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PROGETTO “W L’AMORE”, BIGNAMI (FI): “IL MIUR HA CONCESSO PATROCINIO O AUTORIZZATO LA SUA REALIZZAZIONE NELLE SCUOLE”?

I contenuti del progetto “W l’amore” che già tanto hanno fatto discutere per la particolare “vicinanza” all’ideologia gender sono oggetto di una interrogazione al Governo presentata dal deputato di Forza Italia Galeazzo Bignami.

“Come noto il progetto è stato varato in autonomia dalla Regione Emilia-Romagna e dall’assessorato alla Sanità, con l’intento di  educare alla sessualità e prevenire le malattie sessualmente trasmissibili – spiega Bignami -. Tuttavia il progetto è stato introdotto nelle scuole e ciò deve comportare, a nostro avviso, un interessamento e un chiarimento da parte del MIUR”.

Il progetto rivolto a ragazzi, adolescenti e preadolescenti ha coinvolto 2900 alunni nell’anno scolastico 2014/2015, 3300 alunni nel 2015/2016, oltre 4000 nel 2016/2017. Per la sua realizzazione sono previsti appositi materiali come: rivista per i ragazzi e le ragazze da utilizzare in classe/gruppo, manuale per l’adulto per gestire le attività, portale internet “giochi da ragazzi”.

“Molte famiglie ci hanno fatto notare che non tutti i materiali sono disponibili on line – prosegue Bignami – e che, comunque, il progetto mirerebbe a far passare il messaggio che l’appartenenza a uno dei due sessi sia un fatto culturale e non biologico. Dal “Catalogo dei progetti di educazione alla salute e dei corsi di formazione dell’Azienda Usl di Bologna rivolto a Enti, Scuole e Associazioni” risulterebbe inoltre che l’introduzione di tale progetto nelle scuole dell’Emilia-Romagna avvenga mediante accordo diretto tra Azienda sanitaria e Istituto scolastico, e spesso parrebbe senza previo controllo e convenzione con l’USR o l’USP”.

Bignami interviene anche sull’aspetto considerato più critico, quello dell’informazione ai genitori, la quale consisterebbe semplicemente “nella comunicazione relativa all’inserimento del progetto “W l’amore” all’interno del POF e in un invito a incontri generalmente pomeridiani, senza ulteriormente approfondire i contenuti del progetto stesso. Diverse circolari del MIUR hanno già chiarito che l’informazione ai genitori è basilare e che tra i diritti e i doveri e tra le conoscenze da trasmettere non rientrano in nessun modo né le “ideologie gender” né l’insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo”.

Pertanto chiediamo al MIUR “se abbia concesso una qualche forma di patrocinio o abbia autorizzato, con qualsiasi atto, l’introduzione di tale progetto all’interno delle scuole dell’Emilia-Romagna, se esista, in seno al MIUR, un organismo deputato al monitoraggio dei risultati raggiunti per progetti di tale rilevanza e, nel caso specifico, per verificare se dall’avvio di tali progetti come W l’amore, si sia verificata una diminuzione delle malattie sessualmente trasmissibili tra i giovanissimi e delle violenze di genere. Infine, se intenda valutare di intervenire presso l’USR e l’USP per disporre – almeno temporaneamente – l’interruzione della fruizione di tale progetto all’interno delle scuole e se intenda assumere iniziative, anche di carattere normativo, affinché sia chiarito, in modo maggiormente vincolante, il primato educativo della famiglia previsto dalla Costituzione e, di conseguenza, un'esaustiva e verificabile informazione alle famiglie sulle attività educative che coinvolgono aspetti eticamente sensibili proposte agli studenti”. 

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Bignami (Fi): no a iniziative riconducibili alla ‘teoria gender’ nelle scuole

Il consigliere critica il laboratorio di lettura del libro “Stella babbo e papà”, libro sul tema della diversità, promosso nella scuola primaria ‘Bottego’ di Bologna

 

La Regione dica se l’inserimento del laboratorio di lettura del libro “Stella babbo e papà” – libro sul tema della diversità che racconta la vicenda di una bambina in difficoltà nel giorno della Festa della Mamma perché non ha una mamma ma due papà – nel programma della festa di fine anno della scuola primaria ‘Bottego’ di Bologna sia stato concordato e approvato dal dirigente scolastico, unitamente a tutti gli organi collegiali e al comitato genitori della scuola, e se le famiglie degli alunni siano state preventivamente informate e ne sia stato acquisito il parere favorevole. Lo chiede in un’interrogazione Galeazzo Bignami (Fi), che giudica l’argomento trattato nel libro di difficile comprensione per bambini così piccoli (6-11 anni) e critica l’iniziativa come una forzatura dei principi costituzionali e delle direttive ministeriali nonché un’ingerenza nel processo educativo dei bambini sul tema della sessualità, in primo luogo in capo alle famiglie.

Il laboratorio di lettura del libro di Miriam B. Schiffer “Stella babbo e papà” – ricorda il consigliere – fa parte della rassegna “Tante storie, tutte bellissime”, un progetto per trattare temi relativi alle “diversità”, fra i cui promotori compaiono l’associazione Arcigay “il Cassero”, l’associazione “Famiglie Arcobaleno” e l’associazione “Frame”, che ha lo scopo di fare incontrare e conoscere reciprocamente bambini, bambine e genitori, creando un’opportunità di socializzazione per diverse tipologie di famiglie. Secondo il capogruppo di Fi, però, il progetto, partendo dallo svilimento del concetto di famiglia, intesa come la naturale unione di un uomo e di una donna al fine della trasmissione della vita, mira “ad affermare un nuovo modello di famiglia basato sostanzialmente sul mancato riconoscimento dell’innata differenza fra uomo e donna e che può ricondursi, ampliando il concetto, alla ‘teoria delgender’”. Dunque – critica Bignami – si tratta di un progetto in antitesi con la Costituzione italiana – che all’art. 29 sancisce “la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” – e con la circolare ministeriale 1972 del 2015 che, in merito alle attività anche extracurriculari delle scuole di ogni ordine e grado, chiarisce come “fra i diritti e i doveri e fra le conoscenze da trasmettere non rientrano in nessun modo né ideologie gender né l’insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo”.

Da qui l’iniziativa del consigliere forzista, che chiede alla Giunta regionale anche “se non ritenga di dover intervenire affinché iniziative come la rassegna ‘Tante storie, tutte bellissime’, sostenute tra gli altri soggetti dal Comune di Bologna, non vengano più promosse all’interno di istituzioni scolastiche”.

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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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