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COMMERCIO. BIGNAMI (FI): ESCLUDERE QUELLO AMBULANTE DALL’APPLICAZIONE DELLA DIRETTIVA BOLKESTEIN In evidenza

Galeazzo Bignami, del gruppo di Forza Italia, ha presentato un progetto di proposta di legge alle Camere, finalizzato a correggere quanto disposto dal decreto legislativo che diede applicazione alla cosiddetta “Direttiva Bolkestein” relativa ai servizi nel mercato interno: il consigliere chiede di escludere dal decreto il commercio su aree pubbliche, vale a dire il commercio ambulante.

La proposta si sviluppa in due articoli. È la relazione di accompagnamento a esplicitarne le ragioni e le finalità. Scrive Bignami che l’inserimento del commercio su aree pubbliche tra i servizi soggetti all’applicazione della Bolkestein è stata una scelta tutta italiana, in quanto non seguita da nessun altro Stato membro dell’UE, “che espone i nostri mercati tradizionali, condotti da imprese familiari, alla speculazione delle multinazionali della grande distribuzione, con il rischio di gravi ripercussioni sulla natura, sulla tradizione e sulla qualità del commercio ambulante”.

Il consigliere ricapitola le dimensioni regionali di questo settore: in Emilia-Romagna i mercati tradizionali sono 733, con più di 32.500 posteggi, per un totale di 9.000 imprese attive. Bignami si fa portavoce delle preoccupazioni a suo dire diffuse tra gli operatori del settore “per gli effetti che produrrà a maggio 2017 l’applicazione della Bolkestein”. Con la sua proposta, si propone di salvaguardare il commercio ambulante emiliano-romagnolo e dell’intera nazione, parificando la nostra legislazione con quella degli altri Stati membri dell’UE. Fra i servizi esclusi dall’applicazione della normativa europea, verrebbero aggiunti l'attività di commercio al dettaglio sulle aree pubbliche, così come le altre attività artigianali, di somministrazione di alimenti e bevande e di rivendita esclusiva di quotidiani e periodici, svolte anch'esse sulle aree pubbliche.

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SERVIZI PUBBLICI AMBIENTALI. PROPOSTA DI BIGNAMI (FI): “BASTA SINDACI ALLA PRESIDENZA DI ATERSIR” In evidenza

La carica di presidente di Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e i rifiuti) non può essere ricoperta da sindaci o da amministratori il cui Comune o ente amministrato sia azionista di riferimento o abbia un peso societario rilevante nelle società che gestiscono il servizio idrico e il servizio rifiuti, al fine di evitare condizionamenti, anche solo potenziali, in merito al controllo che Atersir deve esercitare sui costi del servizio applicati e trasmessi dai gestori”. È la novità più importante contenuta nel progetto di legge regionale, composto da tre articoli, presentato da Galeazzo Bignami (Fi).

Oggi, si legge nella relazione introduttiva alla proposta legislativa, “il presidente di Atersir è allo stesso tempo sindaco della Città Metropolitana nonché sindaco di Bologna, Comune che risulta essere primo azionista di maggioranza relativa della società che gestisce sia il servizio idrico che quello dei rifiuti in molti comuni della Città Metropolitana e della Regione”. Per il capogruppo di Fi, “si tratta di una situazione di potenziale conflitto di interessi che il progetto di legge intende rimuovere, riportando chiarezza e trasparenza sulle funzioni di Atersir relative ai servizi pubblici locali dell’ambiente”.

La proposta di legge, inoltre, affronta il problema del mancato equilibrio tra costi e ricavi relativamente alla gestione del servizio rifiuti evidenziatosi in alcuni bacini gestionali, dove alcuni Comuni avrebbero pagato molto di più rispetto al reale costo del servizio dichiarato dal gestore in sede di rendicontazione e altri Comuni, viceversa, avrebbero pagato molto di meno. “A favore dei Comuni- spiega Bignami- si introducono meccanismi di controllo in merito al raggiungimento dell’equilibrio tra costi e ricavi nei Piani economico finanziari (Pef), prevedendo un parere vincolante per il Consiglio d’ambito emesso da parte dei Comuni in caso di mancato raggiungimento del suddetto equilibrio”.

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Nato a Bologna il...

Nato il 25 ottobre 1975 a Bologna, città dove risiede fin dalla nascita, Galeazzo Bignami non è mai entrato nella Destra bolognese. Ci è nato, grazie soprattutto al padre, Marcello, che del Movimento Sociale prima e di Alleanza Nazionale poi è stato sempre colonna portante, fino alla scomparsa, avvenuta nel luglio 2006.

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