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Bignami-Evangelisti: "Fondi insufficienti per fusioni, si incentivino le Unioni"

Fondi insufficienti per le fusioni e si corre ai ripari attraverso un incentivo di anzianità, cioè un coefficiente del 4% per le fusioni più “vecchie”. Le criticità sarebbero emerse nel corso della Conferenza Stato città ed autonomie locali del 6 giugno 2019. In particolare, la Conferenza era chiamata  a esprimere parere sullo schema di decreto del ministro dell'Interno relativo alla ripartizione dei contributi per le fusioni per il 2019.

Ad andare all’attacco sono il deputato di Forza Italia Galeazzo Bignami e la consigliera metropolitana Marta Evangelisti. “Da normativa, a partire dal 2018, ai Comuni nati da fusione spetterebbe un contributo pari al 60% dei trasferimenti erariali attribuiti nel 2010, per un periodo di 10 anni e nel limite massimo di due milioni per ciascuna fusione. Il fondo di 30 milioni di euro, aumentato di 10 milioni l’anno dalla legge di bilancio per il 2018, non sembra bastare. Almeno secondo quanto ha riportato l’Anci. Dunque, non ci sono risorse per garantire la copertura piena degli incentivi promessi. Cosa dice adesso Bonaccini al riguardo? Tace?”

“Una situazione che non fa che confermare quanto sosteniamo da tempo e che getta un’ombra di grande incertezza sui contributi per le fusioni. Soprattutto nella Regione Emilia-Romagna, dove si è scatenata negli ultimi anni una sorta di “corsa alle fusioni”, i contributi statali e regionali vengono presentati come il vantaggio più grande derivante dalla fusione, nel corso delle campagne referendarie, ma è evidente a questo punto che si tratta solo di propaganda – proseguono -. Abbiamo già visto che non è tutto oro quello che luccica e che i contributi statali e regionali servono solo per far partire una macchina amministrativa più grande. Per non parlare poi dei contributi utilizzati per ripianare debiti pregressi. La fusione, insomma, non è la panacea di tutti i mali e non è nemmeno la soluzione ai problemi di bilancio dei piccoli comuni. Sarebbe urgente invece aprire una riflessione normativa, a livello nazionale e regionale, sugli incentivi alle Unioni in luogo delle fusioni, in considerazione della evidente carenza di fondi e soprattutto del fatto che gli incentivi per le Unioni vengono motivati con l’efficienza raggiunta dalla “macchina” amministrativa, parametro che invece non si prende in considerazione per le fusioni”.

Nei prossimi giorni saranno presentate interrogazioni a tutti i livelli istituzionali, dalla Regione al Parlamento, per fare chiarezza sui contributi alle fusioni e per sollecitare interventi normativi più vantaggiosi per le Unioni.

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Baricella-Malalbergo, fusione a due? Bignami: "Impossibile, manca lo studio"

“Il buon senso avrebbe dovuto suggerire di mettere in stand by l’intero percorso di fusione” per poi aprire “un dibattito volto a coinvolgere la popolazione e i comitati territoriali”. Così il consigliere regionale di FI, Galeazzo Bignami, commenta la scelta dei Comuni di Baricella e Malalbergo di proseguire con l’iter della fusione anche dopo il ritiro ufficiale del Comune di Minerbio dal percorso di creazione del Comune unico.

Bignami ha presentato una interrogazione alla Giunta regionale rilevando che “il percorso di fusione tra i soli Comuni di Baricella e Malalbergo presupporrebbe l’opportunità di un nuovo studio di fattibilità per verificare la sussistenza di requisiti e parametri favorevoli alla fusione”.

Secondo l’esponente azzurro, “risulterebbe eccessivamente frettolosa la decisione di procedere comunque nel percorso di fusione a due arrivando in tempi brevissimi (ottobre) a un referendum”, come da cronoprogramma iniziale per la fusione a tre. Inoltre, secondo Bignami, “non sembra essere stata avviata una riflessione compiuta sui motivi del ritiro dal percorso da parte del Comune di Minerbio e nemmeno risulterebbe, allo stato attuale, la volontà di procedere a un nuovo studio di fattibilità per valutare l’effettiva convenienza di una fusione a due”.

Per questo, Bignami interroga la Giunta per sapere “se la Regione ritenga di poter avviare un percorso di fusione anche in assenza di uno studio di fattibilità e se tale studio sia considerato necessario o quantomeno propedeutico all’avvio di un percorso di fusione”. Inoltre il consigliere chiede “se la Regione intenda consigliare un periodo di “stand by” per riaprire il dibattito tra la popolazione e i comitati territoriali relativamente al percorso di fusione dei soli Comuni di Baricella e Malalbergo”.

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FUSIONI COMUNI. BIGNAMI (FI): SALVAGUARDARE AUTONOMIA SALUDECIO

“I cittadini Si erano espressi contro la fusione con Mondaino e Montegridolfo”

Galeazzo Bignami (Fi) ha rivolto una interrogazione alla Giunta per sapere in che modo la Regione intenda procedere rispetto al percorso di fusione avviato tra i comuni di Mondaino, Montegridolfo e Saludecio, nel riminese, visto che i primi due Comuni si sono espressi per il sì alla fusione, mentre il Comune di Saludecio per il no. Il consigliere, in particolare, chiede alla Regione, alla luce del risultato referendario del Comune di Saludecio, “di salvaguardare l’autonomia di questo Comune ai sensi dell’articolo 5 della Costituzione”. 

Bignami chiede quindi alla Giunta “di rivedere la legge regionale sulle fusioni, prevedendo una chiara indicazione nel caso in cui nella minoranza dei Comuni coinvolti dal percorso di fusione prevalga il no al referendum consultivo, con tutele specifiche per quei Comuni che, pur in minoranza, devono vedersi riconosciuto il diritto all’autonomia”. L’interrogante, a questo proposito, ricorda che l’assessore regionale competente (Emma Petitti, ndr) ha di recente dichiarato sulla stampa, proprio in merito al caso, che “la Regione ha sempre detto che contano i territori e non vuole forzare sui processi di fusione. In ogni caso o sarà fusione a tre oppure non ci sarà fusione”.

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FUSIONE COMUNI VALLE DEL SANTERNO: I CITTADINI ESPRIMANO UN VOTO CONSAPEVOLE

Un voto di astensione sul referendum per la fusione dei Comuni di Casalfiumanese, Borgo Tossignano e Fontanelice, quello da parte del consigliere e capogruppo di Forza Italia in Regione, Galeazzo Bignami, per via dei dubbi che questo progetto di fusione solleva, soprattutto per l'assenza del Comune di Castel del Rio defilatosi ormai da alcuni anni dal progetto.
"La Regione Emilia-Romagna continua a prospettare innumerevoli benefici in caso di fusione di Comuni ma per la Vallata del Santerno non si ha ancora notizia della effettiva 'rimodulazione' dei servizi e nemmeno della sede municipale. Le risorse economiche, poi, non ci sembrano tante e tali da poter far dire che questo sia un elemento portante per sostenere il SI alla fusione. I contributi regionali saranno di 176mila euro all'anno per 15 anni e altri 150mila euro all'anno per tre anni, questi ultimi in conto capitale quale contributo straordinario.
Per capire l'incidenza, certamente di non grande rilievo, di 176mila euro l'anno in un bilancio di un Comune di 8mila abitanti, basti pensare che con questa cifra, a oggi, si copre a malapena il costo del servizio rifiuti del Comune più piccolo, quello di Fontanelice. 
Ci auguriamo dunque che i cittadini esprimano davvero un voto consapevole sulla fusione, dalla quale non sarebbe più possibile tornare indietro. Da parte nostra vigileremo affinché la volontà popolare venga rispettata soprattutto nel caso in cui in uno o in più Comuni dovesse vincere il NO alla fusione", afferma Bignami.
"Infine - conclude il capogruppo di FI - è singolare che questi processi di fusione conoscano una accelerazione quando in uno o più Comuni coinvolti il Pd rischia di perdere, come per esempio è accaduto nel 2014 a Borgo Tossignano. Una valutazione se vogliamo 'maliziosa' ma non è difficile immaginare anche una motivazione politica alla base della scelta di andare a fusione".
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FUSIONE COMUNI. BOLOGNA, BIGNAMI (FI): "SERVIZIO IDRICO INTEGRATO, SCONGIURARE AUMENTO TARIFFE COMUNE DI GRANAGLIONE"

17 novembre 2015 - "La fusione dei Comuni di Granaglione e Porretta Terme comporterà una forma di gestione unica del servizio idrico integrato e un conseguente allineamento delle tariffe, in particolare si intende procedere all’allineamento delle tariffe del Comune di Granaglione a quelle del bacino tariffario porrettano e questo potrebbe comportare un aggravamento del costo dell’acqua per i cittadini e per le aziende del Comune di Granaglione". Lo scrive Galeazzo Bignami (Fi) in una interrogazione rivolta alla Giunta per conoscere le modalità con cui si intenda procedere al graduale allineamento delle tariffe e le tempistiche più opportune per realizzare l’allineamento delle tariffe del Comune di Granaglione a quelle del bacino tariffario porrettano.
Il consigliere, in particolare, chiede se la Regione intende esprimersi "per scongiurare l’aumento delle tariffe che potrebbe scaturire dal loro allineamento".

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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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