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Festival gender, Bignami (FI): "Stop finanziamenti pubblici a queste iniziative"

Stop ai finanziamenti pubblici al festival “gender bender”. E’ quanto chiede il deputato di Forza Italia Galeazzo Bignami con una interrogazione parlamentare. Analoga interrogazione è stata depositata anche presso la Regione Emilia Romagna dal Gruppo Forza Italia.

“Anche quest’anno dobbiamo assistere alla solita sfilza di spettacoli messi in scena con la giustificazione di promuovere la libertà sessuale – tuona Bignami -. Una scusa utilizzata ormai da anni per propinare la propaganda LGBT e quella ideologia gender che vorrebbe annullare le differenze tra uomo e donna. La stragrande maggioranza degli eventi proposti, infatti, si muove sui soliti temi tanto cari a questo tipo di propaganda: smontare la sessualità maschile e femminile, irridere la religione ed esaltare le forme di dominio e di sottomissione gay”.

“Non poteva mancare una bella forma pubblicitaria all’utero in affitto, pratica che, se qualcuno lo ha dimenticato, è illegale nel nostro Paese”, prosegue Bignami riferendosi al film  “Diane a les épaules” la cui protagonista accetta di portare in grembo il figlio dei suoi amici gay Thomas e Jacques.

“E a pagare sono sempre i cittadini – conclude Bignami -. Perché ci sono contributi pubblici del Comune e della Regione e anche del Ministero dei beni e delle attività culturali come si può leggere nel volantino informativo. Ritengo doveroso che il Governo si esprima su questo festival e che ripensi con serietà alla opportunità di erogare tali finanziamenti”. 

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Festival “Uscire dal guscio”, Bignami (Fi): “ennesimo tentativo di introdurre teoria gender nelle scuole”?

Il consigliere invita la Giunta a chiarire, con atti e linee guida, che questa “teoria non rientra tra le attività formative o le conoscenze da trasmettere dall’istituzione scolastica”

Potrebbe essere l’”ennesimo tentativo di introdurre nelle scuole la teoria del gender”. Lo afferma Galeazzo Bignami (Fi) riferendosi al festival di letteratura per l’infanzia “Uscire dal Guscio” che si svolgerà a Castel Maggiore, Pieve di Cento e San Pietro in Casale, nel bolognese, all’inizio di maggio, “promosso dalle associazioni ‘Genitori rilassati’ e Falling book”.

Il festival – a parere del consigliere – potrebbe assumere “un taglio ‘ideologico’ nettamente spostato a favore della cultura ‘gender’ intendendo incidere sui principali ‘attori’ della società, ossia i bambini e le famiglie oltre che gli insegnanti e la scuola. Sono previsti infatti anche corsi di formazione per insegnanti e educatori”.

Il festival sarebbe alla sua prima edizione e il tema individuato “uscire dal guscio” intenderebbe ricomprendere – come si legge dal sito web – “tutti quei percorsi, viaggi e avventure per andare fuori e dentro di sé, per sognare, immaginare nuovi eroi ed eroine, scoprire sentieri fantastici che conducano le bambine e i bambini verso mondi nuovi, luoghi distanti e vicini inosservati o inesplorati, regioni del sé ancora inespresse o censurate dalla uni-direzionalità di certe immagini e di certi schemi narrativi consolidati". 

La manifestazione – spiega Bignami – si svolgerà il 6 maggio nella piazza della Rocca di Pieve di Cento con letture animate e laboratori per bambini e bambine dai 6 ai 10 anni. "La caratteristica di questi eventi - scrive Bignami nella sua interrogazione - sembra essere quella di accostare ad argomenti condivisibili (come la lotta all’omofobia e alla violenza e il superamento di stereotipi negativi che trova indubbiamente sempre tutti d’accordo), altri argomenti di carattere molto più “ideologico” come per esempio la “fluidità di genere” che vorrebbe mettere in discussione l’identità sessuale maschile e femminile". 

Ancora una volta – commenta il consigliere – devo ribadire che la circolare ministeriale 1972/2015, riferendosi alla teoria del gender, chiarisce che “tra i diritti e i doveri e tra le conoscenze da trasmettere non rientrano in nessun modo né ideologie gender né l’insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo”.

Di qui, una serie di quesiti alla Giunta. In primo luogo se il festival goda di finanziamenti pubblici, in particolare regionali, e, in caso di risposta positiva, di quale importo, e, in secondo luogo, se, valutandone i contenuti, le modalità e il target di riferimento, non lo si interpreti come l’ennesimo tentativo di introdurre, per vie indirette, la teoria gender nelle scuole.

Bignami invita quindi l’esecutivo regionale a chiarire con atti e linee guida che la “teoria del gender non è ricompresa tra le attività formative o le conoscenze da trasmettere direttamente o indirettamente dall’istituzione scolastica”.

Il consigliere vuol sapere infine se le letture in piazza che si svolgeranno sabato 6 maggio dalle 10.30 alle 11.30 siano ricomprese nelle attività scolastiche o in quelle extracurricolari, se ci sia stato il coinvolgimento delle scuole e se siano stati acquisiti preventivamente i pareri favorevoli dei consigli d’istituto, in particolare dei genitori, per la partecipazione degli scolari agli spettacoli.

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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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