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MIGRANTI BOLOGNA. BIGNAMI PROTESTA PER “PRESIDIO NON AUTORIZZATO CENTRI SOCIALI E PRESUNTI PROFUGHI NEL POSTO NEGATO A MANIFESTAZIONE FI”

Il consigliere presenta un’interrogazione e una risoluzione per porre un freno all’arrivo incontrollato dei migranti e dove chiede l’allontanamento di quei “presunti profughi” che, “in palese violazione delle leggi, hanno impedito una manifestazione autorizzata”

16/01/2017 

Forza Italia, come “larga parte della cittadinanza”, ha ritenuto “del tutto inaccettabile” il trasferimento a Bologna, nell’Hub di via Mattei, di “oltre cento dei profughi autori della rivolta nel centro di accoglienza di Cona (Venezia)”, predisposto nei primi giorni di gennaio dal ministro dell’Interno, Marco Minniti. Di qui, la decisione di “organizzare lo scorso 7 gennaio, alle 11, un presidio di fronte all’entrata dell’Hub per protestare contro l’attuale gestione dei migranti, dandone regolare comunicazione alla Questura di Bologna”.

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SIT-IN DI FORZA ITALIA ALL’HUB DI VIA MATTEI. “RISPEDITE A CASA I 100 DI CONA”

fonte: DIRE

BOLOGNA – Una “civile manifestazione di protesta per chiarire che non vogliamo essere complici di politiche scellerate” e per chiedere che i 100 migranti arrivati tra ieri e stamattina da Cona siano “rispediti a casa loro assieme a tutti gli altri”. Con queste parole d’ordine, Forza Italia, assieme all’associazione “centrodestra per Bologna”, organizza per sabato (dalle 11) un presidio davanti all’hub di smistamento dei migranti che si trova in via Mattei a Bologna. “E’ inaccettabile che da Cona in 100 siano mandati qui: per Bologna- scandisce il capogruppo forzista in Regione, Galeazzo Bignami, parlando alla ‘Dire’- e’ uno sfregio inammissibile che va oltre ogni logica di accoglienza”. Bignami  ricorda peraltro che all’hub di via Mattei la capienza e’ per 275 ospiti, ma ce ne sono “sempre piu’ di 500. E allora che si fa: da un centro al collasso si spostano persone ad un altro centro per farlo collassare?”. Sabato, promette Bignami, “non faremo barricate o gesti che che ci metterebbero dalla parte del torto, ma diremo con chiarezza che non vogliamo essere complici di questa situazione”, ripete Bignami segnalando che l’iniziativa e’ “aperta a tutti”. C’era chi voleva farla sotto la Prefettura, “ma la responsabilita’ e’ politica, non dalla Prefettura a cui va dato atto di aver gestito nel modo piu’ decoroso questa fase; le colpe sono di chi ha gestito l’immigrazione fino a ieri, Alfano e Renzi, per cui auspichiamo che il nuovo Governo inverta la rotta e la riapertura dei Cie ci fa ben sperare”. A patto che non significhi riaprire il Centro di identificazione ed espulsione a Bologna, avvisa il capigruppo Fi: sarebbe troppo.

I Cie servono a favorire i rimpatri e per Bignami e’ proprio quello che serve ora: “Va bloccato un afflusso incontrollato di clandestini. Il 95% dei richiedenti asilo non ha titolo per avere questo status e invece- evidenzia Bignami– dai barconi arrivano i terroristi. Quando dicevamo che un’accoglienza fatta cosi’ avrebbe creato problemi, ci rispondevano che era tutto falso, ma ora, e su tutti i fronti, si dimostra che avevamo ragione. Per di piu’, con il caso dello spostamento dei migranti di Cona, si da’ un segnale devastante: si premiano violenza ed arroganza”. Bignami ricorda che in due anni sull’hub di via Mattei sono transitate 20.000 persone, tutte “libere di girare” e alcune “protagoniste di episodi di violenza… e noi che facciamo? Ci portiamo in casa pure quelli di Cona senza neanche un provvedimento restrittivo. E’ una follia: stan facendo di Bologna, che gia’ subisce la pressione degli arrivi per via del suo aeroporto, uno sfogatoio dei problemi dell’immigrazione. Ecco perche’ dico che la citta’ non puo’ reggere l’hub e un nuovo Cie assieme”. E ora, conclude, “confido che nessuno ci impedisca, con prestestuose ragioni burocratiche di manifestare sabato”

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MIGRANTI. BIGNAMI (FI): QUANTE STRUTTURE PRIVATE REQUISITE PER ACCOGLIENZA PROFUGHI?

Bignami: operazioni che potrebbero "mettere in pericolo il diritto alla proprietà e creare preoccupanti precedenti in materia"

02/11/2016 

Sul tema dell’accoglienza “è intervenuto l’assessore al welfare del Comune di Bologna ribadendo che bisogna fare di più altrimenti ‘ci sarà l’intervento delle Prefetture’”.
Ne dà notizia Galeazzo Bignami (Fi) in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, dove evidenzia che “l’assessore ha poi tenuto a precisare che tale affermazione non vuole essere ‘una minaccia’, tuttavia, facendo questa dichiarazione a seguito a quanto accaduto a Goro, l’effetto non è stato certamente dei più felici, considerato anche il risalto mediatico dato nei medesimi giorni ai 15 Comuni della Città metropolitana di Bologna che non hanno ancora accolto profughi sul loro territorio”.

Bignami punta il dito, in particolare, sulla “requisizione di immobili di proprietà privata, anche a uso turistico”: “operazioni che- a suo avviso- appaiono lesive del diritto alla proprietà privata e potrebbero creare precedenti preoccupanti sotto il profilo del rispetto di tale diritto, visto che gli orientamenti in materia sarebbero spesso discordanti in particolare per quanto riguarda i motivi di somma urgenza”.

Il consigliere vuole quindi sapere quante e quali strutture private risultino attualmente requisite dalle Prefetture sul territorio regionale senza che ci sia stato un accordo con la proprietà, quante persone vi siano attualmente ospitate, a quanto ammonti l’indennità corrisposta ai proprietari, in caso di danni alle strutture requisite a chi sia da ascrivere la responsabilità e a carico di chi sia il relativo risarcimento.

Bignami invita infine la Giunta a prendere posizione, anche presso il Governo nazionale, in merito alle requisizione di immobili privati per ospitare profughi: si tratta infatti di operazioni che potrebbero mettere in pericolo il diritto alla proprietà e creare preoccupanti precedenti in materia.

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MIGRANTI BOLOGNA. “12 PROFUGHI A CASTEL GUELFO”, BIGNAMI (FI): CHIARIRE GESTIONE E MODALITA’ ACCOGLIENZA

Il 14 settembre scorso, la stampa imolese riportava la notizia dell’arrivo a Castel Guelfo di Bologna di “12 profughi, uomini tra i 20 e i 35 anni di età, originari verosimilmente dell’Africa centrale”, ospitati “in una abitazione privata messa a disposizione da una famiglia” che “avrebbe prima contattato una nota cooperativa che già gestisce alcuni centri a Bologna”, anche se “sembra che l’arrivo dei 12 profughi sarà gestito attraverso una convenzione con la Prefettura”, mentre l’amministrazione comunale avrebbe appreso del loro arrivo solo la sera prima.

E’ quanto segnala Galeazzo Bignami (Fi) in un’interrogazione rivolta alla Giunta dove rileva come non sia la prima volta che “i sindaci e le giunte, primi responsabili della sicurezza, risultano informati con brevissimo preavviso dell’arrivo di profughi sul territorio amministrato e non sono nemmeno interlocutori diretti per la gestione di queste problematiche”.

Il consigliere, ribadendo la “ferma condanna a questa accoglienza indiscriminata che il nostro Paese e la nostra Regione subiscono passivamente senza politiche di lungo termine” critica il fatto che “da anni si continui a gestire l’arrivo di questi soggetti nell’ottica della pura emergenza, senza prospettive certe e senza sapere quando questa ondata migratoria finirà”. “La Prefettura- aggiunge- avrebbe dato ampie rassicurazioni circa lo screening sanitario a cui sono stati sottoposti i profughi arrivati a Castel Guelfo”, ma non sarebbero stati dati chiarimenti circa la gestione e le modalità dell’accoglienza.

Bignami chiede quindi alla Giunta chi gestisca l’accoglienza di questi 12 profughi, con quali modalità sia stato possibile mettere a disposizione un’abitazione privata e quali tipi di controlli preventivi siano stati effettuati, se all’interno dell’abitazione in questione siano presenti operatori della cooperativa che gestisce l’accoglienza e come siano state organizzate le giornate di queste persone, quando e con quali modalità sia stata informata l’amministrazione comunale dell’arrivo dei profughi e per quanto tempo queste persone resteranno sul territorio di Castel Guelfo.

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REATI COMMESSI DA MIGRANTI: COME FA LA REGIONE A PARLARE DI FENOMENO RESIDUALE?

Eccola qua la finta integrazione della sinistra: profughi arruolati dai pusher per spacciare. Ma per la Regione va tutto bene, non esistono problemi. Sono queste infatti le risposte che ci sono sempre state date quando denunciavamo la situazione al collasso del Cie, l'aumento della criminalità comune e in particolare dello spaccio che ormai è una realtà quotidiana in qualunque angolo della Città.

La posizione assunta dalla vicepresidente della giunta regionale, poi, appare assolutamente indifendibile laddove afferma che è del tutto normale che su migliaia di persone, ci possa scappare qualche delinquente. Questo, in sostanza, l'assunto che la Regione vorrebbe far passare. Ma come fa la Regione a dire che i migranti che delinquono sono una minima parte quando la Regione stessa non ha la minima idea dell'incidenza dei reati commessi dai migranti da quando questa scellerata operazione di accoglienza è cominciata?
 
A tal proposito, alla nostra interrogazione con la quale chiedevamo di poter avere una fotografia circa i reati commessi da persone richiedenti asilo la Regione rispondeva che le questioni di ordine pubblico sono di competenza delle Prefetture e che la Regione "non ritiene di acquisire i dati in quanto non attinenti e rilevanti ai fini delle competenze regionali".
Come fa dunque la Gualmini a sostenere che si sia in presenza di fenomeni residuali e "minimi"  e non si sia invece in presenza di un fenomeno ben più ampio per il quale i sei recenti arresti rappresentano solo la punta dell'iceberg? Come fa, se la Regione non dispone di quei dati?
 
Se la Gualmini è davvero convinta di ciò che afferma, acquisisca i dati dalle Prefetture relativi ai reati commessi dai migranti e li metta a disposizione della comunità per valutare soluzioni efficaci a una accoglienza ormai fuori controllo che ha l'obiettivo solo di ingrossare le tasche dei soggetti che questa accoglienza la gestiscono.
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MIGRANTI. BIGNAMI (FI) “EX CIE: PERSONALE AL COLLASSO E STRUTTURE NON A NORMA”

16 OTTOBRE 2015 -  Il 6 ottobre scorso, la stampa locale ha riportato la denuncia del Sindacato autonomo di Polizia (SAP) in merito alla “situazione non più sostenibile all'interno dell'ex Cie di Bologna (ora HotSpot)” nel quale "il personale che si occupa dei migranti sarebbe al collasso" e le stesse strutture "non sarebbero a norma".

Ne dà notizia il consigliere Galeazzo Bignami (Fi) in una interrogazione rivolta alla Giunta, dove afferma che il responsabile provinciale del SAP avrebbe inoltrato una lettera al questore e al prefetto segnalando "le condizioni lavorative inaccettabili a cui sono sottoposti i colleghi dell'Ufficio Immigrazione, dell'Ufficio immigrazione della Divisione Anticrimine e dei Gabinetti di Polizia scientifica" preposti all'identificazione dei migranti.

Bignami chiede quindi alla Giunta se i locali dell'ex Cie di Bologna risultino a norma, se la Regione Emilia-Romagna intenda dare pronta risposta agli agenti che operano all'interno delle strutture nelle quali avviene l'identificazione dei migranti, se si ritenga opportuno implementare il personale addetto a questo compito e se si concordi sul fatto che l'attività di foto segnalazione debba essere effettivamente svolta in tutte le province di destinazione dei migranti, come richiesto dal SAP.

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BIGNAMI: SI IMPIEGHINO I PROFUGHI IN LAVORI DI PUBBLICA UTILITA'

BOLOGNA, 17 AGOSTO 2015 - Impiegare i migranti richiedenti asilo in lavori di pubblica utilità “per compensare le spese di ospitalità e di mantenimento”. Questa la proposta contenuta in una risoluzione presentata dal capogruppo di Forza Italia in Regione, Galeazzo Bignami. Un documento con il quale si chiede alla giunta Bonaccini “di intercedere con il Ministero competente affinché si modifichi la normativa in materia di immigrazione”.

In particolare, per i richiedenti asilo, Bignami propone che siano impiegati "per lo svolgimento di lavori socialmente utili, previa adeguata formazione", e per "attività che li coinvolgano e li rendano partecipi della comunità, facendoli sentire utili e garantendone così la dignità". Un lavoro che sia anche una forma di "compensazione delle spese di ospitalità e di mantenimento sostenute dalle comunità locali che li accolgono". Una proposta che servirebbe a ridurre quella tensione sociale che inevitabilmente si è creata in alcuni territori comunali a causa dell’accoglienza forzata dei richiedenti asilo.

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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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