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FOIBE, BIGNAMI (FI): “INACCETTABILE L'ONORIFICENZA A TITO, VERGOGNOSE LE PENSIONI A CHI MILITO' NEL SUO ESERCITO”

Il maresciallo comunista Tito è ancora insignito dell’onorificenza del cavalierato di Gran Croce, concessa nel 1969, e lo Stato italiano paga ancora centinaia di pensioni nella ex Jugoslavia a chi militò nel suo esercito.

“Paradossi di una Italia che non ha ancora fatto i conti con la vera storia di quegli anni e che ancora fatica a leggere gli eventi in maniera chiara e obiettiva – dice il deputato di Forza Italia Galeazzo Bignami -. Ho ritenuto doveroso presentare una interrogazione al Governo per chiedere la revoca delle pensioni e dell’onorificenza per chi si macchiò di tali ed efferati crimini nei confronti dei nostri connazionali”.

“Sono passati 15 anni dalla legge istitutiva del Giorno del Ricordo ma non esiste ancora la sensibilità necessaria per ricordare ciò che avvenne e dare il giusto riconoscimento ai martiri delle foibe – prosegue Bignami -. Per esempio il Ministero dell’Istruzione ha diramato la circolare per le scuole solo l’8 febbraio e non è la prima volta che succede. Sono certo che in tanti istituti scolastici non si sia svolta nessuna iniziativa. Esistono ancora delle strade intitolate a Tito, quattro solo in Emilia Romagna. E sono tutte situazioni che non rendono giustizia a chi perse la vita con l’unica colpa di essere improvvisamente diventato straniero nella sua terra. L’esodo dei nostri connazionali, gli eccidi delle foibe, devono entrare a pieno titolo nei libri di storia scolastici. Perché i negazionisti ci sono ancora e sono sempre pronti a insabbiare tutto con la loro coltre di ideologia”.

“Allora si dia un segnalo chiaro. Si revochi l’onorificenza a Tito e si smetta di pagare le pensioni ad assassini comunisti”, conclude il deputato.

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FOIBE. PROGETTO LEGGE FI: IN EMILIA-ROMAGNA POCA ATTENZIONE, REGIONE PROMUOVA DAVVERO COMMEMORAZIONE ‘GIORNO DEL RICORDO’

In conformità alla legge statale del 2004, la Regione riconosca anche nei fatti il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” della tragedia delle foibe e dell’esodo degli istriani, giuliani e dalmati nel secondo dopoguerra, commemorandolo ogni anno con una manifestazione ufficiale nell’Aula assembleare e con analoghe manifestazioni in Comuni, Province e nella Città metropolitana di Bologna. Inoltre, bisogna attuare, promuovere e sostenere attività dirette a celebrarne la memoria al fine di diffondere fra le nuove generazioni valori universali come rispetto dei diritti umani, libertà, democrazia, unità nazionale e rafforzare il sentimento di appartenenza alla patria. Sono questi i punti principali del progetto di legge, in cinque articoli, che Galeazzo Bignami ed Enrico Aimi, consiglieri del Gruppo Forza Italia, hanno presentato in Assemblea legislativa.

“Nonostante il Giorno del ricordo sia stato riconosciuto dalla legge n. 92 del 2004- spiega Bignami, primo firmatario del disegno di legge- sono purtroppo ancora numerosi i Comuni e le istituzioni locali della nostra regione che colpevolmente dimenticano di celebrarlo, arrecando torto alla memoria delle migliaia di vittime di un assurdo odio etnico”.

Le attività che l’amministrazione regionale avrà il compito di promuovere, disponendo contributi diretti a soggetti senza fini di lucro statutariamente impegnati a perpetuare il ricordo dei martiri delle foibe, vanno, secondo il progetto di legge, “dalla pubblicazione di studi, ricerche e saggi alla raccolta di materiali documentali e di testimonianze; da iniziative nelle scuole e nei luoghi di lavoro all’allestimento di mostre e all’organizzazione di convegni, sia nel territorio regionale sia in quello teatro della tragedia, e di visite guidate nei luoghi delle memoria, non mancando di affiancarvi concorsi a premi e contributi a tesi di laurea, opere letterarie, cinematografiche e teatrali”.

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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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