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Tagli fusioni, Bignami: "sorte annunciata”

Bignami Un finale gia scritto

Una sorte annunciata. Lo avevamo detto e ribadito in ogni sede che i contributi statali per le fusioni non erano certi, che la legge non prevedeva alcun accantonamento nei bilanci e alcun vincolo di impegno futuro. Lo avevamo previsto e ci tacciavano di falsità. Invece questo era uno degli aspetti più critici delle fusioni. Attraverso le campagne referendarie si sbandieravano risorse certe per dieci anni e oggi, invece, ci troviamo di fronte al taglio di 5,7 milioni di euro solo per l’Emilia-Romagna.

Certo, adesso fa sorridere (anzi dovrebbe far piangere) che la Regione, con Bonaccini e l’assessore Petitti, cerchino di arrampicarsi sugli specchi, dopo aver raccontato che le fusioni avrebbero fatto piovere contributi a volontà. La realtà è che la legge è sempre stata chiara e non dava alcuna certezza su quei finanziamenti. Adesso ci sarà la corsa alle giustificazioni più disparate, ma la verità è che la Regione Emilia Romagna ha scatenato una “corsa alle fusioni” su presupposti inesatti e creando, in questo modo, condizioni di grande criticità per i comuni nati da fusione. Tra quelli che subiranno i tagli, anche Alto Reno Terme e Valsamoggia. E, dalle cifre che cominciano ad arrivare, sembrano essere tagli notevoli. La Regione si passi una mano sulla coscienza e la smetta, definitivamente, di proporre fusioni calate dall’alto e che non risolvono i problemi dei piccoli Comuni. 

Galeazzo Bignami, deputato per Forza Italia

Marta Evangelisti, consigliere Alto Reno Terme

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LEGGE SU OMOTRANSNEGATIVITA', BIGNAMI (FI): "ORA LA REGIONE INTERROMPA L'ITER"

L’assurdo teatrino a cui la sinistra ci sta costringendo ad assistere testimonia una volta di più l’assoluta inutilità di una nuova legge regionale sulle discriminazioni di genere. La sinistra oggi è finita vittima delle sue stesse contraddizioni. Apprendiamo che il voto è stato rinviato poiché il Pd, dopo aver presentato una serie di emendamenti al progetto di legge, ne ha poi congelato la discussione. Non è una novità che la sinistra non abbia una linea politica chiara e definita rispetto a temi importantissimi come la famiglia sui quali una sola forza politica si è sempre dimostrata coerente: il centrodestra.

Bene comunque che il concetto di omotransnegatività sia stato definitivamente superato visto che il primo testo di legge, surreale e liberticida, avrebbe massacrato il diritto di espressione e di opinione di tutti coloro che, legittimamente, dissentono dalla propaganda Lgbt. E se è indubbiamente condivisibile l’emendamento con il quale la surrogazione di maternità viene ricompresa tra le violazioni della dignità della donna, tutto il resto, invece, appare come l’ultima arrampicata sugli specchi di una sinistra il cui consenso è ormai ridotto al lumicino. Il nostro ordinamento prevede già la piena tutela delle vittime di discriminazione e il decreto legislativo 216/03 sancisce senza dubbio alcuno il principio di parità di trattamento in materia di occupazione e condizioni di lavoro. Se davvero la Giunta regionale vuol fare bella figura, faccia in modo che la proposta di legge sia ritirata, ad eccezione dell’emendamento sulla surrogazione di maternità, l’unico ad avere un senso in quanto integra una legge già esistente e cioè la 6/2014 sulla parità e contro le discriminazioni di genere.

Lo dichiara Galeazzo Bignami, deputato per Forza Italia

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ALLOGGI POPOLARI. BIGNAMI: IL PD TEME DI PERDERE LA REGIONE E CORRE MALAMENTE AI RIPARI

“Dopo anni di torpore sul tema la Giunta regionale, evidentemente preoccupata dalla perdita di consenso e dalla costante emorragia di voti, corre ai ripari sui criteri per l’assegnazione degli alloggi popolari introducendo la norma che vieta di assegnare la casa se il richiedente ne possiede già una non solo in Italia ma anche all’estero. Il Pd teme di perdere la Regione il prossimo anno e si arrampica sugli specchi con provvedimenti che rischiano di risultare poco applicabili nella realtà”. Così il deputato di Forza Italia Galeazzo Bignami sui recenti provvedimenti assunti dalla Giunta di viale Aldo Moro.

“Purtroppo le nuove norme scaricano completamente sui Comuni la responsabilità del controllo gettando immediatamente un’ombra sulla loro reale efficacia – spiega Bignami -. I Comuni da sempre lamentano difficoltà nell’effettuare tali controlli. Meglio sarebbe stato porre a carico del cittadino straniero, che fa richiesta dell’alloggio, la produzione di un certificato o di un documento ufficiale attestante l’assenza di titolarità di diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione su immobili ubicati nel Paese di origine. Perché se non hai la cittadinanza italiana ma intendi servirti degli aiuti offerti dal Paese ospitante, è giusto che si chieda un impegno nel dimostrare di aver diritto a quegli stessi aiuti”.

“Cercheremo una soluzione a livello parlamentare – prosegue Bignami -, in primo luogo sollecitando accordi bilaterali con i Paesi di origine per sveltire le procedure e i controlli. Occorre anche avviare una riflessione su meccanismi di premialità nell’assegnazione del punteggio che, a nostro avviso, dovrebbe diventare crescente all’aumentare degli anni di residenza sul territorio per evitare che chi risiede da tre anni abbia lo stesso punteggio di chi risiede da 20”.

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Vittoria in Friuli, Bignami: "Ora largo al centrodestra"

La vittoria in Friuli dimostra che il centrodestra è "l'unica alternativa di governo" del Paese. A sostenerlo è Galeazzo Bignami, deputato di Forza Italia. "La crescita complessiva del centrodestra, con un evidente travaso di voti dai 5stelle alle forze della coalizione, dimostra come la conduzione politica di questa fase delicata stia premiando nettamente l'alleanza tra Berlusconi, Salvini e Meloni- analizza Bignami- e' necessario a questo punto, dopo la vittoria in Molise e Friuli, che si prenda atto della situazione e che si consenta al centrodestra di dare un Governo alla nazione". Il voto in Friuli, continua Bignami, premia "una coalizione salda e leale con i propri alleati e soprattutto credibile nei programmi. Una coalizione che ovunque sta dimostrando di essere vincente e di avere tutte le carte in regola per candidarsi quale validissima, se non unica, alternativa di governo". 

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STRADA CITTA’ CASTELLI E CILIEGI. DALLA REGIONE NESSUN CONTROLLO. E ALLORA, CHI CONTROLLA QUESTI ORGANISMI?

Non è certo una situazione florida quella delineata dall’Assessorato regionale all’Agricoltura sulle note vicende  della Strada dei vini e dei sapori “Città castelli ciliegi”, ubicata a Zola Predosa e che si occupava della organizzazione e promozione turistica di grandi e piccoli eventi enogastronomici, sagre e feste nella zona collinare tra Modena e Bologna.

E così dalla Regione veniamo a sapere che nel 2015 si procedette a una prima verifica presso le 15 Strade attive e che, a tale verifica, la Strada “Città Castelli Ciliegi” non ha mai partecipato né ha provveduto a giustificare la propria assenza e che le ultime notizie dirette su questa struttura “risalgono al 2016”. Con una determina dirigenziale del 25 febbraio 2015 inoltre la Regione ha disposto la revoca del contributo  concesso sulla misura 313 “Incentivazione delle attività turistiche” del Programma regionale di Sviluppo rurale 2007 – 2013 disponendo, contestualmente, l’escussione della garanzia fideiussoria pari a 45.000 euro.

Appare comunque alquanto singolare che, in presenza di un contributo regionale di 253mila euro da parte della Regione dal 2001 al 2011 non esistano meccanismi efficaci di controllo su quello che poi accade a questi organismi e che l’ente regionale non abbia alcun potere nemmeno sulla sollecitazione rispetto a una maggiore trasparenza nei bilanci e nella gestione.

Una vicenda certamente poco felice che mette in luce tutta la precarietà di un sistema di finanziamenti a soggetti che, al termine del percorso di erogazione del contributo, non sono più soggetti a quelle modalità di controllo che pure dovrebbero essere previste in capo all’ente (Regione) formalmente erogatore del finanziamento.

Soggetti che, come nel caso della Strada Città Castelli Ciliegi diventano assolutamente autoreferenziali e sfuggono alle normali regole in fatto di trasparenza.

Spiace anche constatare che i Comun interessati hanno probabilmente temporeggiato sul da farsi giungendo così a una situazione di non ritorno.

E’ chiaro che in questa fase occorre aprire una doverosa riflessione sugli strumenti normativi da mettere in campo per fare in modo che i bilanci dei soggetti nati sulla spinta di contributi pubblici diventino trasparenti e soggetti a controllo così come le nomine di chi amministra questi organismi. 

Galeazzo Bignami - capogruppo regionale Forza Italia

Erika Seta - capogruppo FI Casalecchio

 

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Migranti. Proposta FI: patto di responsabilità fra Regione, richiedenti asilo e strutture ospitanti

I consiglieri Galeazzo Bignami ed Enrico Aimi chiedono l’istituzione di un Patto di accoglienza, “strumento fondamentale con il quale il gestore della struttura ospitante e i migranti si impegnano reciprocamente al rispetto della convivenza civile e per il perseguimento dell’integrazione”

Rivedere l’attuale legge regionale sull’accoglienza dei cittadini stranieri immigrati, istituendo un patto di responsabilità fra migranti, gestori dell’accoglienza e Regione che preveda anche i casi in cui il diritto d’asilo può essere revocato. E’ quanto propongono con un progetto di legge Galeazzo Bignami (primo firmatario) e Enrico Aimi (Fi).

I consiglieri forzisti chiedono che all’interno della Legge Regionale 24 marzo 2004, n. 5 sia introdotto l’articolo 3 bis, denominato ‘Patto di accoglienza’. Questo patto, spiegano i consiglieri, prevede che i migranti si impegnino in una permanenza attiva e partecipativa rispettando le regole della struttura e della legge italiana.

"In tutta Italia e anche nella nostra Regione - si legge nella relazione introduttiva al progetto di legge - non si può, infatti, non tenere conto anche del rilevante costo sociale determinato dalla presenza di quei migranti che, in più di una occasione, sono stati sorpresi in attività illegali quali, tra l’altro, lo spaccio di droga. E d’altro canto, ferme restando le competenze delle Autorità preposte in tema di sicurezza e di mantenimento dell’ordine pubblico, una riflessione va indubbiamente aperta anche sulla responsabilizzazione dei soggetti gestori dell’accoglienza che dovrebbero essere in grado di vigilare con puntualità sulle attività svolte dagli ospiti delle strutture ed essere tenuti a segnalare prontamente episodi di illegalità che coinvolgano gli ospiti stessi. Tutti aspetti che possono trovare la loro giusta e imprescindibile collocazione all’interno del Patto di accoglienza, promosso dalla Regione e sottoscritto tra soggetti gestori, migranti e enti locali interessati". 

Tra gli obblighi a carico del gestore vengono introdotti, con il progetto di legge, quelli relativi alla comunicazione tempestiva alla Prefettura competente delle violazioni del Patto da parte dei beneficiari, alla vigilanza sulle attività svolte dai titolari del diritto di accoglienza e alla rendicontazione mensile degli interventi per gli ospiti.

Alla Regione Emilia-Romagna viene inoltre attribuito un ruolo di raccordo con le Prefetture territoriali per la verifica del rispetto del Patto e di monitoraggio, acquisendo i dati sugli allontanamenti degli ospiti dalle strutture, sulle violazioni delle norme del Patto e sulle espulsioni dal territorio regionale.

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Spacciatore coinvolto in un tirocinio finanziato dalla Regione, Giunta riferisca

“Evitare che attività sostenute con fondi pubblici siano aperte anche a soggetti che spacciano morte nelle nostre città”

 
Il caso di un diciannovenne ghambiano che, secondo quanto riportato da un quotidiano locale di Bologna, sarebbe stato “sottoposto a sei arresti e tre condanne nel volgere di pochi mesi per reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti” è oggetto di una interrogazione presentata in Regione da Galeazzo Bignami (Fi).

“Il ragazzo, recentemente scarcerato, in ragione di una applicazione rigorosa della normativa che di fatto si traduce in una tutela esasperata anche per soggetti già riconosciuti colpevoli di condotte penalmente rilevanti”, – commenta Bignami – sarebbe stato coinvolto “in un tirocinio finanziato dalla Regione presso una cooperativa, evidentemente a seguito della scarcerazione”.

L’esponente di Forza Italia chiede pertanto informazioni sul tipo di tirocinio e le sue finalità, se il progetto comporti un riconoscimento di danaro ai partecipanti. E ancora: quale sia la cooperativa in cui si svolge l’attività e se la stessa cooperativa sia tenuta a dare conto del registro delle presenze. In caso affermativo Bignami domanda se il ragazzo in questione sia risultato presente alle varie fasi del tirocinio e con che frequenza.

Da ultimo Bignami vuole sapere se la Regione intenda attivare forme di controllo “per evitare che tirocini finanziati con soldi pubblici siano aperti anche a soggetti che spacciano morte per le strade delle nostre città”.

“Al di là degli stretti obblighi di legge, – osserva il consigliere- si rende quanto meno opportuno che la Regione agisca esercitando un controllo costante e concreto anche in ordine alla frequenza, alla presenza e alla effettiva utilità di tali strumenti che diversamente rischiano di tradursi in una mera foglia di fico per accedere a misure alternative al carcere o a pseudo progetti di reinserimento, finalizzati in realtà ad altro”.

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Sanità Bologna. Bignami (Fi): informare tutte le famiglie sui casi di scabbia in due scuole a Ozzano

Informare tutte le famiglie dei due plessi scolastici e non i soli genitori degli alunni delle classi interessate sui casi di scabbia a Ozzano (Bologna). Lo chiede Galeazzo Bignami (Forza Italia) con un’interrogazione in Regione sui casi segnalati nella scuola materna “Don Milani” e in una prima elementare delle scuole “Ciani”, chiedendo alla Giunta il motivo per cui l’Asl si sarebbe limitata a circoscrivere la comunicazione e se nelle due scuole fossero stati effettuati controlli sanitari preventivi.

Secondo il capogruppo di Fi, infatti, una comunicazione capillare e diffusa all’interno delle due scuole dell’insorgenza di casi di scabbia avrebbe il vantaggio di accrescere la collaborazione dei genitori nel monitoraggio quotidiano delle condizioni fisiche dei propri figli, al fine di un’eventuale diagnosi tempestiva e della prevenzione di contagio.

Da qui l’iniziativa del consigliere, che domanda anche all’esecutivo “quali iniziative la Regione, congiuntamente a Comuni e Asl, intenda promuovere per contrastare la diffusione della scabbia, una malattia che sembrava debellata, e se negli istituti scolastici della regione vengano effettuati controlli, con cadenza regolare, per prevenire eventuali diffusioni di malattie e, in caso affermativo, quante volte in un anno scolastico”.

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LEGITTIMA DIFESA, FORZA ITALIA ANNUNCIA BANCHETTI IN TUTTA BOLOGNA E PROVINCIA

"Vogliamo il diritto assoluto per un cittadino di potersi difendere sempre e anche con le armi, se possedute legalmente, in caso di aggressione, intrusione o atti lesivi della sua persona e delle sue proprieta'. L'unica cosa da escludere, ovviamente, e' inseguire il ladro che scappa e sparargli: questo e' omicidio volontario. Tutto il resto e' legittima difesa". Forza Italia, tramite il suo deputato Massimo Palmizio, rilancia e chiarisce cosi' la battaglia in Parlamento e la propria mobilitazione nei territori sul delicato tema della legittima difesa. Al fianco di Palmizio, in conferenza stampa in Regione nella sede del gruppo Fi ne parlano oggi il consigliere regionale Galeazzo Bignamioltre ai consiglieri comunali di Bologna Marco Lisei e Francesco Sassone.

A Bologna e provincia, cosi', spunteranno fino a fine maggio diversi banchetti Fi per sensibilizzare sul potenziamento dello strumento in questione e illustrare lo stato dell'arte: si comincia martedi' prossimo (ore 10-13) al mercato delle Erbe di Bologna, per poi proseguire fuori citta', Budrio compresa, anche se in questo caso l'appuntamento non e' ancora definito (c'e' la campagna elettorale). In ogni caso, "e' necessario dotare di strumenti di tutela i cittadini, che purtroppo spesso si sentono abbandonati dallo Stato", osserva Bignami. Proprio il caso del Comune della provincia, teatro dell'omicidio recente del barista Davide Fabbri, viene citato da Palmizio e dai suoi come "l'ultimo di vari episodi" che, appunto, Forza Italia ritiene in sostanza scongiurabili con la sua legge. Il punto e' che il testo Fi, che si trasformera' in emendamenti, non passera': avanzera' invece il disegno di legge Ermini, della maggioranza, che secondo gli azzurri "introduce un concetto di vaghezza, per la quale sara' il giudice a decidere se applicare o meno la legittima difesa".

Fonte articolo e foto: AGENZIA DIRE

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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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