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Tagli fusioni, Bignami: "sorte annunciata”

Bignami Un finale gia scritto

Una sorte annunciata. Lo avevamo detto e ribadito in ogni sede che i contributi statali per le fusioni non erano certi, che la legge non prevedeva alcun accantonamento nei bilanci e alcun vincolo di impegno futuro. Lo avevamo previsto e ci tacciavano di falsità. Invece questo era uno degli aspetti più critici delle fusioni. Attraverso le campagne referendarie si sbandieravano risorse certe per dieci anni e oggi, invece, ci troviamo di fronte al taglio di 5,7 milioni di euro solo per l’Emilia-Romagna.

Certo, adesso fa sorridere (anzi dovrebbe far piangere) che la Regione, con Bonaccini e l’assessore Petitti, cerchino di arrampicarsi sugli specchi, dopo aver raccontato che le fusioni avrebbero fatto piovere contributi a volontà. La realtà è che la legge è sempre stata chiara e non dava alcuna certezza su quei finanziamenti. Adesso ci sarà la corsa alle giustificazioni più disparate, ma la verità è che la Regione Emilia Romagna ha scatenato una “corsa alle fusioni” su presupposti inesatti e creando, in questo modo, condizioni di grande criticità per i comuni nati da fusione. Tra quelli che subiranno i tagli, anche Alto Reno Terme e Valsamoggia. E, dalle cifre che cominciano ad arrivare, sembrano essere tagli notevoli. La Regione si passi una mano sulla coscienza e la smetta, definitivamente, di proporre fusioni calate dall’alto e che non risolvono i problemi dei piccoli Comuni. 

Galeazzo Bignami, deputato per Forza Italia

Marta Evangelisti, consigliere Alto Reno Terme

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Sanità: "Partorire nell'Alto Reno Terme è sempre più difficile"

Sempre più di frequente le donne gravide a termine, che provengono dalla zona dell’Alto Reno Terme e visitate per problemi legati a inizio contrazioni al PS Ostetrico del Maggiore, vengono dimesse a domicilio per poi, a poche ore di distanza, dover ritornare per il parto presso l’Ospedale Maggiore. 
Una situazione che costringe le gestanti a ripercorrere  60-70 Km di strada non certo pianeggiante, con tutti i conseguenti rischi connessi alla viabilità in termini di sicurezza, per fare rientro alla propria abitazione, salvo ritornare, spesso (come dimostrano i dati) a meno di 24 ore di distanza, al presidio Ospedaliero del Maggiore, per poter partorire, ripercorrendo la stessa strada.
E’ quanto segnala il consigliere regionale di Forza Italia Galeazzo Bignami anche a seguito della missiva inviata in data 16 ottobre alla Direzione generale e sanitaria della Ausl di Bologna, al Servizio di medicina Legale e Gestione del rischio Ausl di Bologna, al Sindaco della Città Metropolitana, ai Sindaci dell’Alto Reno Terme, all’Ordine del Medici Chirurghi e Odontoiatri di Bologna, ai Medici dell’Emergenza Territoriale, a firma della sigla sindacale SNAMI nella persona del Presidente e della Responsabile di settore.
Il medesimo atto ispettivo è stato presentato anche nel Comune di Alto Reno Terme e in Città metropolitana a firma di Marta Evangelisti (consigliera di “Adesso Alto Reno Terme” che siede anche in Città metropolitana”. 
“In questa sede – spiegano i consiglieri - non si intende entrare nel merito dei criteri clinici di dimissioni, volendo invece porre l’attenzione su quello che gli stessi medici hanno reputato essere un inappropriato criterio logistico di dimissione”. “Tali pratiche inoltre – si legge nell’atto ispettivo -  comportano sempre più frequentemente l’attivazione last minute del servizio di emergenza territoriale, il quale, visti i tempi, le distanze, le percorrenze, le condizioni climatiche, costringono l’unica automedica presente sul territorio a frequenti accompagnamenti, comportanti la totale scopertura della intera area territoriale per le altre emergenze. Numerosi ad oggi sono già stati i casi di parti precipitosi e di bambini nati in ambulanza lungo la strada Porrettana”.
Nelle rispettive sedi di competenza i consiglieri chiedono dunque verifiche su tale situazione e in che modo ci si intenda attivare per ripristinare e incentivare l’uso di tutti gli strumenti organizzativi atti a limitare tali episodi.
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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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