No all'accorpamento della Chirurgia Toracica del Sant'Orsola con quella del Maggiore
- Pubblicato in Regione Emilia-Romagna
Apprendo della intenzione, già in fase avanzata di realizzazione, di accorpare la chirurgia toracica del Sant’Orsola con quella del Maggiore.
Ho già avuto modo di dire più e più volte che il progressivo depauperamento dell’offerta sanitaria sul territorio bolognese sta divenendo sempre più insostenibile, creando evidenti carenze a danno dell’utenza. Nel caso della chirurgia toracica del Sant’Orsola la situazione di gravità sarebbe estenuata da una serie di fattori, a partire dal fatto che il Policlinico risulta oggi sprovvisto di Direttore Generale che possa governare le esigenze dell’Ospedale stesso. Altresì l’imminente svolgimento delle elezioni regionali consiglierebbe più prudenza da parte degli attuali governanti, evidentemente preoccupati di salvare il salvabile e di avvelenare i pozzi di chi verrà dopo, cioè il centro destra. Tutto ciò viene compiuto con l’insopportabile complicità dell’Università, chiaramente preoccupata di compiacere le sinistre per logiche interne che non ci interessano, ma non ci sfuggono. Senza dimenticare l’investimento di decine e decine di milioni di euro sul padiglione cardio-toraco-vascolare che a questo punto si qualificherebbe come una succursale del Maggiore in sfregio alle competenze professionali medico sanitarie che esistono al Policlinico e che hanno consentito allo stesso di divenire un punto di riferimento di eccellenza del settore.
Una politica schizofrenica insomma, in cui l’unica stella polare pare essere il mantenimento del potere fine a se stesso da parte dei soliti noti preoccupati anche in Emilia Romagna della volontà popolare che va in una chiara direzione di cambiamento.