Bologna, 2 gen. 2016 - La Giunta regionale relazioni sull'applicazione dell'affido condiviso nei tribunali dei minori dell'Emilia-Romagna per conoscere quale sia il numero degli affidi paritetici. Lo chiede in un'interrogazione il consigliere di Forza Italia, Galeazzo BIGNAMI.
BIGNAMI cita come esempio il "il caso Bondavalli" e la recente sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo, del 17 novembre 2015, che avrebbe "accertato la violazione dell'articolo 8 della Convenzione che tutela il diritto al rispetto della vita familiare": una sentenza, spiega il consigliere, che "si differenzia dalle altre perche' i giudici di Strasburgo non si sono limitati all'accertamento della violazione, ma hanno anche dato indicazioni precise alle giurisdizioni italiane per la tutela effettiva della relazione, in questo caso, padre-figlio".
Nella "comunita' scientifica- aggiunge BIGNAMI- si intende normalmente come affidamento condiviso quella forma di affido in cui non meno del 33 per cento del tempo (fino al 50 per cento) viene trascorso dal minore presso ognuno dei genitori, dopo la loro separazione". Gli "studi scientifici in ambito sociale, psicologico e relazionale- evidenzia- attesterebbero che la condizione di affido paritetico e, quindi di doppio domicilio, sarebbe la miglior struttura familiare tra tutte quelle delle famiglie separate", che consentirebbe ai figli di sviluppare "migliori relazioni sociali" e di inserirsi "in modo piu' agevole nei diversi contesti sociali che frequentano con minori rischi di bullismo, insoddisfazione scolastica, bassa qualita' di vita e malattia psichica".
"Le sentenze emanate dai tribunali italiani di affido di minori", riferisce ancora l'esponente di Fi, "non si discosterebbero da distribuzioni molto asimmetriche: circa l'83-85 per cento del tempo con un genitore, quasi sempre la madre, e circa il 17-15 per cento con l'altro genitore, quasi sempre il papa'", da cui "emergerebbe che la distribuzione dei tempi di coabitazione non seguirebbe le indicazioni scientifiche" e quindi "la perdita di una figura genitoriale potrebbe comportare gravi conseguenze presenti e future per il minore". L'Italia, dunque, a parere di Bignami, "si collocherebbe agli ultimi posti in Europa sul piano della difesa del diritto del minore all'affidamento condiviso e quindi alla bigenitorialita'".
Di qui, la considerazione del consigliere che anche "la Regione Emilia-Romagna dovrebbe attivarsi, nell'ambito delle proprie competenze, per effettuare una panoramica sulle situazioni di affidamento genitoriale e extra-genitoriale dei figli di famiglie separate nel territorio regionale e prendere in considerazione la possibilita' di sensibilizzare le istituzioni locali sull'importanza dell'orientamento per l'affido condiviso e del mantenimento dei figli all'interno delle famiglie di origine".
Fonte: (DIRE)