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Sicurezza. Richiedenti asilo a Ozzano, Bignami: "chiudere la struttura che li ospita"

L’accoglienza dei richiedenti asilo che alloggiano in un immobile di Ozzano (Bologna) finisce nel mirino di Galeazzo Bignami (Fi). Il consigliere ricorda le promesse delle istituzioni: “si tratta di una situazione di straordinaria emergenza destinata a cessare il 30 ottobre 2017” e “la struttura in cui saranno ospitati i migranti sarà sottoposta a controllo h24 da parte delle forze dell’ordine”.

Secondo Bignami, però, “non solo l’immobile risulta ancora utilizzato per accogliere richiedenti asilo, ma non risulta nessuna diminuzione degli ospiti della struttura”. In più “non si hanno notizie sull’effettiva chiusura, né risulta attivo alcun servizio di controllo h24”. Al massimo, secondo il consigliere, ci si limita ad “alcuni passaggi occasionali dei mezzi delle forze dell’ordine davanti all’immobile”.

Per questo, il consigliere chiede alla Giunta regionale “per quale motivo non si sia proceduto alla chiusura della struttura il 30 ottobre, se gli ospiti attualmente nella struttura siano gli stessi collocati lì all’inizio, quando si è scelto di destinare l’immobile a quella funzione”. Domanda, inoltre, “se non si ritenga opportuno sollecitare la chiusura della struttura, rispettando gli impegni presi dalle istituzioni, e se non si ritenga opportuno spiegare alla cittadinanza per quale motivo una soluzione prospettata come temporanea si stia invece rivelando tutt’altro che tale”.

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Requisizione di un immobile a Ozzano per accogliere profughi. "La giunta riferisca in Aula"

“Preoccupante l’episodio relativo alla requisizione di un immobile privato a Ozzano per ospitare sedicenti profughi, che segna decisamente una sorta di “spartiacque” nelle modalità di questa finta accoglienza che da anni contestiamo. Adesso la vicepresidente venga a riferire in aula su cosa sta realmente accadendo in Regione”.

Così il presidente del Gruppo FI in Assemblea Legislativa, Galeazzo Bignami, punta il dito sul “caso” Ozzano. “Ci sembra di capire, dalle dichiarazioni odierne, che la vicepresidente regionale sappia più di quanto immaginiamo – prosegue il consigliere -. Alle nostre interrogazioni spesso viene risposto che la competenza è in capo alle Prefetture e si tende a glissare, poi invece la Gualmini comunica alla stampa di essere a conoscenza del fatto che si stava ‘lavorando’ su Ozzano per individuare immobili preposti all’accoglienza e che ci sono Comuni già pesantemente provati. Anche in questi casi, alle nostre interrogazioni relative a comunità, anche molto piccole, costrette ad accogliere senza nessun tipo di informazione preventiva, ci viene detto sempre che è tutto a posto e che c'è massima condivisione con i territori. Oltre che comunicare con i giornali, sarebbe pertanto opportuno che venisse a riferire in aula. E proprio a tale scopo presenteremo una interrogazione a risposta immediata”.

“Non solo l’emergenza non è terminata ma anzi la situazione è addirittura peggiorata: senza voler fare allarmismi, siamo preoccupati dal fatto che la requisizione a Ozzano potrebbe aprire la strada ad altri provvedimenti di questo tipo. E ciò in quei Comuni della Città Metropolitana ai quali era stato assicurato che, con l’adesione alla rete SPRAR, ci si sarebbe messi in qualche modo “al riparo” da interventi emergenziali”, afferma Bignami.

“E’ evidente ormai che non è così e che non si sta nemmeno tentando di arginare l’emergenza. Che cosa accadrà quando tutti i Comuni avranno raggiunto la quota di accoglienza? E perché, se effettivamente ci sono Comuni soprasoglia già provati, si continuano a inviare nuovi profughi nei comuni sottosoglia invece, per esempio, di redistribuire quelli che già ci sono? Perché è chiaro che la famosa “sottosoglia” è solo una scusa, perché quando i Comuni avranno esaurito la quota, qualcuno all’ANCI negozierà con il Ministero una nuova quota (da 2,5 ogni mille abitanti sarebbe già passata a 3) e allora i Comuni saranno messi nuovamente in condizione di assorbire altri presunti profughi. Presunti, lo ribadiamo, perché quelli che ricevono lo status di rifugiato sono appena il 5%”.

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Sanità Bologna. Bignami (Fi): informare tutte le famiglie sui casi di scabbia in due scuole a Ozzano

Informare tutte le famiglie dei due plessi scolastici e non i soli genitori degli alunni delle classi interessate sui casi di scabbia a Ozzano (Bologna). Lo chiede Galeazzo Bignami (Forza Italia) con un’interrogazione in Regione sui casi segnalati nella scuola materna “Don Milani” e in una prima elementare delle scuole “Ciani”, chiedendo alla Giunta il motivo per cui l’Asl si sarebbe limitata a circoscrivere la comunicazione e se nelle due scuole fossero stati effettuati controlli sanitari preventivi.

Secondo il capogruppo di Fi, infatti, una comunicazione capillare e diffusa all’interno delle due scuole dell’insorgenza di casi di scabbia avrebbe il vantaggio di accrescere la collaborazione dei genitori nel monitoraggio quotidiano delle condizioni fisiche dei propri figli, al fine di un’eventuale diagnosi tempestiva e della prevenzione di contagio.

Da qui l’iniziativa del consigliere, che domanda anche all’esecutivo “quali iniziative la Regione, congiuntamente a Comuni e Asl, intenda promuovere per contrastare la diffusione della scabbia, una malattia che sembrava debellata, e se negli istituti scolastici della regione vengano effettuati controlli, con cadenza regolare, per prevenire eventuali diffusioni di malattie e, in caso affermativo, quante volte in un anno scolastico”.

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RIFUTI BOLOGNA. NUOVO IMPIANTO DI STOCCAGGIO A OZZANO, BIGNAMI (FI): "TANTI DUBBI E POCA CHIAREZZA SU PROGETTO, REGIONE SOSPENDA PROCEDURA DI 'VIA'"

26 febbraio 2016 - La procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) relativa a un impianto di stoccaggio rifiuti che la società G2 Servizi srl, proprietaria di un’area di circa 30 mila metri quadrati a sud dell’impianto di compostaggio di HerAmbiente spa, intende realizzare nel comune di Ozzano dell’Emilia (Bo), in località Ca’ Fornacetta, è oggetto di una interrogazione presentata alla Giunta da Galeazzo Bignami (Fi).

L’area in questione, segnala il consigliere, “sorge in una zona già oggetto di lamentele a causa dei miasmi provenienti dallo stabilimento di compostaggio di HerAmbiente e ospiterebbe un ulteriore sito di stoccaggio con capacità di 60 mila tonnellate annue, dando vita a un polo rifiuti di oltre 10 ettari”. Inoltre, “sembrerebbero sussistere dubbi di carattere interpretativo o quantomeno ci sarebbe poca chiarezza relativamente ai rifiuti da accogliere in tale nuovo sito, peraltro non contemplato nel piano rifiuti regionale”.

Bignami, pertanto, chiede all'esecutivo regionale “se l’ente competente al rilascio dell’autorizzazione per la realizzazione dell’impianto in questione sia la Città metropolitana di Bologna o la Regione, a che punto sia l’iter di VIA e quali siano le tipologie di rifiuti destinate a questo sito”. Domanda, infine, “se non si ritenga opportuno sospendere la procedura di VIA in attesa di chiarimenti e se il piano rifiuti regionale debba considerarsi suscettibile di integrazioni relativamente al progetto in esame e ad altri procedimenti di VIA iniziati dalla Città metropolitana di Bologna e, nel frattempo, passati alla competenza della Regione”.

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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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