INTERVISTA A GALEAZZO BIGNAMI «CENTRODESTRA UNITO, IL RESTO CONTA POCO» - «CHI SARÀ IL CANDIDATO SINDACO? CONTA DI PIÙ L'UNITÀ DEL CENTRODESTRA»
Bignami, è preoccupato?
«Dovrei?».
Neanche un po'?
«La prima cosa è l'unità del centrodestra. Solo così possiamo vincere a Bologna».
Ad oggi, però, siete divisi.
«Il fatto che domenica, proprio qui, si faccia una manifestazione unitaria, mi fa ben sperare».
È ottimista per il futuro?
«Mi pare difficile che, trovate le condizioni per l'unità a livello nazionale, non si trovi l'alchimia per una candidatura unitaria nella corsa a Palazzo d'Accursio».
E se non fosse lei il prescelto?
«La candidatura mi è stata chiesta dai vertici nazionali di FI, Berlusconi compreso. Se faranno una scelta diversa, nessun dramma».
Possibile che non le interessi?
«L'obiettivo è vincere. I destini personali devono essere messi in secondo piano. Perché se andiamo divisi lasciamo il ballottaggio a Pd e grillini».
Un candidato leghista come verrebbe preso dalla vostra base?
«Ai nostri elettori dico che, fra noi e la Lega, non c'è un solo punto di contenuti, programma, progetti e idee perla città che ci divida».
Beh, a volte avete fatto scintille.
«Su alcuni temi abbiamo sensibilità diverse».
È sempre convinto che un candidato civico sarebbe l'ideale?
«Dico che gli sarebbe più facile, senza casacche di partito, intercettare il consenso della principale area elettorale: il non voto».
Ipotesi tramontata?
«Anche questo lo decideranno Berlusconi e Salvini».