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Migranti: "Sostituire quote di accoglienza con quote di rimpatrio"

“In queste ore il tema dello sbarco di migranti sul nostro territorio è più che mai di attualità e serve una decisa inversione di rotta sulla gestione dei flussi migratori. Tra gli obiettivi strategici del FAMI (Fondo asilo migrazione e integrazione) vi sono anche le misure di rimpatrio. Basterebbe rendere prioritarie queste misure in luogo dell’accoglienza sul nostro territorio che, per singolo migrante, si protrae anche per oltre due anni”.


A intervenire sul tema è il deputato di Forza Italia Galeazzo Bignami che pone, al centro della riflessione, le ingenti somme destinate all’accoglienza “mentre per i rimpatri la quota dei fondi FAMI destinati è minima – prosegue Bignami -. Nel programma nazionale FAMI 2017 si legge che, dal 2008 al 2013, sono stati realizzati 3200 rimpatri volontari assistiti. Numeri troppo esigui. Vorremmo che si chiarisse quanti ne sono stati rimpatriati davvero, con un monitoraggio preciso, dal 2014 a oggi”.
Bignami cita uno dei recenti avvisi emessi dal Ministero dell’Interno nel 2017 che prevedeva lo stanziamento di 12.800.000 euro per il rimpatrio di 3200 persone. “Ovvio che continuiamo a restare critici nei confronti della gestione del fenomeno – prosegue Bignami -. Ma rimpatriare i migranti è più sostenibile dell’accoglienza. Pensiamo, per esempio, che la spesa preventivata dalla sola Città metropolitana di Bologna, per un anno e mezzo di accoglienza per poco più di 1000 persone, è pari a 50.000.000 di euro”.


“Pur essendo disponibili bandi per i rimpatri, risulta che diverse Regioni non abbiano mai nemmeno partecipato agli stessi preferendo di gran lunga i bandi che stanziano risorse per l’accoglienza dei migranti sul territorio, che vengono così ospitati anche diversi anni nelle strutture di accoglienza – aggiunge il deputato azzurro -. Noi chiediamo che i fondi FAMI vengano destinati per l’80% alle misure di rimpatrio e solo per il 20% all’accoglienza. E’ inoltre necessario prevedere che ogni Regione raggiunga ogni anno l’obiettivo di una quota di rimpatri prefissata con l’intento di mutare gradualmente, nei prossimi anni, l’approccio al fenomeno migratorio che potrà così essere prioritariamente legato al concetto di 'quote di rimpatrio' in luogo delle attuali 'quote di accoglienza'. Ho intenzione di mettere nero su bianco questa proposta, magari con un emendamento alla legge di bilancio”.

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Bignami: "Fare chiarezza sul flusso dei migranti"

da: Il Resto del Carlino 17 agosto 2017

«Già 8716 allontanamenti e rinunce»

IL CONSIGLIERE regionale di Forza Italia Galeazzo Bignami, attraverso un'interrogazione rivolta alla Giunta regionale, fa il punto sui nodi dell'accoglienza, chiedendo in particolare cosa accada dopo gli allontanamenti o le rinunce e su come venga monitorato il flusso dei migranti. Dal 20 luglio 2014, data di apertura dell'hub di via Mattei, a oggi, sono 4.239 i richiedenti asilo che si sono volontariamente allontanati dalla struttura a fronte dei 30.046 arrivati, mentre altri 4.477 Stato e solo nel 2017 gli allontanamenti volontari sono stati 820 e le rinunce all'accoglienza 392».

NASCE da questi dati, dunque, la richiesta di conoscere se gli allontanamenti volontari siano monitorati, e con quali dinamiche, e quali siano le modalità di rinuncia dell'accoglienza. L'interrogazione sollevata da Bignami insiste soprattutto sul futuro dei richiedenti asilo e sui percorsi che intraprendono una volta fuoriusciti dall'hub, chiedendo se eventualmente vengano rimpatriati o se ci sia l'obbligo a loro carico di dichiarare la propria presenza sul territorio bolognese, di un altro comune o, eventualmente, di un altro Stato.

«LA COSA più grave — sottolinea Bignami — è che quando questi soggetti escono dal percorso di accoglienza non è detto che lascino anche i confini italiani, semplicemente se ne perdono totalmente le tracce e il controllo».

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MIGRANTI BOLOGNA. “12 PROFUGHI A CASTEL GUELFO”, BIGNAMI (FI): CHIARIRE GESTIONE E MODALITA’ ACCOGLIENZA

Il 14 settembre scorso, la stampa imolese riportava la notizia dell’arrivo a Castel Guelfo di Bologna di “12 profughi, uomini tra i 20 e i 35 anni di età, originari verosimilmente dell’Africa centrale”, ospitati “in una abitazione privata messa a disposizione da una famiglia” che “avrebbe prima contattato una nota cooperativa che già gestisce alcuni centri a Bologna”, anche se “sembra che l’arrivo dei 12 profughi sarà gestito attraverso una convenzione con la Prefettura”, mentre l’amministrazione comunale avrebbe appreso del loro arrivo solo la sera prima.

E’ quanto segnala Galeazzo Bignami (Fi) in un’interrogazione rivolta alla Giunta dove rileva come non sia la prima volta che “i sindaci e le giunte, primi responsabili della sicurezza, risultano informati con brevissimo preavviso dell’arrivo di profughi sul territorio amministrato e non sono nemmeno interlocutori diretti per la gestione di queste problematiche”.

Il consigliere, ribadendo la “ferma condanna a questa accoglienza indiscriminata che il nostro Paese e la nostra Regione subiscono passivamente senza politiche di lungo termine” critica il fatto che “da anni si continui a gestire l’arrivo di questi soggetti nell’ottica della pura emergenza, senza prospettive certe e senza sapere quando questa ondata migratoria finirà”. “La Prefettura- aggiunge- avrebbe dato ampie rassicurazioni circa lo screening sanitario a cui sono stati sottoposti i profughi arrivati a Castel Guelfo”, ma non sarebbero stati dati chiarimenti circa la gestione e le modalità dell’accoglienza.

Bignami chiede quindi alla Giunta chi gestisca l’accoglienza di questi 12 profughi, con quali modalità sia stato possibile mettere a disposizione un’abitazione privata e quali tipi di controlli preventivi siano stati effettuati, se all’interno dell’abitazione in questione siano presenti operatori della cooperativa che gestisce l’accoglienza e come siano state organizzate le giornate di queste persone, quando e con quali modalità sia stata informata l’amministrazione comunale dell’arrivo dei profughi e per quanto tempo queste persone resteranno sul territorio di Castel Guelfo.

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BIGNAMI CONTRO L’ACCOGLIENZA DI 20 PROFUGHI NELL’EX CASERMA DI SANTA MARIA IN FABRIAGO (RA)

LUGO, 30 AGOSTO 2015 - In seguito alle voci insistenti circa l’accoglienza di 20 profughi all’interno dei locali della ex caserma dei Carabinieri di Santa Maria in Fabriago, frazione di Lugo di Romagna (Ra), Galeazzo Bignami, del gruppo Forza Italia, rivolge un’interrogazione alla Giunta.

Il consigliere scrive che nei giorni scorsi, come riportato dalla stampa locale, risultano essere arrivati i primi sei profughi e che la caserma era stata chiusa nel dicembre 2014.
Aggiunge che nella frazione di Santa Maria in Fabriago abitano poco più di settecento abitanti e di trecento famiglie, una piccola comunità che negli ultimi tempi “si è vista tagliare servizi quali appunto la caserma dei Carabinieri e l’Ufficio postale per via della scarsa popolosità della zona e che, invece, allo stato attuale, verrebbe considerata al pari di territori più popolosi per quanto concerne l’accoglienza forzata dei richiedenti asilo”.

Bignami fa perciò presente che l’arrivo di profughi in una comunità molto piccola potrebbe generare una forte tensione sociale e chiede alla Giunta di “sollecitare la Prefettura al fine di impedire l’accoglienza di profughi in comunità particolarmente piccole, condizione che potrebbe creare difficoltà e tensioni sociali difficilmente gestibili, mancando di fatto un presidio fisso delle forze dell’ordine”.

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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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