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PRESIDIO FISSO IN MONTAGNOLA? PER IL PARTITO DEMOCRATICO NON E’ UNA PRIORITA’

In Montagnola nulla è cambiato. Esaurito “l’effetto Daspo” la zona è di nuovo ostaggio degli spacciatori. Residenti, commercianti e frequentatori chiedono un presidio fisso h 24. Ma dalla maggioranza a targa Pd non arrivano risposte. 
“Dal Comune di Bologna tutto tace. Forse perché per il sindaco e la sua giunta l’Esercito è utile solo in campagna elettorale. Come quando, nel 2015, a un anno dalle amministrative, apparve “miracolosamente”, e dopo le ripetute proteste dei cittadini, il presidio fisso dell’Esercito ai Prati di Caprara” affermano Marco Lisei e Francesco Sassone, rispettivamente capogruppo e consigliere di Forza Italia in consiglio comunale.
Anche in Regione, la stessa storia. “Con apposita interrogazione – dice il capogruppo regionale e neodeputato di FI Galeazzo Bignami -  avevamo chiesto un impegno della Giunta presso il Ministero dell’Interno per ottenere in zona un presidio fisso dell’Esercito, data la grave situazione legata al fenomeno di spaccio e per coadiuvare le Forze dell’Ordine già impegnate al massimo in questa azione di contrasto”.
Ma per la Regione - che evidentemente si pone sulla medesima scia del Partito Democratico a livello comunale - l’Esercito deve essere una extrema ratio,  “un provvedimento tipico delle situazioni di grave emergenza” e dunque “non appare utile proporne il presidio né in zona Montagnola né altrove”. 
“Ci chiediamo allora cos’altro debba accadere, a Bologna, per far sì che il Pd prenda in considerazione una soluzione ovvia e non più rinviabile?”, proseguono i consiglieri. 
“Questo Partito Democratico, completamente scollegato dalla realtà continua, a ogni livello (comunale, regionale e nazionale) a negare l’evidenza in una zona, quella della Montagnola, che da anni è diventata terra di nessuno. E tutto ciò nonostante l’impegno profuso dalle nostre Forze dell’Ordine – a cui va sempre il nostro ringraziamento e sostegno – le quali si ritrovano ad arrestare più e più volte gli stessi spacciatori, rimessi di continuo in libertà”, rincarano Lisei, Sassone e Bignami. 
“Per fortuna il vento sta cambiando ed è cambiato anche a Bologna. I cittadini sono stanchi del continuo lassismo e della tenace sottovalutazione dei problemi da parte del Pd. Siamo fiduciosi che il Centro Destra saprà costruire un Governo in grado di far ripartire il Paese e di risolvere, anche a Bologna, l’annosa situazione di degrado in cui da anni versa la Montagnola”. 
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BIGNAMI (FI): STOP ALLA BUROCRAZIA PER L’ACCESSO AL SERVIZIO FERROVIARIO DA PARTE DELLE FORZE DELL’ORDINE. LA REGIONE CONDIVIDE E ANNUNCIA: CAMBIEREMO LE NORME.

Ottenuto l’impegno a modificare in tempi strettissimi la procedura. Il personale delle Forze dell’ordine non sarà più obbligato alla compilazione del modulo per l’impiego del trasporto ferroviario.

Accogliendo le obiezioni avanzate dal Presidente del Gruppo Forza Italia in Regione, Avv. Galeazzo Bignami, la Regione modificherà le disposizioni della Delibera Regionale 1103/16 che prevedono l’obbligo da parte degli appartenenti delle Forze dell’Ordine di svolgere gravosi e inutili adempimenti per l’utilizzo dei servizi ferroviari.

rilevante quello ottenuto dall’esponente azzurro che, sulla base delle richieste di numerosi appartenenti alle Forze dell’Ordine che si sono rivolti direttamente a Bignami, ha portato l’Assessore ai Trasporti Raffaele Donini ad annunciare che la Regione chiederà alle imprese ferroviarie una modifica in tempi brevi di questa farraginosa disciplina per far si che gli appartenenti alle Forze dell’ordine non siano soggetti a operazioni burocratiche inutili e lesive della privacy.

A essere sanate saranno anche le criticità contenute nella delibera di giunta regionale 1103/2016 che impone al personale delle Forze dell’ordine, quando non in servizio ordinario, la compilazione di un modulo da consegnare ad inizio viaggio al capotreno, con tanto di indicazione del numero di cellulare, modulo che poi il capotreno deve distruggere al termine del viaggio. Chi non compila e consegna tale modulo verrebbe considerato sprovvisto di biglietto e trattato come personale pagante.

Una attività che grava sul personale ferroviario di bordo e mette a rischio lo stesso diritto di privacy degli appartenenti alle Forze dell’ordine, oltre a costituire un inutile adempimento privo di senso che stride, a giudizio di Bignami, con la gratitudine e la riconoscenza che le Istituzioni devono riconoscere agli appartenenti alle Forze dell’Ordine per il lavoro quotidianamente svolto.

Bignami ha altresì evidenziato come sia inaccettabile che una disposizione regionale possa altresì decidere in quali casi un appartenente alle ForzE dell’Ordine debba o meno intervenire, essendo evidentemente questa materia già disciplinata dalle leggi dello Stato ben note agli stessi.

Pertanto, a seguito della sollecitazione del consigliere regionale Bignami, l’Assessore di competenza si è impegnato ad ottenere la modifica della stessa delibera 1103/2016.

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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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