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Insieme verso la vittoria

La stagione politica si apre con una certezza che solo un anno fa appariva incredibile. Il Centro Destra Unito parte in pole position per vincere le prossime elezioni politiche. Ma per farlo serve che tutti assieme, a partire dagli elettori e da chi legge queste parole, ci creda e si impegni, perché la vittoria è davvero a un passo. E non solo perché lo dicono i sondaggi, che consegnano uno scenario elettorale che vede un Pd sempre più lacerato e un Movimento 5stelle in declino. Ma perché è sotto gli occhi di tutti il fallimento delle politiche di Renzi & C., completamente allo sbando su qualunque tema, dalla sicurezza all’immigrazione, dal lavoro alla famiglia, dalla scuola all'economia.

Il Pd brancola nel suo mare di contraddizioni. Nessuna prospettiva di lungo termine, solo tentativi maldestri le cui conseguenze ricadono sui cittadini. Lo abbiamo visto con il fenomeno degli sbarchi incontrollati. Tre anni di Ministero Alfano, preoccupato più di conservare la propria poltrona che di fare il bene degli italiani, hanno completamente rovinato l’Italia. Hanno accolto tutti e di tutto, senza nessun progetto, senza nessun tipo di controllo, mantenendo a nostre spese finti profughi che non ne avevano diritto e tanti, troppi, delinquenti. Che poi non sono stati nemmeno in grado di rispedire al loro Paese.

Completamente abbandonati dall’Europa, in fretta e furia avrebbero voluto approvare anche la disastrosa legge sullo Ius Soli, regalando a chiunque la cittadinanza, solo per ottenere qualche elettore in più, senza alcuna consapevolezza dei rischi che avremmo corso da qui a 20 anni. Ce lo insegnano Londra, Parigi, Barcellona.

Nessun sostegno da questo Governo alle famiglie Italiane, sempre più in difficoltà nella morsa di una crisi che non accenna a passare, nessuna parola su quella semplificazione che avrebbe dovuto aiutare le imprese a ripartire. Il meglio che questo Ministro del Lavoro ha saputo rimediare in questi anni è una buona dose di “gaffe” sui giovani costretti a lasciare il Paese e sulle partite di calcetto.

Nessuna proposta messa in campo da un partito ormai disintegrato, senza una visione di Paese che sia univoca e chiara.

Ecco perché quel che appariva incredibile diventa una certezza. Lo avevo scritto qualche settimana fa da questa newsletter (https://www.galeazzobignami.it/notizie/agenzie-di-stampa/bologna/quel-centro-destra-che-si-ostina-a-non-sparire.html).

Nonostante le difficoltà e gli errori che pure abbiamo il dovere di ammettere, mai una volta il Centro Destra ha vacillato nella difesa dei suoi Valori fondanti, Identità, Patria, Famiglia, nella certezza che, molto presto, gli elettori avrebbero aperto gli occhi sulle falsità e le bugie raccontate da Renzi. Adesso che le elezioni politiche si avvicinano, dopo quattro Governi in alcun modo riconducibili alla volontà popolare (Monti, Letta, Renzi e Gentiloni), abbiamo la possibilità di restituire la parola ai cittadini, di dire chiaramente che l’Italia pretende e merita rispetto. Le ultime elezioni amministrative (Genova, La Spezia ma anche Verona e L’Aquila) sono l’esempio del grande consenso che sta nuovamente conoscendo il centrodestra e la sua proposta liberale e democratica. Al centro deve tornare la persona, l’impresa, la famiglia, e i programmi di sburocratizzazione, di abbassamento delle tasse (Flat tax), di controllo dell’immigrazione. Il centrodestra è pronto a governare, con le sue proposte, chiare e coerenti. Tutti insieme possiamo e dobbiamo crederci, adesso più che mai.

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Baricella, "l'ampliamento della discarica contrasta con il Piano rifiuti regionale"

“Sono diversi gli aspetti che mi preoccupano di questa vicenda. Innanzitutto l'assoluta mancanza di partecipazione e di coinvolgimento della cittadinanza che anzi si trova oggi a dover fronteggiare una situazione che qualcuno vorrebbe invece spacciare per dato acquisito. Al contrario, se davvero la Regione e il Comune sono convinti della sostenibilità e della importanza dell'intervento, cosa di cui dubitiamo, è bene che la popolazione sia coinvolta e resa davvero partecipe di questa decisione. Per questo riteniamo necessario ripartire da zero nella discussione, riaprire un confronto con la popolazione e anche valutare che questo ampliamento non venga realizzato. Questo anche in ragione dell'evidente contrasto che il progetto suscita con il Piano Rifiuti della Regione la quale fin dall'inizio legislatura aveva parlato di una riduzione delle aree dedicate a discarica, cosa che la vicenda di Baricella invece, se realizzata, smentirebbe. Auspico quindi che la Regione decida di prendere in mano la questione, anche in ragione della assenza dell'Amministrazione Comunale che si sta sottraendo colpevolmente ad un dialogo quanto mai necessario con la popolazione”. E’ questo il commento del consigliere regionale di Forza Italia Galeazzo Bignami sul tema dell’ampliamento della discarica di Baricella che sta seguendo ormai da diverso tempo.

ATTO ISPETTIVO IN REGIONE. Proprio questa mattina, tra l’altro, il consigliere Bignami ha depositato una nuova interrogazione alla Giunta con la quale si pongono diversi quesiti anche di carattere tecnico relativamente a un progetto che tanti malumori sta creando sul territorio e la cui procedura di VIA è partita mesi or sono per la realizzazione di un impianto per rifiuti speciali.

Il consigliere in particolare chiede “in che modo e con quali modalità di calcolo e di analisi sia stato aggiornato il nuovo fabbisogno di smaltimento di rifiuti speciali e a quanto ammonterebbe, in termini di tonnellaggio, tale fabbisogno (sia per quelli pericolosi che non pericolosi)”; se non si ritenga che sussistano delle incongruenze tra il concetto di “ampliamento” della discarica di Baricella e il contenuto del progetto stesso che possa potenzialmente mettere in discussione la validità della procedura di VIA attualmente in corso; se non si ritenga che la eventuale riapertura di un impianto quale quello di Baricella, inattivo da anni, possa costituire un precedente sul quale riflettere e interrogarsi, poiché apparirebbe in contrasto con gli obiettivi legati alla consistente riduzione delle discariche (o quantomeno alla non apertura di nuove discariche) annunciato dalla Regione in occasione dell’approvazione del Piano rifiuti.

Il consigliere, nell’illustrare il “caso Baricella”, riprende alcuni stralci della relazione tecnica generale.  Il progetto prevedrebbe “la realizzazione di una nuova discarica per rifiuti non pericolosi in adiacenza alla discarica esistente, esaurita”. Il fatto che, rileva Bignami, “un impianto sia realizzato in adiacenza al precedente non significa però che si sia automaticamente in presenza di un’operazione di ampliamento anche in considerazione del fatto che l’impianto, prima contemplato dal Piano rifiuti provinciale (e poi regionale), con il nuovo progetto uscirebbe dalla pianificazione per la nuova tipologia di rifiuti che dovrebbe accogliere” (ovvero rifiuti speciali che di norma non sarebbero pianificabili).

Una situazione confermata dall’assessorato competente che, in una risposta a una precedente interrogazione, aveva affermato non solo che  la gestione di rifiuti speciali non può essere pianificata ma anche che, di recente, il fabbisogno di smaltimento di tali rifiuti è stato aggiornato e che si è evidenziato un ulteriore fabbisogno rispetto a quello precedentemente stimato.

Secondo Bignami, in ogni caso, l’eventuale riapertura del sito di Baricella risulterebbe quantomeno “incongruente”, oltre che costituire un precedente sul quale interrogarsi seriamente alla luce di un Piano rifiuti che avrebbe dovuto fortemente ridurre la presenza di discariche sul territorio. “La presunta svolta verde della Regione Emilia-Romagna che mirava a portare la raccolta differenziata al 73%”, sottolinea Bignami, “appare piuttosto inverosimile se, per contro, non si ha la possibilità di pianificare l’ingresso di rifiuti speciali, i cui impianti non sembrano nemmeno apparire nel Piano rifiuti e se è possibile riaprire siti chiusi da anni”. 

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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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