CARCERI. FI: REGIONE SI ATTIVI PER SOLLECITARE IL RIMPATRIO DEI DETENUTI STRANIERI
In una risoluzione Aimi e Bignami ricordano: “sono il 34% della popolazione carceraria“
“Alla luce dei dati sulla composizione della popolazione carceraria in Italia, dove, su un numero complessivo di 55.381 detenuti, il 34% è di origine straniera, appare evidente la necessità di mettere in pratica politiche mirate ed efficaci per il rimpatrio, affinché i detenuti di altre nazionalità scontino la pena nel loro Paese di origine, a cominciare da quelli condannati in via definitiva che sono ben 10.916, piuttosto che varare leggi che depenalizzano i reati e, periodicamente, ricorrere a provvedimenti ‘svuotacarceri’”
È quanto sostengono Galeazzo Bignami ed Enrico Aimi (Fi) in premessa a una risoluzione che impegna la Giunta regionale “a sollecitare il Governo nazionale affinché proceda a una verifica dell’applicazione degli accordi bilaterali sottoscritti dall’Italia con altri Paesi per il rimpatrio dei detenuti . E ciò al fine di valutarne l’efficacia o evidenziarne le criticità”.
I consiglieri riferiscono che “il costo stimato per lo Stato italiano per mantenere i detenuti nelle nostre carceri sarebbe di un miliardo di euro l’anno (dato 2013): costi che potrebbero essere evitati facendo, appunto, scontare la pena nel Paese di origine del detenuto, ammesso che sia un Paese dove non vengano violati i diritti umani. Questa possibilità- ribadiscono- è prevista infatti dalla Convenzione di Strasburgo del 1983, ratificata dall’Italia che ha via via sottoscritto una serie di accordi bilaterali con alcuni Paesi tra cui l’Albania e la Romania”. A fronte degli accordi esistenti, ricordano Aimi e Bignami – “mancano all’appello quelli con il Marocco e la Tunisia, le cui nazionalità sono quelle maggiormente rappresentate nelle carceri italiane”.
Da qui la richiesta alla Giunta di agire nelle sedi opportune per sollecitare “il potenziamento delle politiche di rimpatrio degli stranieri detenuti, anche attraverso la stipula di accordi specifici, affinché gli stessi scontino la pena nel loro Paese di origine. Oltre a chiedere “misure efficaci di rimpatrio anche per gli stranieri ‘solo’ denunciati per reati reiterati”.
Da ultimo la risoluzione impegna l’esecutivo regionale ad aprire “un dibattito in tal senso nelle sedi deputate, anche attraverso l’azione del presidente della Conferenza Stato Regioni, al fine di sgravare il nostro Stato dai rilevanti costi che derivano dal mantenimento dei detenuti stranieri nelle nostre carceri”.