicenda di Baricella invece, se realizzata, smentirebbe. Auspico quindi che la Regione decida di prendere in mano la questione, anche in ragione della assenza dell'Amministrazione Comunale che si sta sottraendo colpevolmente ad un dialogo quanto mai necessario con la popolazione”. E’ questo il commento del consigliere regionale di Forza Italia Galeazzo Bignami sul tema dell’ampliamento della discarica di Baricella che sta seguendo ormai da diverso tempo.

ATTO ISPETTIVO IN REGIONE. Proprio questa mattina, tra l’altro, il consigliere Bignami ha depositato una nuova interrogazione alla Giunta con la quale si pongono diversi quesiti anche di carattere tecnico relativamente a un progetto che tanti malumori sta creando sul territorio e la cui procedura di VIA è partita mesi or sono per la realizzazione di un impianto per rifiuti speciali.

Il consigliere in particolare chiede “in che modo e con quali modalità di calcolo e di analisi sia stato aggiornato il nuovo fabbisogno di smaltimento di rifiuti speciali e a quanto ammonterebbe, in termini di tonnellaggio, tale fabbisogno (sia per quelli pericolosi che non pericolosi)”; se non si ritenga che sussistano delle incongruenze tra il concetto di “ampliamento” della discarica di Baricella e il contenuto del progetto stesso che possa potenzialmente mettere in discussione la validità della procedura di VIA attualmente in corso; se non si ritenga che la eventuale riapertura di un impianto quale quello di Baricella, inattivo da anni, possa costituire un precedente sul quale riflettere e interrogarsi, poiché apparirebbe in contrasto con gli obiettivi legati alla consistente riduzione delle discariche (o quantomeno alla non apertura di nuove discariche) annunciato dalla Regione in occasione dell’approvazione del Piano rifiuti.

Il consigliere, nell’illustrare il “caso Baricella”, riprende alcuni stralci della relazione tecnica generale.  Il progetto prevedrebbe “la realizzazione di una nuova discarica per rifiuti non pericolosi in adiacenza alla discarica esistente, esaurita”. Il fatto che, rileva Bignami, “un impianto sia realizzato in adiacenza al precedente non significa però che si sia automaticamente in presenza di un’operazione di ampliamento anche in considerazione del fatto che l’impianto, prima contemplato dal Piano rifiuti provinciale (e poi regionale), con il nuovo progetto uscirebbe dalla pianificazione per la nuova tipologia di rifiuti che dovrebbe accogliere” (ovvero rifiuti speciali che di norma non sarebbero pianificabili).

Una situazione confermata dall’assessorato competente che, in una risposta a una precedente interrogazione, aveva affermato non solo che  la gestione di rifiuti speciali non può essere pianificata ma anche che, di recente, il fabbisogno di smaltimento di tali rifiuti è stato aggiornato e che si è evidenziato un ulteriore fabbisogno rispetto a quello precedentemente stimato.

Secondo Bignami, in ogni caso, l’eventuale riapertura del sito di Baricella risulterebbe quantomeno “incongruente”, oltre che costituire un precedente sul quale interrogarsi seriamente alla luce di un Piano rifiuti che avrebbe dovuto fortemente ridurre la presenza di discariche sul territorio. “La presunta svolta verde della Regione Emilia-Romagna che mirava a portare la raccolta differenziata al 73%”, sottolinea Bignami, “appare piuttosto inverosimile se, per contro, non si ha la possibilità di pianificare l’ingresso di rifiuti speciali, i cui impianti non sembrano nemmeno apparire nel Piano rifiuti e se è possibile riaprire siti chiusi da anni”. 

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Oltre 300 firme contro il degrado al Pilastro

da: Il Resto del Carlino 30 luglio 2017

Sono oltre 300 le firme raccolte dalla petizione di Forza Italia contro il degrado al Pilastro. Ieri al banchetto c'erano i consiglieri comunali Marco Lisei e Francesco Sassone e il capogruppo regionale Galeazzo Bignami. "Oltre trecento firme in tre ore al Pilastro per dire basta al degrado, agli zingari, ai clandestini, allo spaccio - ha scritto Bignami su facebook -. Anche nelle periferie che un tempo erano granai di voto per le sinistre la gente dice basta, premiando il nostro impegno. Avanti così, che li mandiamo a casa tutti!"

 

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RICORSO AL TAR CONTRO LA SOPRAELEVAZIONE DELLA DISCARICA DI IMOLA: BIGNAMI INTERROGA LA REGIONE

Il ricorso al Tar di associazioni e cittadini contro la sopraelevazione della discarica di Imola è al centro di una interrogazione presentata dal consigliere di FI Galeazzo Bignami. Nel suo atto ispettivo, dopo aver richiamato le motivazioni alla base del ricorso, il consigliere interroga la giunta per sapere"se non ritenga che tutta la vicenda legata all’ampliamento della discarica di Imola, comprese le proteste fuori della sede regionale e, non ultimo, il ricorso al TAR di cui sopra, abbia evidenziato una poco elevata propensione dell’ente regionale nel rapportarsi con la società civile e con la cittadinanza rispetto a un tema ambientale altamente sentito", "se la Regione Emilia-Romagna, prima di procedere ad assumere le decisioni relative alla sopraelevazione, abbia effettuato i dovuti e preventivi accertamenti rispetto alle criticità evidenziate dai soggetti proponenti il ricorso" e infine "come eventualmente intenda agire la Regione Emilia-Romagna in relazione al ricorso al TAR di cui sopra e quali effetti potrebbe produrre un eventuale accoglimento del ricorso in oggetto in particolare rispetto alla sopraelevazione della discarica".

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DISCARICA, STOP DELLA SOPRINTENDENZA. LA REGIONE ELIMINI L'IMPIANTO TRE MONTI DAL PIANO REGIONALE RIFIUTI

Come è stato possibile inserire nel piano regionale di gestione rifiuti l’ampliamento di un impianto (e relativa capacità futura di stoccaggio dei rifiuti pari a 1,5 milioni di tonnellate) il cui progetto va a interessare aree gravate da vincoli paesaggistici? Lo chiede Galeazzo Bignami (FI) con una nuova interrogazione alla Regione Emilia Romagna alla luce delle novità emerse negli ultimi giorni sullo “stop” della Soprintendenza al progetto di ampliamento.

“Nella relazione tecnica di Hera si parlava già di aree sottoposte a tutela – ricorda Bignami -  dunque già all’epoca sembrava sussistere la consapevolezza di andare a operare in aree su cui gravavano vincoli paesaggistici. La Regione è il soggetto che ha la piena responsabilità nel far proseguire un progetto di ampliamento che ha suscitato e ancora suscita numerose perplessità e dubbi nella popolazione, anche a seguito dei dati emersi relativamente alle contaminazioni da percolato nelle aree interne alla discarica stessa”.

Cosa intende fare dunque la Regione? “Chiediamo una risposta chiara – afferma Bignami -. Vogliamo sapere se la Regione intenda intervenire sul piano normativo per rimuovere l’incompatibilità in materia di vincoli paesaggistici o se, viceversa, intenda cassare definitivamente il sito di via Pediano dal piano regionale dei rifiuti. Da tempo noi sosteniamo che sia necessaria la bonifica del sito, adesso la partita è tutta nelle mani della Regione che da tempo sollecitiamo sulla chiusura di una discarica di oltre 40 anni di vita”.

Bignami raccoglie anche le perplessità del Comitato contro l’ampliamento che ha posto il dubbio legato allo scorporo del progetto in due sub-progetti (ampliamento e sopraelevazione). “Chiediamo che la Regione ci dica chiaramente se questo scorporo può essere realizzato in modo tale da consentire che si vada avanti per la sola parte relativa alla sopraelevazione. Operazione che lascia più di un interrogativo sotto il profilo normativo”.

“Infine – conclude Bignami -  la Soprintendenza estende analoga considerazione anche alla grave alterazione del paesaggio derivante dalla sopraelevazione, con un innalzamento della collina artificiale che andrebbe a nascondere le colline retrostanti: dunque il parere della Soprintendenza appare critico anche nei confronti di aree che non sono sottoposte a tutela, evidenziando una criticità complessiva che interessa il progetto nel suo insieme”.

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RIFIUTI RAVENNA. BIGNAMI (FI): “REGIONE INTERVENGA PRESSO HERA PER METTERE FINE AI DISSERVIZI REGISTRATI SUL TERRITORIO”

Il tema “emergenza rifiuti” a Ravenna è al centro di un’interrogazione, presentata alla Giunta da Galeazzo Bignami come primo firmatario e da Enrico Aimi (Fi), in cui si chiede di “censurare il comportamento dei soggetti responsabili dei disagi e dei disservizi patiti dai cittadini e dagli operatori commerciali”, oltre a sollecitare “un intervento presso Hera per mettere fine immediatamente a questa situazione”.

Negli ultimi giorni, specificano infatti i consiglieri, “la stampa locale ha reso nota l’emergenza rifiuti che sta interessando il comune di Ravenna e tutta la provincia, territorio nel quale numerosi disagi sono stati segnalati dai residenti e dagli operatori commerciali relativamente ai cassonetti costantemente pieni di immondizia e non svuotati con regolarità”. Il gestore Hera, aggiungono, “avrebbe addebitato tali disagi a un ‘passaggio di consegna tra una ditta e l’altra’, sempre da quanto si apprende dalla stampa locale”.

La situazione, evidenziano gli esponenti Fi, “ha creato attriti con le stesse amministrazioni che, sempre a mezzo stampa, hanno fatto sapere di non voler pagare per un servizio non erogato e che i lavori non fatti dovranno essere stralciati dalla tariffa rifiuti”. Alcuni amministratori, precisano inoltre, “si dicono pronti a inviare una segnalazione ad Atersir per far sì che Hera ripristini un servizio rispondente agli standard del contratto”.

Per queste ragioni Bignami ed Aimi chiedono alla Giunta “se, sulla base di quanto accaduto, possa configurarsi una violazione degli obblighi di contratto e dunque se sia legittima la richiesta degli amministratori di operare sconti sulla Tari proporzionali ai disservizi registratisi sul territorio”. E ancora, “se la Regione in questa circostanza ritenga di dover esercitare, in assenza di un eventuale intervento da parte di Atersir, i poteri sostitutivi ai sensi di legge in materia”.

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AMBIENTE BOLOGNA. BIGNAMI (FI): "QUALE LA NATURA E LA PERICOLOSITA' DEI RIFIUTI CONFLUITI IN UNO STABILIMENTO A CASTEL SAN PIETRO TERME?"

“Qual è la natura e il livello di pericolosità dei rifiuti confluiti in uno stabilimento alla periferia di Castel San Pietro Terme, nel bolognese, e quali sono gli effetti sull’ambiente, sulle falde acquifere, sulle coltivazioni e sulla salute dei cittadini?”. E ancora, “chi sono gli organi di vigilanza competenti per la suddetta area e quali sono stati gli interventi dal giorno della comunicazione di non idoneità da parte della Provincia di Bologna ad oggi?”. A chiederlo, in una interrogazione alla Giunta, è Galeazzo Bignami (Fi).

Uno stabilimento alla periferia di Castel San Pietro Terme, si legge nell’atto ispettivo, “avrebbe continuato a gestire rifiuti prodotti da terzi fino al 2016, nonostante l’autorizzazione provinciale fosse scaduta nell’anno 2011”. “Da cinque anni- si specifica nel testo- il suddetto stabilimento avrebbe continuato a gestire rifiuti speciali, in particolare provenienti dall’edilizia, a seguito di demolizioni o costruzioni”.

La Provincia di Bologna, sottolinea il consigliere, “non avrebbe rinnovato l’autorizzazione all’impresa, poiché l’area nelle vicinanze del torrente Sillaro, non sarebbe stata giudicata urbanisticamente idonea”. Si stima, conclude, “che in tale discarica vi sarebbero confluite oltre 200.000 tonnellate di rifiuti”.

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RIFUTI BOLOGNA. NUOVO IMPIANTO DI STOCCAGGIO A OZZANO, BIGNAMI (FI): "TANTI DUBBI E POCA CHIAREZZA SU PROGETTO, REGIONE SOSPENDA PROCEDURA DI 'VIA'"

26 febbraio 2016 - La procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) relativa a un impianto di stoccaggio rifiuti che la società G2 Servizi srl, proprietaria di un’area di circa 30 mila metri quadrati a sud dell’impianto di compostaggio di HerAmbiente spa, intende realizzare nel comune di Ozzano dell’Emilia (Bo), in località Ca’ Fornacetta, è oggetto di una interrogazione presentata alla Giunta da Galeazzo Bignami (Fi).

L’area in questione, segnala il consigliere, “sorge in una zona già oggetto di lamentele a causa dei miasmi provenienti dallo stabilimento di compostaggio di HerAmbiente e ospiterebbe un ulteriore sito di stoccaggio con capacità di 60 mila tonnellate annue, dando vita a un polo rifiuti di oltre 10 ettari”. Inoltre, “sembrerebbero sussistere dubbi di carattere interpretativo o quantomeno ci sarebbe poca chiarezza relativamente ai rifiuti da accogliere in tale nuovo sito, peraltro non contemplato nel piano rifiuti regionale”.

Bignami, pertanto, chiede all'esecutivo regionale “se l’ente competente al rilascio dell’autorizzazione per la realizzazione dell’impianto in questione sia la Città metropolitana di Bologna o la Regione, a che punto sia l’iter di VIA e quali siano le tipologie di rifiuti destinate a questo sito”. Domanda, infine, “se non si ritenga opportuno sospendere la procedura di VIA in attesa di chiarimenti e se il piano rifiuti regionale debba considerarsi suscettibile di integrazioni relativamente al progetto in esame e ad altri procedimenti di VIA iniziati dalla Città metropolitana di Bologna e, nel frattempo, passati alla competenza della Regione”.

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RIFIUTI. DISCARICA 'TRE MONTI' IMOLA, BIGNAMI (FI): "FERMARE AMPLIAMENTO"

23 febbraio 2016 - “Accantonare definitivamente il progetto di ampliamento della discarica Tre Monti di Imola e disporre la bonifica del sito”. È quanto è tornato a chiedereGaleazzo Bignami (Fi) con una interrogazione alla Giunta a risposta immediata in Aula. I dati recentemente pubblicati sulle rilevazioni condotte da Arpae, ha segnalato il consigliere, indicano livelli di criticità superiori ai parametri definiti e il sito è in una condizione “di ormai completo esaurimento della sua capacità di ricevere ulteriori conferimenti”. “Anche rispetto al recente Piano rifiuti- ha quindi affermato Bignami- è evidente che la soluzione va cercata in tutt’altra direzione”.

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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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